Disclaimer:
I personaggi appartengono a Nakamura-Sensei, e non l’ho scritta a scopo di lucro.
Dediche:
Alla mia Beta reader Seiten Shiwa
(che mi aiuta sempre con le correzioni), e alla mia Onee-chan
Arianna.
Un saluto in particolare
anche ad Allyn :)
Pairing:
Nowaki X
Hiroki
Rating:
Verde
Note:
Per la lettera di Nowaki ho preso spunto dall’originale e l’ho modificata per
adattarla alla mia fanfic.
Buona lettura ^__^
Lettere
oltreoceano
Era
pomeriggio inoltrato quando Hiroki, di ritorno dall’università,
notò delle lettere nella cassetta della posta. Le prese e diede una fugace
occhiata ai mittenti: pubblicità, bollette, un invito per l’inaugurazione di un
nuovo locale…
…l’ultima lettera gli fece
sgranare gli occhi.
Mittente: Stati Uniti.
Si
affrettò ad entrare nel suo appartamento, gettò con noncuranza la borsa a terra
e si precipitò nella sua stanza, sdraiandosi sul letto.
Il
cuore stava già battendo velocemente. Fece appello al suo essere razionale per calmarsi… più facile a dirlo che a farlo. Aprì lentamente
la lettera proveniente da oltreoceano, quasi fosse un rituale.
“Che
idiota, poteva anche mandare un’ e-mail…” pensò il
bruno, tentando di mascherare la sottile felicità che provava, data dal fatto
che quel semplice foglio di carta dentro la busta racchiudeva l’odore di Nowaki. Fu per questo che poco prima di leggere inspirò a
fondo, beandosi di quel breve ma intenso momento. Fortuna che non c’era nessuno
nei dintorni o sarebbe morto dalla vergogna!
Prese
quindi a leggere.
Caro
Hiro-san,
questa
è solo la prima delle tante lettere che ti spedirò durante la mia permanenza in
America. Sai, è molto differente dal Giappone, ma nonostante questo si sta
bene; anche il clima è ottimo, e la gente è molto cordiale.
“Ma che…?
Mi ha scritto solo per parlarmi della
temperatura?”
Sono
qui solo da pochi giorni, ma sento già la tua mancanza. Tuttavia, resisterò e
mi impegnerò al massimo per poter ritornare da te al più presto; lo starti
lontano mi rende così fragile e non riesco a pensare a nient’altro tranne che a
te. La notte, in particolare, mi sento così solo, ho scoperto che la tua
presenza mi è fondamentale…
Non
sono realmente sicuro di riuscire a portare a termine questo periodo di studio
all’estero… ma non mi lascerò abbattere solo per
queste futili insicurezze! Se rinuncio adesso, non sarò più in grado di
raggiungere i miei obiettivi e di conseguenza non potrò guardarti faccia a
faccia con orgoglio e dignità.
“Adesso? Questi ripensamenti li
ha adesso?! Dopo che se n’è già andato? Cosa crede, che per me sia semplice
stare da solo in questa casa dove tutto mi ricorda lui?!” pensò spazientito Hiroki.
Ma continuò la lettura.
C’è
qualcosa però che mi dà la forza di sopportare la lontananza…
ma non ti dirò di che si tratta, o ti arrabbieresti! È la sola cosa che mi
sostiene, ed è un po’ come avere te.
“Cos’è che ha? Forse ha preso
qualcosa di mio, ma non mi pare manchi nulla… probabilmente
è meglio non saperlo…”
Prima
di salutarti, vorrei dirti un’ultima cosa, la più importante di tutte: Ti amo.
Ti
amo sul serio e con tutto il mio cuore.
Ti
scriverò ancora, quindi a presto.
Kusama
Nowaki.
Hiroki prese ad arrossire. “C-come può scrivere cose così imbarazzanti come questa?! Si
rende conto di quello che dice? Ovviamente no, o non le avrebbe messe nero su
bianco!”.
Le sue azioni però tradirono i
suoi stessi pensieri, poiché strinse a sé la lettera come se si trattasse
davvero della persona che l’aveva scritta.
Rialzandosi dal letto, andò in
cerca di una penna e un foglio. “Suppongo di dover rispondere, ma che dovrei
scrivergli? Sono un po’ nervoso a riguardo…”
Nervoso.
