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Autore: _Kiiko Kyah    08/02/2013    3 recensioni
"« Ehi. » la mia voce esce flebile, incrinata, quasi impercettibile. Cominciamo male.
Tu ti giri e mi guardi con i tuoi grandi occhi castani, non sembri sorpreso di vedermi.
« Cosa? » mi domanda la tua voce gentile, e io avvampo.
« S-senti …se non hai da fare …potresti accompagnarmi in centro, domani? » mormoro appena senza sapere dove ho trovato il coraggio di dire una cosa del genere, facendo vagare il mio sguardo violaceo in un’altra direzione.
E il tuo incerto e stupito « Va bene. » mi fa sentire male e bene allo stesso tempo. "
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Yamana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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♪Song-fic basata su una canzone dei Vocaloid, in particolare di Rin Kagamine, chiamata “Suki, Daisuki!” (lett. Mi piaci, ti amo!) della quale dopo secoli di ricerche ho trovato il testo in italiano. Effettivamente, forse quello in inglese era meglio, ma mi sono gasata troppo quando l’ho trovato e quindi …quindi niente, la canzone è in italiano.
Stavo guardando il video e mi è venuta una voglia matta di scriverci qualcosa sopra ...la coppia non mi piace per niente, ma ho pensato che per impersonare la diciamo protagonista ci voleva qualcuno di timido …e da questo Akane. E poi, nelle fan art sono pucciosi, insieme.
Spero che a qualcuno piaccia. In corsivo è il testo della canzone. 


 
Suki, Daisuki!
 
E-e-e-e-ehi, ehi, hai un momento?
Se sei occupato, scusami
Sono un po', ehi, solo un po' di tempo
Potremmo uscire e parlare

 
« Ehi. » la mia voce esce flebile, incrinata, quasi impercettibile. Cominciamo male.
Tu ti giri e mi guardi con i tuoi grandi occhi castani, non sembri sorpreso di vedermi.
« Cosa? » mi domanda la tua voce gentile, e ioavvampo.
« S-senti …se non hai da fare …potresti accompagnarmi in centro, domani? » mormoro appena senza sapere dove ho trovato il coraggio di dire una cosa del genere, facendo vagare il mio sguardo violaceo in un’altra direzione.
E il tuo incerto e stupito « Va bene. » mi fa sentire male e bene allo stesso tempo.


Che cosa facciamo? Cosa potremmo fare?
Beh... che ne dici di giocare a qualcosa?
Potremmo giocare a Shiratori*
Shirato”ri”... “Ri”n
Scusa, non sono molto brava in questo…

 
Camminiamo vicini, e senza che tu te ne accorga di guardo con la coda dell’occhio, imbarazzata. Non mi capita spesso di vederti con abiti diversi dalla divisa.
Il silenzio è pesante, cosa posso fare per non farti annoiare?
« C-Che ne dici di giocare a Shiratori*? » propongo. Da dove l’ho tirata fuori questa idea?
Ti volti verso di me. Sei bellissimo. « Riso. » replichi con un sorriso d’assenso.
« S-Sorriso.» dico, più perché mi stai effettivamente sorridendo, che per il gioco.
Sollevi lo sguardo in maniera riflessiva. « Sole. »
Non mi ci vuole molto a pensare. « Legno. »
« Gnomo. »
« Mondo. »
« Dondolo. »
Esito un attimo. Okay, più di un attimo, non so come rispondere, e adesso?
Abbasso il viso a fissare mesta le punte dei miei stivali. E tu capisci.
« Scusa, non sono molto brava. »
« Ma no, non preoccuparti. » mi rassicuri.
Tu sei molto gentile, ma lo pensi davvero?


Hai fame? Vuoi qualcosa da mangiare?
Beh, per me... dell'acqua va bene

 
Passiamo davanti ad un bar. Ti lancio un’occhiata, vedo che lo stai osservando.
« H-Hai fame? » domando, tu annuisci ed entriamo.
Io prendo solo una bottiglietta d’acqua, ho lo stomaco chiuso per il nervosismo.


Hai distolto lo sguardo dal tuo schermo
e immediatamente, ho simulato distanza
Ma nonostante questo, tu idiota, mi hai fissato
Ho la gola secca e non posso più parlare

 
Acqua, perché sei già finita? Ho bisogno di te, adesso!
Cerco di sembrare calma e soprattutto con la mente rivolta alle commissioni per le quali ti ho chiesto di accompagnarmi, e non a te.
Aaah, ma chi voglio prendere in giro?


Whew... Che posso fare?
Sai, la verità è che...
No, ho troppa paura dopotutto

Voglio dirti quello che provo
Perchè è così difficile?

 
Devo fare qualcosa. Lo so che ti stai chiedendo perché sei qui, devo sbrigarmi …prima che ti stanchi e te ne vada con qualche scusa. Sei molto gentile, ma lo farai.
« E-Ehi … » provo a iniziare. Ti devo dire quello che provo, e subito.
« Dimmi. » rivolgi di nuovo verso di me il tuo bel sorriso e mi perdo nei tuoi occhi. Sento caldo. E ho paura. Se te lo dico, come la prenderai?
« L-lascia perdere. » volto ancora il capo in un’altra direzione. Sono una codarda. Perché è cosi difficile essere sincera?


