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Autore: FrancyCece9    09/02/2013    0 recensioni
Seguito di "Quella lettera mai ricevuta". Come farà Pietro a far capire i suoi veri sentimenti a Francesca?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è due senza te'
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Per farti capire quanto ti amo

Consiglio di leggere prima "Quella lettera mai ricevuta" http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1585611



 -La vuoi sapere una cosa?- domandò Pietro sulla porta della camera di Francesca nascondendo qualcosa dietro la schiena
-Cioè?- chiese la ragazza seduta sul letto a gambe incrociate
-Be, sai che tutto è cominciato da quella lettera che ho trovato tra i tuoi quaderni?- cominciò lui avanzando verso il letto dove era Francesca
-Si, io avevo negato e tu ti sei dichiarato. Come potrei dimenticarmi di una cosa così importante- rispose Francesca che non capiva dove Pietro voleva andare a parare
-Fra- disse lui guardandola
-Faccino- rispose lei ridendo –Cosa c’è?- domandò al ragazzo
-Queste sono le lettere che ti scrivevo, la prima risale alla terza media. Per farti capire quanto ti amo-raccontò lui diventando rosso dopo quella rivelazione
-Ti piaccio dalla terza media? Ma adesso siamo in terza superiore. Quindi sono quattro anni??- domandò Francesca prendendo la scatola che Pietro le stava tendendo
-Si, quattro anni circa- rispose lui sempre più imbarazzato –Be, se vuoi puoi leggerle adesso oppure da sola, puoi anche non leggerle, come vuoi?- le aveva detto sedendosi sul letto e dandole un bacio sulla fronte.
 
Ora Francesca rigirava la scatola tra le mani, ripensando a quel pomeriggio, sotto le coperte, fece un respiro profondo e aprì la scatola prese la prima, quella che risaliva alla terza media:
 
Cara Francesca,
stando seduto vicino a te a scuola ho capito una cosa. Penso di essermi preso una cotta per te, quando la mattina entri in classe tutta felice, sento la pancia che borbotta. Anche se sono arrabbiato o triste o stanco appena ti vedo saltellare per venire a sederti vicino a me, mi passa tutto, non posso fare a meno di essere felice insieme a te. Lunedì però quando sei entrata in classe non eri raggiante come al solito, ti sei seduta ed io ti ho chiesto cosa avevi, tu ti sei girata e mi hai abbracciato e tra le lacrime mi hai sussurrato che Marco ti aveva lasciato. Be, io in quel momento avrei preso a calci quel Marco del cavolo, non aveva il diritto di trattarti male e tanto meno di farti piangere. Quel pomeriggio sono venuto a casa tua e mi hai fatto promettere che se entro cinque anni non avremmo trovato, tu il ragazzo e io la ragazza, ci saremmo messi insieme. Dopo quella frase ho cominciato a vedere che oltre ad essere la mia compagna di banco e migliore amica, eri pure una bella ragazza con degli occhi azzurri bellissimi e i capelli biondi scuri lucenti(questa parola l’ho presa dal libro d’italiano). Mio fratello dice che sono scemo, invece Carlo che mi ascolta sempre dice che mi sono preso una cotta(io credo di più a Carlo che ha un anno più di noi ed è già alle superiori, mio fratello non è ragionevole). Comunque stiano le cose aspetterò di vedere, magari rovino la nostra amicizia, se ti dico che mi piaci. Ti abbraccio forte
il tuo
Faccino <3
 
Francesca era sconvolta, non si ricordava più di quella promessa che si erano fatti quel pomeriggio a casa sua davanti ai biscotti e l’aranciata. Era anche vero che, allora, era completamente persa di Marco e non aveva notato gli atteggiamenti del suo migliore amico. Le veniva da ridere perché le sembrava strano che il suo Faccino le scrivesse delle lettere, ma le sembrava ancor più strano che quella lettera risalisse a quattro anni prima quando il suo Faccino aveva tredici anni. Richiuse la lettera e ne prese un’altra, datata 24 giugno 2010:
 