“Che? Innervosirmi solo perché
devo inviare una lettera al mio ragazzo… Non sono una
di quelle solite liceali alla loro prima cotta, sono il diavolo Kamijou!” si convinse, mentre
tolse il tappo dalla penna e si apprestò a scrivere.
Caro
Nowaki,
“…perché
caro? Non si addice minimamente alla
mia personalità! D’altro canto, è una frase standard per iniziare a scrivere
una lettera.” Iniziò a discutere tra sé e sé, senza troppo successo. “Accidenti
a chi ha inventato le lettere e le relative frasi
da lettera! È per colpa sua che sto scrivendo certe cose! Dannato!!!”
Noto
che ti stai ambientando bene, ed è una buona cosa.
Qui
io sto bene, la vita scorre come al solito; il lavoro mi impiega gran parte
della giornata, ma per me non è un gran problema. La fatica sta nel far capire
a quel branco di ragazzini che l’università non è una passeggiata e che se
vorranno passare il mio corso di letteratura dovranno impegnarsi il triplo di
come fanno adesso!
…
In quel momento si rese conto
che c’erano così tante cose che avrebbe voluto dirgli e allo stesso tempo non
sapeva cosa scrivergli. Non si era mai trovato in una situazione simile, lui
sapeva sempre cosa scrivere e come. Perché allora trovava così tante difficoltà
nello scrivere una semplicissima lettera? Da cosa dipendeva?
Possibile che la risposta fosse
Nowaki?
No, non poteva crederci. Il
fatto che la lettera fosse indirizzata alla persona che amava cambiava tanto,
tutto... Ed il suo orgoglio non avrebbe mai permesso un coinvolgimento tale, o
almeno così era un tempo.
Lentamente, s’accorse, che
stava cambiando: era diventato più permissivo, a tratti quasi accondiscendente.
Tutto ciò lo faceva sembrare un debole, ai propri occhi, e questo non poteva
assolutamente accettarlo.
Tutti quei ragionamenti lo
stavano esasperando. Così, irritato, prese ad accartocciare il foglio su cui
era intento a scrivere e lo lanciò con forza, gridando: -Al diavolo le
lettere!! Mi sto rammollendo come un idiota!-.
Passarono parecchi minuti, in
cui rimase imbronciato, prima che cominciasse a ragionare in maniera più
lucida.
D’un tratto volse lo sguardo
verso il pavimento, dove il foglio appallottolato sembrava quasi fissarlo…
…e lo fissò a sua volta.
Sembrava che quel pezzo di
carta, lì per terra, gli stesse facendo una ramanzina. Ma non era questo che infastidiva
il trentenne, bensì il fatto che non aveva concluso ciò che aveva iniziato. E
non si dica mai che Kamijou Hiroki
lasci qualcosa in sospeso!
Pochi istanti dopo era di nuovo
seduto alla scrivania, accese il pc, iniziò freneticamente
a premere i tasti, in modo da comporre una brevissima frase, e inviò il messaggio…
Quella sera non si curò nemmeno
di cenare, i suoi pensieri si concentrarono tutti verso la lettera inviatagli
da Nowaki e che adesso teneva accanto al cuscino; in
qualche modo era rassicurante tenerla vicino.
E poi, la notte arrivò,
facendolo sognare profondamente.
*
* * * *
Di ritorno dopo l’ennesima
pesante giornata all’università, il letto era l’unica cosa confortante per Nowaki. Ma a breve avrebbe dovuto consegnare una relazione
dettagliata sugli ultimi argomenti affrontati, e lui non l’aveva ancora
terminata.
In ogni caso, decise prima di
controllare la sua e-mail, notando, non con poca sorpresa, che uno dei messaggi
era da parte di Hiro-san.
L’aprì senza pensarci due volte…
E si ritrovò a sorridere.
“Il mio Hiro-san…”
Il sorriso lo accompagnò per
tutto il tempo, facendogli ritrovare il suo solito buonumore; mangiò
velocemente e si mise d’impegno per finire la relazione…
I pensieri fissi sul contenuto
dell’e-mail inviata dal suo partner.
Anch’io.
The
End