che cosa?
e quindi tu, brutto essere che tra poco sarò costretto a chiamare fratello osi venire qui e rubarmi la scena?
portarmi via tutti i miei sogni di gloria e di dominio?
a portarmi via i miei genitori?
sarò costretto a vedere un padre che non ha mai abbracciato me ripetere tutto il santo giorno quanto sei bello
e forte?

bhe dai, chi di noi non ha esclamato qualcosa del genere o almeno lo ha pensato quando si è visto comunicare la notizia che avrebbe avuto un fratello o una sorella?
Pensate quanto questa notizia abbia fatto male al povero Vegeta, unico figlio del re dei sayan, consapevole del fatto che se il nuovo arrivato fosse stato più forte di lui il suo titolo di futuro sovrano sarebbe andato in fumo.
Gia Vegeta se lo immaginava quel mostriciattolo, tra le braccia del padre che lodava la sua forza, e mentre faceva a lui, ormai ridotto alla condizione di perdente la linguaccia.

la scena lo ripugnò.

ma nei suoi pensieri non vi era solo la paura di vedersi soffiare via il titolo dal nuovo venuto ma anche il timore che i genitori potessero dare a quel fagottino più amore di
quanto ne era stato dato a lui.
Da una parte se lo augurava, perche nessuno meritava un'infanzia come la sua, meno di tutti il suo futuro fratellino, ma dall'altra sapeva bene che ne sarebbe stato immensamente geloso.
E poi c'era un altro sentimento nascosto dentro di lui, sotto la corazza che proteggeva quel suo cuore che forse cosi di pietra non era..la paura di non essere all'altezza.
La paura di non essere riconosciuto, di essere poco presente nella sua vita, la certezza di quanto tutto cio gli avrebbe fatto male.

Poi Vegeta partì in missione a conquistare un pianeta lontano e si dimenticò di quello che accadeva alla reggia, della nuova vita che oni giorno era sempre più presente e visibile, preso com'era nella lotta alla sopravvivenza quotidiana.
Dopo durissime lotte e l'invocazione della luna piena, nota amica dei Sayan, il pianeta venne conquistato e rivenduto e il principe tornò a casa.
Quale stupore provò entrando a palazzo nel vedere una bimba stupenda dormire tranquilla tra le braccia di sua madre..

è nata qualche giorno fa, ma volevamo fossi tu a sceglliere il suo nome..


disse sua madre sorridendogli.
LEILA.un nome che evocava dolci visioni ma allo stesso tempo indicava una guerriera tenac, perche cosi sarebbe stata sua sorella, bella, forte, invincibile, niente e nessuno li avrebbe fermati e insieme avrebbero conquistato e comandato l'universo.

Vegeta era cambiato, quel suo cuore una volta cosi duro si era rivelato grande e colmo d'amore per la piccola.
Appena potè camminare cominciò ad allenarla, era il suo orgoglio, la sua gioia, l'unica nota pure, spendente e bellissima dell'universo cosi corrotto.
Una speranza per il futuro che doveva essere difesa ma che andò perduta insieme aVegeta e a tutto il suo popolo.

Da allora non ci fu più nessun Vegeta ma solo un principe senza cuore, che non voleva più amare per non soffrire di nuovo, che con le lacrime che gli scendevano lungo il viso, davanti alla tragedia del suo popolo riusciva a pensare solo.

è stata colpa mia, non l'ho difesa, l'ho lasciata morire..