Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Larryspizza    09/02/2013    2 recensioni
Improvvisamente lo schermo del suo iPhone si illuminò. Che fosse Louis?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Hazza alzati sono quasi le 8.00!-
Disse una voce proveniente dal piano di sotto. Liam? Zayn? Harry era troppo stanco per capire a chi appartenesse quelle voce, non era abbastanza lucido e a parte la lite con Louis non ricordava assolutamente nulla della sera precedente. Non aveva nessuna voglia di alzarsi quindi decise di restare ancora nel letto e di dormire, questi pensieri però, vennero interrotti da Zayn che era piombato nella stanza dell'amico senza nessun preavviso. 
-Forza Harry! Liam ha fatto le frittelle, se non muovi il culo Niall le mangerà tutte!-
Harry mugugnò un suono incomprensibile e si rigirò nel letto coprendosi le orecchie con il cuscino.
-Cosa?- disse il moro avvicinandosi al letto del riccio. 
-Non voglio alzarmi- disse questi con una voce roca e profonda. 
Zayn capì subito che c'èra qualcosa che non andava in lui, Harry era come il fratellino che non aveva mai avuto, lo vedeva come un bambino impulsivo e sfacciato ma allo stesso tempo fragile e indifeso e il suo compito era proprio questo: difenderlo da ogni cosa che avrebbe potuto fargli del male. Era estremamente protettivo nei suoi confronti e capiva tutto di lui, capiva quando inventava stupide scuse per evitare di andare alle prove e capiva quando fingeva di stare bene e sapeva benissimo che il motivo per cui Harry non voleva alzarsi era Louis. 
-Vuoi parlarne?- disse senza troppi giri di parole.
-Scusa Zayn, voglio restare un po' da solo- disse con la voce ancora impastata dal sonno.
Zayn fece cenno di aver capito e lasciò la stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Harry avrebbe potuto fare tutto, persino recitare la Divina Commedia ma non aveva assolutamente voglia di parlare di quella stupida lite.

Harry non diede a Louis nemmeno il tempo di mettere piede in casa. 
Si può sapere dove diavolo sei stato?!- chiese il riccio irritato.
-Ero in un pub con Stan e...-
-Bhe, almeno ti saresti potuto degnare di rispondermi al cellulare, non trovi?-
Louis, confuso, tirò fuori il suo iPhone e lesse lo schermo “13 chiamate perse”
-Amore mi dispiace io..-
-Non dire niente!- lo zittì Harry –Io mi sono preoccupato! Dio solo sa quello che combini Tomlinson! Esci di casa senza dirmi niente, al cellulare non rispondi! Ti ho cercato per mezza Londra, ho persino chiamato Eleanor per sapere dove ti fossi cacciato! La verità è che di me non te ne frega niente.-
-Harry...- tentò di dire Louis prima che il suo ragazzo entrasse in camera sua sbattendogli la porta in faccia.

Improvvisamente nel comodino vide lo schermo del suo iPhone illuminarsi, che fosse Louis? Magari si era pentito e voleva scusarsi. Si affrettò a prendere il cellulare ma restò deluso dal nome del mittente.
“Mamma: tesoro ieri sera ho provato a chiamarti ma non rispondevi. E’ successo qualcosa? Fatti sentire, qui ci manchi tanto. Ti voglio bene xx
Harry adorava sua madre, l’adorava davvero, era sempre pronta ad aiutarlo in qualsiasi circostanza e non porteva non essergli grato per questo. Ieri sera aveva ignorato le sue chiamate per il semplice motivo che era troppo agitato e aveva paura di ferire anche lei, perché è questo ciò che fa Harry, quand’è agitato dice cose che non vorrebbe dire, addirittura a volte cose che non pensa davvero. Forse questa volta aveva davvero esagerato con Louis.
Qui è tutto apposto, scusa per ieri sera mi sono addormentato presto, più tardi ti richiamo. P.S. ti voglio tanto bene anch’io xx”. Si limitò a rispondere.
Sbuffando si alzò dal letto e rabbrividì per il freddo della stanza. Con un gesto rapido aprì le tende e restò stupito dalla visione: i tetti, le strade e le macchine che si affacciavano dalla finestra del ragazzo erano coperti di candida neve, tutto il paesaggio era bianco. Harry amava la neve non la vedeva da anni, gli ricordava la sua infanzia, tutte le sgridate da parte di sua madre quando prendeva la febbre perché non si era coperto abbastanza, tutte le battaglie a palle di neve con gli amici, tutti gli scherzi fatti ai vicini, le risate, le scivolate…
Entusiasta si vestì, indossò gli scarponi, una sciarpa e con un sorriso a trentadue denti si precipitò al piano di sotto dove gli amici lo aspettavano ancora per la colazione.
-Non vuoi una frittella?- gli disse Liam.
-Magari dopo-
-Come se ce ne fossero ancora..- disse a bassa voce Niall che ricevette un’occhiataccia da parte di Zayn.
Harry era troppo felice per fare colazione, era troppo felice per discutere con Niall ed era troppo felice per notare il bigliettino che Louis aveva lasciato sulla porta d’ingresso, il quale diceva che era uscito per una passeggiata e che sarebbe tornato verso l’ora di pranzo.
 