E-e-e-e-ehi, ehi, hai un momento?
Se sei occupato, scusami
Solo un po', ehi, solo un po' andrebbe bene
Possiamo uscire e parlare

 
Ieri non ho avuto coraggio a sufficienza. E oggi? Oggi, posso farcela?
« T-Tieni. » ti porgo la bottiglietta d’acqua. Mi guardi riconoscente e mi ringrazi, gentile come sempre. Mi imporporo.
« S-Sei stato bravo, oggi. » esordisco. Che stupida. Tu sei sempre bravo.
« Grazie. »
Do uno sguardo alla mia fotocamera rosa. Al suo interno sono salvate migliaia –ma che dico, milioni di tue foto. Il mio principale soggetto sei tu. Il mio principale pensiero sei tu.
Cielo, perché l’ho pensato e non riesco a dirlo?


Che cosa facciamo? Cosa potremmo fare?
Beh... potremmo giocare a sasso-carta-forbice
Sasso-carta-forbice! Sembra una cravatta...
Scusa, sono noiosa, eh?

 
Sbuffi. Non ti piace rimanere qui per mettere a posto i palloni, vero?
Ne afferrò uno che è vicino a me e te lo passo. Voglio aiutarti, e poi così siamo soli.
Cosa faccio ora, però?
I palloni finiscono tutti quanti nella cesta. Ti siedi un attimo sulla panchina per riprendere fiato.
« Ti va se giochiamo un po’ a sasso-carta-forbici? » mi scruti perplesso « Rilassa. » spiego sbrigativa. Mi faccio pena, sai?
« Okay. » scrolli le spalle poco convinto. Vinci cinque volte sue sei.
Sono negata, sfortunata e noiosa, eh?

Hai fame? Vuoi qualcosa fa mangiare?
Beh, per me... dell'acqua va bene

 
« Hai fame? » chiedo sentendo il tuo stomaco che gorgoglia. Arrossisci lievemente -ma quanto puoi essere bello?- e annuisci imbarazzato.
Controllo nella borsa se mi è rimasta una merendina.
C’è solo acqua.
Cavolo.


Ma lo sai, comunque, all'improvviso...
Se pensi che sono fastidiosa, scusami
Potresti sorprenderti
Ma voglio dirti, beh...

 
« Scusa, ti do solo fastidio. » sussurro debolmente, mentre ti cammino a fianco.
Ti sto portando la borsa, ho paura tu sia troppo stanco, devi mangiare qualcosa prima di portare un peso così –quanti libri e abiti di ricambio ci hai messo, dentro?
Scuoti la testa con le labbra serrate. Sì, ti sto infastidendo.


Whew... Che posso fare?
Sai, la verità è che...
No, ho troppa paura dopotutto

Voglio dirti quello che provo
Perchè è così difficile?

 
« S-Senti … » sto per confessarti i miei sentimenti, ciò nonostante appena ti giri per guardarmi mi blocco e la lingua si intreccia da sola.
Abbasso gli occhi, tu capisci che non ho niente da dirti e torni a guardare il distributore automatico.
Mi piaci. Perché cavolo questa frase non vuole uscire dalla mia bocca?!


Sai, la verità è,
I-io, I-io, ehm, ehm...
Lo sai, tu--, ah...

Io, mi dispiace, aspetta... I-io
I-io, ehm, lo sai...
Tu--, mi pi—

 
Tu giochi, io ti scatto foto.
Ti guardo eloquente, e tu non capisci.
« S-Scusa, ti volevo dire … »
Scusa, ma non ce la faccio a dirtelo!


Lo sai, la verità è che, Io...Io--
Io, ehm, ehm, lo sai...
Tu--, ah...
Io, Mi dispiace, aspetta, ehm, lo sai

Eh... Io...
è che tu mi--!

 
« C’è qualcosa che dovresti sapere, io … » mi fermo di nuovo. I tuoi occhi profondi e castani mi guardano persi. « …è che tu …ecco, tu … »


Lo sai, è che...
Lo sai, è che
è che tu mi...

M-m-mi-mi, m...m...
M-m-m-m, M--,M--, M--
Miii, haa... Scusami, mi sono dimenticata

 
I tuoi amici ti chiamano. Non ha più tempo da perdere con me.
« Cosa, Akane? » dal tuo tono sento che anche la tua infinita pazienza sta finendo.
« N-Niente, mi son dimenticata. » evito di incontrare la tua occhiata confusa e stringo ancora più forte la manica corta della mia divisa.
« Quando ti ricordi avvisami. Ora devo andare. » fai per eseguire ciò che hai detto.


...Aspetta!
 
Le mie dita sono avvolte intorno al tuo polso, e so che stai tentando di non guardarmi torvo. Scusa, ma non reggo più!


M-m, M-m, m-m-m-m...
M-m-m-m, m-- m-- m--
m-- m--, m-m, m-m, m-- m—

 
« La verità …è che tu …t-tu m-mi …mi … »


Mi piaci, ti amo!
 

« T-Tu mi piaci! » urlo con quanto fiato ho in gola, vermiglia in viso, non ti sto guardando, le palpebre sono serrate, strette e tremanti, così come le mie mani e di rifletto il suo polso, che sto ancora racchiudendo nel mio palmo. Ma ti conosco, e so che sei arrossito anche tu.
« Anzi, no …io ti amo, Shindou Takuto!! »

 

*Lo Shiratori è un gioco di parole giapponese. Praticamente, uno dei giocatori dice una parola, e l’altro deve iniziarne un’altra che cominci con l’ultima sillaba della precedente. Ad esempio, “riso” e “sorriso”. 
  
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