Fanfic su artisti musicali > Versailles
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Autore: Danytav86    09/02/2013    1 recensioni
Salve a tutti, questa storia l'ho dedicata ai mitici Versailles è una storia fantasy, dove i Versailles appartengono alla Nobiltà e diventano amici di una ragazza come tante,semplice e gentile. Spero vi piaccia.Non siate troppo duri con i commenti,aspetto vodtre notizie. Baci!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I capitolo
 
Era un giorno d’estate io e le mie amiche abbiamo deciso di fare un picnic in mezzo alla foresta sotto i raggi luminosi del sole. Abbiamo attraversato la foresta e siamo arrivate in cima a una collina, con un prato pieno di fiori profumati  e in quel punto abbiamo deciso di fermarci ed iniziare il nostro picnic. Abbiamo passato tutto il tempo a parlare, ridere e scherzare ma a un tratto si fece tutto buio, abbiamo alzato  lo sguardo e abbiamo visto che il cielo era pieno di nuvole nere, subito cominciò a piovere molto forte. Io e le mie amiche, dopo aver raccolto tutto il set da picnic, decidemmo di correre giù per la collina e attraversare di nuovo la foresta per poter tornare a casa, ma le mie amiche correvano più veloci di me e così le persi di vista. Ormai era anche scesa la notte ed io presa dal panico corsi in un’altra direzione senza rendermi conto di dove andavo. A un certo punto mi ritrovai davanti ad un cancello enorme di un castello, siccome ancora pioveva ed io non sapevo dove andare decisi di entrare, attraversai questo cancello e mi ritrovai in un giardino enorme con tanti fiori e statue, al centro di questo giardino c’era una bellissima e gigantesca fontana, rimasi sbalordita dalla bellezza di questo giardino però poi mi ripresi e mi sono diretta davanti al portone del castello. Era un castello bellissimo di colore bianco, aveva due torri una a destra e una a sinistra, i bordi delle finestre e del portone erano dorati. Suonai il campanello ma non ebbi nessuna risposta, lo feci una seconda volta ma niente … siccome il tempo era peggiorato decisi di entrare nel castello, spingendo con forza il portone … entrai e anche lì rimasi esterrefatta. C’era un ingresso enorme, davanti a me una lunga e larga scalinata che portava, suppongo, alle stanze superiori … alla vista di tale imponenza non riuscii a muovere un passo e rimasi immobile. All’improvviso sentii una voce che proveniva dalla cima della scalinata, guardai verso quella voce e vidi un ombra mi spaventai e indietreggiai, ma ero troppo terrorizzata per scappare. A un certo punto questa figura cominciò a scendere le scale per venire verso di me, all’improvviso un fulmine illuminò le finestre che si trovavano al centro della scalinata, esse rifletterono la luce su quest’ombra, in quel momento mi sembrava che si fosse fermato il tempo e vidi come era fatta quella figura … Era un giovane uomo, aveva i capelli di un colore biondo cenere o castano non lo capii bene, aveva anche gli occhi chiari che sembravano due ghiacciai poiché il loro colore era di un azzurro ghiaccio, aveva la carnagione chiara e una bocca fina di un rosa pesco,era alto e snello, aveva un gilet nero con rifiniture dorate, una rosa rossa a lato del petto, una camicia bianca, dei pantaloni neri e degli stivali del medesimo colore con bordature dorate, infine aveva un mantello lungo di due colori,sopra nero e all’interno rosso, gli ricopriva tutta la schiena. Secondo me era il giovane nobile che viveva in quel castello, rimasi immobile e affascinata dalla sua bellezza. Arrivò davanti a me e disse:
< Tu chi sei e che ci fai qui?>
Io imbarazzata risposi:
< I- il mio nome è Denise, mi sono rifugiata all’interno del castello perché mi sono persa. ma se la infastidisco le chiedo scusa e me ne andrò via subito>
 L’uomo rimase in silenzio per un momento, poi mi disse:
< Ti sei persa, mi dispiace … ma non avere paura di me e non temere  non m’infastidisci,  se vuoi puoi rimanere qui questa notte e domani mattina potrai andare via.>
L’uomo mi diede le spalle e si avviò verso la scalinata a quel punto, non so il perché, lo chiamai e gli dissi:
< La ringrazio per l’ospitalità, ma mi scusi lei come si chiama? >
L’uomo si voltò verso di me e disse:
< Di niente. Mi presento il mio nome è Kamijo e sono il leader di un nobile gruppo musicale giapponese di nome Versailles. Benvenuta nel mio castello. >
L’uomo andò via ed io rimasi lì immobile.
 
   
 
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