Non appena Harry varcò la soglia dell’appartamento che condivideva con i suoi amici un vento gelido gli punse le guance e gli scompigliò i capelli, di solito la mattina a Londra fa freddo ma quel giorno la temperatura era bassissima, così bassa che mentre camminava verso il parco pensò di aver perso la sensibilità alle dita delle mani.
Il parco era stranamente vuoto, solitamente quel posto, soprattutto nei weekend, trabocca di gente, di bambini che urlano, coppie smielose che si scambiano effusioni e venditori ambulanti.
Lo preferiva così tranquillo, e lo avrebbe preferito di più se in sua compagnia ci fosse stato il ragazzo che di lì a due anni gli aveva rubato il cuore. Quel ragazzo che la sera precedente aveva ferito involontariamente.
Cominciò a dirigersi verso il laghetto ghiacciato e si sedette in una panchina, da solo. Forse avrebbe dovuto chiamarlo e chiedergli scusa, ma non era sicuro che l’avrebbe ascoltato, non dopo quello che gli aveva detto.
Le nuvole all’orizzonte erano scure, questo significava che presto avrebbe cominciato a nevicare di nuovo, per evitare di prendersi un raffreddore decise di tornare a casa, fece per alzarsi quando una mano lo afferrò per il braccio.
-E’ bellissimo vero?-
Harry riconobbe subito quella voce.
Indossava un cappello e alcuni ciuffi gli cadevano sulla fronte pallida coprendogli gli occhi di quel colore indefinito che Harry non aveva mai davvero capito, le guance  e la punta del naso erano arrossate per via del gelo e aveva uno strano sorriso stampato in faccia.
-Cosa?- disse confuso il minore.
-Il paesaggio-
Harry si alzò e lo abbracciò senza pensarci troppo a lungo.
-Mi dispiace Lou- disse il minore con una voce sottile.
-Ehi, va tutto bene-
-No davvero, non avrei dovuto trattarti in quel modo e mi dispiace davvero tanto ma..-
Louis lo interruppe iniziando a canticchiare alcune parole di Little Things
-I’m in love with you, and all your little things..-
Il minore lo guardò con uno sguardo confuso.
-But you’re perfect to me-
Uno dei motivi per cui Harry si era innamorato di Louis era la sua semplicità, il suo modo di sorridere alla vita e di rendere tutti felici con la sua allegria.
Harry gli afferrò il viso sorridendo –Sei proprio un coglione Boo- disse prima di baciarlo appassionatamente.
 
Due ore dopo i due stavano giocando rincorrendosi quando ad un certo punto Harry inciampò in una pietra cadendo così nella neve, Louis scoppiò a ridere e per vendetta il minore afferrandolo per un braccio gli fece fare la stessa fine. Louis si sistemò sopra Harry e iniziò a fargli il solletico.
-Smettila- disse il minore tra le risate
-Harry..-
-Dimmi pazzoide-
-Vorresti essere mio per sempre?-










**Spazio autrice**
Se siete arrivati fin qui: grazie, vi farò una statua. Questa è la mia prima os Larry, quindi perdonatemi se è banale.
Spero comunque che vi sia piaciuta e che la recensiate in tanti sadf 
Grazie a tutti
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Larryspizza