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Autore: RESCUEMESTYLES    08/02/2013    2 recensioni
Aspettavo quella mattina da intere settimane.
Presi la macchina e andai a prenderlo all'aereoporto.
Ero seduta ad aspettarlo, quando vidi quei ricci girare l'angolo, i suoi occhi verdi erano d'avanti a me e non smetteva di sorridere felice.
Tornati a casa, cominciò a baciarmi il collo, affondai le mani sotto la sua maglietta e la tolsi, lui fece lo stesso con molta delicatezza. Mi baciava il collo e poi sempre più giù avevo i brividi sentivo il calore del suo corpo finalmente, sentivo di amarlo davvero, il mio reggiseno fu slacciato dalla sua mano calda che accarezzava il mio corpo.
Non vedo Harry da un anno esatto.
Non l'ho mai più rivisto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-22 giugno 2012-
Caro diario 
Lo aspettavo, lo aspettavo, lo giuro.
Ho aspettato mesi interi, mesi di pura sofferenza, una sofferenza interiore che nessuno riusciva a portarmi via.
Aspettavo che tornasse da quel maledettissimo tour in paesi lontanissimi da me.
Inizialmente i mesi in cui doveva essere lontano da me, erano al massimo tre -se le cose andavano per le lunghe- ma cominciarono ad essere sempre più famosi, giorno dopo giorno, ora dopo ora e lui non tornava.
Era via cinque, sei mesi e io ero costretta a vivere in quella casa piena di ricordi, ovunque mi girassi.
Lo amavo, come non avevo mai amato.
Non gli avevo mai parlato del mio dolore, perchè non volevo che soffrisse e sopratutto perchè non avrebbe compreso a pieno.
Lo sentivo per telefono, mi chiamava a qualsiasi ora del giorno o della notte, dipendeva da dove si trovasse.
La sua voce mi rendeva viva, dava un senso ad ogni cosa.
Mi amava e questo lo sapevo ma a volte sembrava che a lui non cambiasse avermi intorno o meno.
La notte avevo paura di dormire in quell'enorme casa senza di lui al mio fianco, passavo la notte con la televisione accesa in modo che mi facesse compagnia.
Non amavo farmi vedere debole ai suoi occhi ma quella situazione mi uccideva.
 
Aspettavo quella mattina da intere settimane.
Presi la macchina e andai a prenderlo all'aereoporto.
Ero seduta ad aspettarlo, quando vidi quei ricci girare l'angolo, i suoi occhi verdi erano davanti a me e non smetteva di sorridere felice.
Saltai giù dalla sedia e con le lacrime agli occhi gli corsi incontro per abbracciarlo, lui buttò le valige per terra e mi fece volare tra le sue possenti braccia.
Cinque mesi senza il suo odore, il suo respiro, le sue mani, le sue carezze..senza lui.
"Ti amo, ti amo!" sussurravo al suo orecchio con il viso bagnato dalle lacrime
"Ti amo, non lasciarmi mai" i miei occhi si illuminarono, i suoi ti amo erano come ossigeno.
Mi asciugò le lacrime e mi prese per mano.
"Ti ho portato tantissime cose dall'America. Era tutto bellissimo, se ci fossi stata ti saresti comprata ogni cosa" il riccio mi sorrise e mi baciò
"Non dovevi preoccuparti.."
"Devo farmi perdonare, ti lascio troppo tempo da sola e non va bene"
Arrivati a casa, aprì le valige e buttò tutto sotto sopra.
Il suo disordine mi era mancato.
"Ecco. Ti ho comprato questo vestito guarda che bello.." disse togliendolo dalla valigia con un sorriso da bambino
I miei occhi si illuminarono "è stupendo" corsi ad abbracciarlo
"Sapevo ti sarebbe piaciuto.." disse sorridendo "Ti ho comprato venti magliette e dieci pantaloni, mi ha aiutato Lou a sceglierli, abbiamo passato una giornata a svaligiare l'intero centro commerciale di New York"
Louis. 
Proprio il suo nome.
Il nome che non avrei voluto sentir nominare.
"Amore non so come ringraziarti, ti amo" eslamai, soffocando la mia rabbia
"Non ringraziarmi, la mia ricompensa è il tuo sorriso"
Mi avvicinai lentamente alle sue labbra rosse, gli accarezzai i capelli, lo guardai per pochi secondi e cominciai a baciargli il labbro inferiore, lui mi prese per i fianchi e mi posò lentamente sul letto venendo pian piano su di me accarezzandomi il viso.
Cominciò a baciarmi il collo, affondai le mani sotto la sua maglietta e la tolsi, lui fece lo stesso con molta delicatezza. Mi baciava il collo e poi sempre più giù avevo i brividi sentivo il calore del suo corpo finalmente, sentivo di amarlo davvero, il mio reggiseno fu slacciato dalla sua mano calda che accarezzava il mio corpo.
 
