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Autore: Gra Gra 96    07/02/2013    5 recensioni
- Perché tocca sempre a me portare il pianoforte? - si lamentò Peter Minus, ansimando per la fatica.
- Trattieni il fiato, Codaliscia - ghignò Sirius.
- Non è giusto… - gemette il ragazzo, accasciandosi sul pavimento. - Remus, James, dite qualcosa!
Lunastorta sembrava molto interessato a contemplare le corde della sua chitarra classica.

Fanfiction altamente demenziale ispirata alla canzone "Notte prima degli esami" di Antonello Venditti.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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IO MI RICORDO QUATTRO RAGAZZI CON LA CHITARRA E UN PIANOFORTE SULLA SPALLA


Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla.
 
- Perché tocca sempre a me portare il pianoforte? - si lamentò Peter Minus, ansimando per la fatica.
- Trattieni il fiato, Codaliscia - ghignò Sirius.
- Non è giusto… - gemette il ragazzo, accasciandosi sul pavimento. - Remus, James, dite qualcosa!
Lunastorta sembrava molto interessato a contemplare le corde della sua chitarra classica.
- Sirius, i capelli sono a posto? - chiese Ramoso, spettinandosi ancora una volta il ciuffo.
- Assolutamente sì. Se non sapessi che sbavi dietro alla Evans da sette anni a questa parte, ti chiederei un appuntamento.
- Quanto mi rincresce non poter accettare! – mormorò James affranto.
E al povero Peter Minus, dimenticato e ignorato da tutti, non restò altra scelta se non trascinare il pesante pianoforte per sette rampe di scale. Imprecando e maledicendo le geniali idee dei suoi amici, s’intende.
 
Come i pini di Roma, la vita non li spezza.
 
Fatta eccezione per la schiena di Codaliscia.
 
Questa notte è ancora nostra.
 
- Domattina abbiamo l’esame scritto di Trasfigurazione, ancora non riesco a crederci – borbottò Remus.
Sirius e James lo guardarono con gli occhi sgranati.
- Mancano ancora più di dodici ore, quasi un’eternità! – esclamò il primo.
- Godiamoci quest’ultima notte della nostra fanciullezza, senza pensare al domani – concluse l’altro.
- Poetico! – commentò Felpato.
- Fallo capire alla Evans! – gemette Ramoso.
 
 Gli esami sono vicini e tu sei troppo lontana dalla mia stanza.
 
Finalmente i quattro amici raggiunsero la Sala Comune di Grifondoro e il supplizio di Peter ebbe fine. James si buttò sul divano e iniziò a giocherellare col suo adorato boccino.
- Lily, mia adorata dove sei? – esclamò improvvisamente, balzando in piedi.
- La tensione pre-esami fa brutti scherzi – commentò Sirius, come uno che la sa lunga al riguardo. – Nel tuo caso, amico, diventi peggio del solito.
- Zitto, Fuffi. – lo mise a tacere l’altro.
- Se t’interessa saperlo, la tua amata è in Biblioteca a ripassare Trasfigurazione. – disse Remus. – Sono tentato di raggiungerla, invece di stare qui a perdere tempo con voi tre.
- Fallo e sei un lupo morto! – ringhiò James. – Evans è solo mia.
In quel momento, la ragazza in questione fece capolino da dietro una poltrona.
- Solo nei tuoi sogni migliori, Potter! – esclamò arrabbiata.
- Perché non sei in Biblioteca? – chiese Ramoso, ignorando la sua ultima affermazione.
- Da quando in qua devo darti conto dei miei spostamenti?
- Da quando mi hai rubato il cuore, Evans.
 
Stasera al solito posto, la luna sembra strana.
 
Mentre Lily e James battibeccavano come al solito, Remus osservava preoccupato la luna.
- Ehi, Sirius, non ti sembra piena in modo preoccupante?
- Tranquillo, lupetto, manca ancora una settimana – rispose.
 
Maturità t’avessi preso prima, le mie mani sul tuo seno.
 
- Levami quelle zampacce di dosso, Potter! – sibilò Lily, quando James osò sfiorarle un braccio.
 
Notte prima degli esami, notte di polizia, certo qualcuno te lo sei portato via.
 
Dopo aver infastidito Lily per una buona mezzora, James raggiunse i suoi amici Malandrini nel Dormitorio di Grifondoro. Sirius e Remus stavano provando a suonare qualche accordo, mentre Peter strimpellava al pianoforte.
- Avete finito? – sbottò James. – Siete la band peggiore che abbia mai visto!
- Abbiamo un futuro da rockstar! – ribatté Sirius.
- Felpato, hai tante possibilità di diventare un musicista affermato quante ne ha Peter di entrare a far parte degli Auror!
- Ehi! – protestò Codaliscia.
 
Notte di lacrime e preghiere.
 
- Evans, esci con me! – singhiozzava James in un cantuccio buio del Dormitorio.
- Tanto non te la da! – rise Sirius.
 
Si accendono le luci qui sul palco, ma quanti amici intorno che mi vien voglia di cantare.
 
- Cantiamo qualcosa! – propose James.
- Cosa, esattamente? – chiese Sirius preoccupato.
- Una canzone d’amore, la dedicherò a Lily. – sospirò.
- Amico, ci tieni veramente a quella ragazza?
- Sì.
- Speri che un giorno accetti di uscire con te?
- Sì.
- E che magari ti sposi?
- Forse questo è correre troppo… - intervenne Remus.
- Sì. – rispose ancora una volta James, ignorando il precedente intervento.
Sirius inspirò ed espirò profondamente. Aveva gli occhi di tutti puntati contro.
- Allora evita di cantare. Forse così riuscirai a evitare l’ennesimo due di picche.
 
Se l’amore è amore.

“Lily, ti amo!”
“Oh, James, anch’io ti amo!”
- Sveglia, Ramoso, è il giorno degli esami! – annunciò Felpato.
- Maledetto cagnaccio pulcioso! – brontolò James, aprendo gli occhi e venendo investito dalla luce del sole. – Hai rovinato il sogno migliore della mia vita!
- Lily te la dava? Continua a sognare, amico.

  
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