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Autore: Maisha    09/02/2013    0 recensioni
Come si conduce una ricerca?
Ma, soprattutto, cosa si cerca? Si cerca sè stessi? Un amico?
Il futuro?
Cercare è pericoloso quando non sai cosa aspettarti.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dov'è?
Dov'è?
E' buio, non riesco a vedere, c'è qualcosa, sento che c'è e che mi disturba, che mi dice di seguirla, di trovarla e di capire.
E' come una vocetta a me estranea ma, al contempo, tanto familiare.
Mi chiede di raggiungerla, mi dice che rappresenta la mia unica possibilità.
Non so dove sono, forse sono ancora a casa, nel mio letto, ma comunque sia decido di alzarmi e di cercare quel qualcosa che devo seguire.
Fa freddo, l'aria è gelida e tutto mi fa pensare che si tratti di un luogo aperto, ma le assi di legno del pavimento mi infondono qualche dubbio.
Forse c'è solo una finestra aperta.
Non appena mi metto in piedi percepisco la leggerezza del mio corpo, non è mai stato così leggero, non è mai stato così inesistente
"E' di sicuro un sogno." mi ripeto e, per quanto ne sia certa, il dubbio che sia tutto reale si insinua in me come un lombrico sguscia nella terra.
Muovo i piedi in direzione di quel qualcosa che è ancora indefinito, forse semplicemente inesistente, però c'è, so che c'è e che mi vuole, so che è me che cerca: no, mi sbaglio, è come un campanello d'allarme che mi dice che sono io a dover cercare, come quando mio fratello nascondeva le mie bambole ed io ero costretta a cercarle per tutto il giardino prima che facesse buio.
E' una corsa, devo cercare in modo celere, trovare prima che sia troppo tardi, il problema è cosa devo trovare?
Mille risposte mi affollano la mente: la verità, il mio futuro, delle certezze, quello che non sono, chi non è più con me.
Ma poi tutte si uniscono in un'unica risposta, tanto breve, sintetica e lapidaria quanto d'effetto e, constato, vera: me stessa.
Trovando me stessa trovo chi e come desidero essere, trovo quello che voglio fare, trovo il mio futuro e le mie certezze.
Trovando me stessa in un attimo troverei la pace, troverei la mia vita.
Il tempo scorre ed io sono immobile, bloccata dal buio e dalla paura di sbagliare, bloccata dal timore di dover affrontare qualcosa di nuovo.
So di dover continuare a cercare, so che è necessario, so che se non la trovo adesso non sarò mai felice.
Il tempo continua a scorrere, ho ancora un paio di mesi e poi sarà il nulla, mi metto carponi e comincio a cercare, seguo il freddo, la voce, la luce che, nella mia mente, appare e scompare in un punto remoto di quella buffa stanza, e più la seguo più essa si fa intensa, comincio a vedere la luce di un alba, comincio a sentire il tepore del sole, non riesco a capire dove sono, so solo che sono dove nessuno può obbligarmi, dove posso scegliere senza deludere nessuno, senza sentirmi oppressa.
Sono in un luogo in cui l’unica voce che devo ascoltare è la mia.
Ho poco tempo, mi sto allontanando da qui, ma so che tornerò.
Mi sveglio dentro il mio letto, nella mia stanza, la chiarezza per il momento non esiste nella mia mente, ma spero esisterà a breve.
Devo cercare e cercare, farà male, sarà pericoloso.
Perchè si, cercare è pericoloso quando non sai cosa aspettarti.
   
 
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