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Autore: MadAka    09/02/2013    1 recensioni
"Non conosco i sentimenti degli esseri umani, non so cosa si possa provare in situazioni come questa, ma forse c’è una cosa che posso fare prima che la mia vita finisca."
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Non centrano niente licantropi, vampiri, alieni o cose così, si parla di altro...
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono nato da un seme, un piccolo seme di ciliegio, abbandonato al centro di questo parco. Sono cresciuto in fretta, determinato a diventare grande,così grande da poter essere visto da tutti, da poter essere invidiato da tutti.
E ora sono qui, quasi novant’anni dopo, grande come volevo essere nel punto del parco dove volevo stare.
Ma sento che la mia vita è quasi giunta al termine. I miei fiori si fanno ogni volta più radi e i miei frutti non sfamano più gli stessi numerosi animali di un tempo. Le mie fronde, però, rimango quelle di sempre, battute dal sole e baciate dal vento.
La mia vita starà anche giungendo al termine, ma prima c’è un’ultima cosa che devo fare.
Eccola là, sta arrivando verso di me, con il viso segnato dal tempo. Il passo sicuro e libero che ogni volta mi ricorda la ragazza felice che correva sotto i miei rami e quegli occhi che non hanno mai smesso di sognare. È lei, è l’unica persona che mi abbia mai chiamato amico.
Mi raggiunge e dopo un sospiro si siede ai miei piedi, come ha sempre fatto da tutta una vita.
Il vento mi ha sussurrato che l’uomo che lei amava se n’è andato.
Mi ricordo di lui. Si erano conosciuti da giovani, accanto a me. Sotto le mie foglie si erano scambiati il primo bacio, mentre li proteggevo, come meglio sapevo fare, da un acquazzone estivo.
Non conosco i sentimenti degli esseri umani, non so cosa si possa provare in situazioni come questa, ma forse c’è una cosa che posso fare prima che la mia vita finisca.
Proprio come quella volta, anni prima, quando lei era a sedere ai miei piedi e io, timido, le avevo regalato un fiore primaverile, facendoglielo cadere in grembo. Lo aveva afferrato e con un grande sorriso aveva detto “Sei un amico!”.
Ecco, farò così! Scelgo il mio fiore più bello e prego il vento di aiutarmi. Il piccolo stelo si stacca e i petali ondeggiano leggeri nell’aria, fino a sfiorarle la mano e a posarcisi sopra.
La vedo accarezzare quel bocciolo così delicato e sollevare il suo sguardo su di me, come quella volta.
Sorride:
-Non cambi mai, vero?-
No, non cambierò mai.
  
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