-18 novembre 2012-
Caro diario
Ero proprio con la testa sopra le sue gambe, con la sua mano che mi accarezzava costantemente i capelli.
Eravamo stesi sul divano di casa sua, la televisione era solo un sottofondo per le nostre voci che si mischiavano con quelle degli attori del film, il solito: Love actually.
D'altronde era il suo preferito non avrei potuto fare nulla per fargli cambiare idea e insistere per vederne un altro non mi sarebbe nemmeno interessato.
Stavo bene quando lo vedevo felice.
Ma in quel momento la persona che stava male non era lui, ma io.
Per cosa?
Chi amava davvero?
La domanda mi tormentava da troppo tempo, chi amava davvero? 
Me?
Non sapevo se fossero tante cazzate, o fosse la verità, sapevo che se lui fosse stato davvero gay e avesse amato davvero Louis, il mio mondo sarebbe crollato da un momento all'altro, si sarebbe sgretolato in tantissimi pezzettini.
Era il mio ragazzo ma non lo amavo per la sua bellezza o perchè era un cantante famoso, lo amavo perchè si faceva amare.
Bastava guardarlo negli occhi, occhi verdi come smerarli brillanti.
Non sapeva mentire, glielo di leggeva negli occhi, era più forte di lui.
Le sue labbra, così rosee, lineamenti leggeri, scorrevoli, sembrava che qualcuno lo avesse dipinto.
Il suo cuore, nessuno avrebbe potuto vederlo -tanto meno io- ma lo sentivo.
Aveva un grandissimo cuore.
Desiderava solo la mia felicità, vedermi sorridente, nulla di difficile.
Ma a volte la felicità è la cosa più irragiungibile di tutte.
Non puoi decidere quando sorridere, parte dal cuore, da una serie di avvenimenti che ti fanno spiccare quel sorriso sulle labbra.
Lui lo aveva sempre, aveva quel sorriso impeccabile.
Le sue mani, le braccia: erano in grado di proteggermi come nessuno aveva mai fatto, bastava un semplice abbraccio per sentirmi al sicuro.
Ricordo il giorno in cui l'ho incontrato, appena lo vidi capii che era l'unica persona per me.
Ero seduta su una semplice panchina al parco, quando lui arrivò all'improvviso, chiedendomi se avessi una semplicissima e stupidissima gomma da masticare.
Ricordo come fosse ieri le sue parole e i suoi occhi, il suo sorriso.
Il film era appena finito.
I suoi occhi erano semi chiusi.
Non mi mossi dalle sue gambe, piansi, piansi proprio sulle sue gambe, trattenere le lacrime non era mai stato facile, tanto meno in una situazione come quella.
Non si svegliò o almeno non me ne accorsi ma ad un certo punto la sua mano riprese ad accarezzarmi i capelli, alzai la testa: i suoi occhi erano chiusi ma mi asciugai le lacrime e corsi nel bagno per lavarmi il viso.
La mattina seguente, mi portò la colazione a letto e si posò nuovamente sulla mia spalla sinistra.
"Amore" mi sussurrò "Ieri notte piangevi" mi ripetè
"Non..." non mi fece finire la frase, era inutile negarlo
"Non puoi negarlo, i miei jeans erano bagnati, perchè piangevi, stai male?" 
Lo fissai, i suoi occhi erano sinceri, erano limpidi.
Dovevo dirglielo.
"Harry, io ho paura.."
"Paura?" mi chiese
"Ho paura che tu non mi ami davvero" mi stava per interrompere "Ti prego non dire nulla, è più difficile di quanto tu pensi.."
Mi misi il cuore in mano, ed asternai tutto quello che avevo da dire.
"Ho paura, ho paura che tu mi menta..ho paura che tu non sia davvero innamorato di me ma di Louis, ho seriamente paura che tutti quei pettegolezzi non si fermino solo all'apparenza.."
 
-18 novembre 2013-
Caro diario
è appena passato un anno.
Non vedo Harry da un anno esatto.
Non l'ho mai più rivisto.
Se ne è andato o io l'ho fatto.
Ricordo come se fosse ieri i suoi occhi quando gli dissi quello che pensavo.
Aprì la porta e se ne andò furioso ma con le lacrime agli occhi, feci le valige e me ne andai, partii per San Francisco.
Speravo di non doverlo rincontrare mai più, non sarei sopravissuta ai suoi occhi.
Oggi sono piena di rimpianti incolmabili.
Ma sai, da una parte al destino ci credo, credo che se due persone debbano stare davvero insieme si capisca e magari Harry non era la persona adatta a me o forse io non lo ero per lui.
Ha milioni di ragazze o ragazzi al suo fianco e io di certo non valgo più nulla.
Sono sola, in un piccolo appartamento ma -in fondo- sto bene, non ho bisogno di lui per vivere.
La televisioni, giornarli, mi ricordavano di lui ma me ne feci una ragione.
Ho ripreso gli studi che avevo abbandonato per seguirlo e per stargli vicino, sto per diplomarmi, sono felice.
Ho imparato a vivere senza di lui e senza nessuno al mio fianco, pensavo non ci sarei mai riuscita ma mi sbagliavo, ci riesco e come.
 
 
 
 
Tornò a Londra per salutare i genitori e poi ripartire, si prese un giorno per lei, un giorno per riflettere, decise di rivedere tutti i luoghi  importanti salendo sul "London eye".
Salita, le lacrime comininciarono pesanti a percorrevano il suo viso, voleva urlare ma non poteva.
Finito il giro davanti agli occhi, vide lui, la causa di tutta la sofferenza.
I loro sguardi si incontrarono, i suoi occhi erano di nuovo li, proprio davanti a quelli delle ragazza, continuava a fissarla.
Una voce la riportò alla realtà “Scusi mi potrebbe far passare?” una signora era proprio dietro di lei.
Lo vide avvicinarsi sempre di più, non capiva cosa volesse, cominciò a scappare -proprio come aveva sempre fatto-
“Jess” il battito del suo cuore accellerò, sembrava quasi impazzito, gli ripeteva di stare calmo ma niente da fare, non emise un fiato.
“Fermati ti prego" cominciò a correre e lui dietro di lei "Blondie fermati" urlò a gran voce il riccio 
Al suono di quel soprannome si fermò all'istante.
-Blondie- l'aveva sempre chiamata in quel modo quando stavano insieme, sapeva che la ragazza per quel soprannome aveva sempre avuto un debole.
Riuscì ad afferrare la sua mano.
“Che vuoi?” chiese la ragazza secca, quasi indifferente
“Erano mesi che ti cercavo..” 
La cercava? E per quale oscuro motivo?
“Bene ora mi hai trovata, puoi anche lasciarmi andare” 
“No..” cercava di ignorare il suo sguardo, sapeva sarebbe stato atroce.
 
 
 
 
-25 dicembre 2013-
Caro diario
Ho trascorso il Natale insieme ad Harry, siamo tornati insieme.
Lui non era gay, non lo è mai stato, erano stati solo dei miei filmini mentali.
La loro era sempre stata una grande amicizia, aveva sempre amato me, nessun altra o altro, solo me.
Eravamo tutti insieme, la sua famiglia, la mia, i suoi amici..Louis, Liam, Niall e Zayn: tutti.
Con Louis avevo imparato a legare, ora siamo inseparabili, ci vogliamo bene, lui ha una fidanzata e a volte usciamo tutti e quattro insieme.
La mia ansia si è calmata, seguo Harry durante il tour, non sempre -naturalmente- ma molto spesso.
Il nostro rapporto va a gonfie vele e non potrei desiderare di meglio.
 
                                                                       Una bambina che ha capito cos'è l'amore.
                                                                                                          La solita -Blondie-
  
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