Cara Francesca,
la scuola è finita da poco, abbiamo superato gli esami insieme e ora ci aspettano le superiori, io scientifico tu linguistico, le nostre strade si separeranno, ma spero che la nostra amicizia non ci separerà mai(scusa per l’italiano, ma sai che non sono bravo con i verbi). Ci sono rimasto malissimo, quando alla festa di fine anno, gli altri continuavano a dire “Alla Francy piace Faccino, alla Francy piace Faccino” e tu all’inizio sei diventata rossa e poi hai detto arrabbiata ”A me Faccino non piace, non mi fidanzerei con lui neanche fosse l’ultimo sulla faccia della terra. Lui è solo il mio migliore amico”, in quel momento ho capito che di te mi importa davvero qualcosa, perché è stato come se mi avessi tirato una pallonata in pancia. Infatti i giorni successivi non ti volevo parlare, ma poi ho capito che se continuavo così ti perdevo per sempre ed allora ho lasciato da parte la rabbia e il rancore che avevo dopo quella frase e abbiamo cominciato a parlare di nuovo, adesso che è estate ci vediamo tutti i giorni e questo mi rende felice, anche perché non abbiamo compiti. Spero che quest’estate non finisca mai perché con l’arrivo di settembre ricomincerà la scuola e io e te saremo divisi, i compiti aumenteranno e non ci vedremo più. Si, lo so, sono catastrofico,ma tu mi conosci bene e sai che sono fatto così. Mi piaci sempre di più.
Tuo Faccino

Dopo aver letto anche questa seconda lettera, Francesca cominciò a capire certe azioni di Pietro. Una di quelle che non aveva mai capito, era proprio quella dovuta alla sua frase durante la festa di fine scuola, si era interrogata molte volte sul perché Pietro senza una spiegazione avesse smesso di parlarle. Prese un’altra lettera datata 14 Aprile 2011:
 
Cara Francy,
è finita. La scuola è cominciata da un pezzo e tu mi piaci sempre di più, un mese fa mi hai confidato seduti alle panche che ti piace un tuo compagno di classe: Lorenzo. Eri tutta contenta, mi descrivevi i suoi occhi blu, il suo sorriso perfetto e il modo in cui alzava il sopracciglio quando era contrariato per qualcosa, continuavi raccontandomi che quando si metteva la polo grigia era fighissimo e quando ti suonava con il motorino per salutarti tu eri al settimo cielo. Io intanto soffrivo, perché sapevo che a nessuno avresti mai raccontato di me perché io non sarò mai come Lorenzo. Poi ieri, sei venuta a casa mia in lacrime, raccontandomi che qualcuno aveva detto a Lorenzo che ti piaceva, e lui ti aveva scritto un messaggio dicendoti che non gli piacevi, io avevo provato a consolarti ma non c’era verso, tu ti ostinavi a dire che era stato un codardo perché non aveva avuto il coraggio di dirtelo in faccia e che nonostante questo tu lo amavi ancora. Io non riuscivo a vederti così triste sapendo che a provocare la tua tristezza era un ragazzo, e quel ragazzo non ero io. Quel pomeriggio quando te ne sei andata io ho chiamato Carlo e insieme siamo andati ai portoni, dove tu mi avevi detto che andava sempre Lorenzo. Come pedinatrice eri brava perché effettivamente anche quel pomeriggio era li, con i suoi amici, tranquillo e spavaldo, di certo non era preoccupato per te. Ho preso coraggio e sono andato verso di lui gli ho chiesto se ti conosceva e ha risposto di si, allora gli ho tirato un pugno in faccia dicendogli che non si doveva permettere di farti soffrire in quel modo che se anche non gli piacevi poteva dirtelo a voce, lui era sconvolto, mi guardò senza dire niente e mi tirò un pugno, così cominciammo una rissa, lui urlava che non erano affari miei di cosa faceva con te, e che non gliene fregava niente se tu stavi male, che nessuno ti aveva detto di innamorarti di lui. Carlo e i suoi amici ci hanno diviso subito, fortunatamente adesso ho solo un occhio nero. Tu oggi ti sei preoccupata e io ho dovuto inventare che a scuola mi è arrivata un pallonata nell’occhio, per fortuna mi hai creduto. Sappi che quello che è successo ieri non lo verrai mai a sapere, se solo lo sapessi non mi parleresti più, mi diresti che non serviva e che non hai bisogno del mio aiuto, non mi avresti più parlato, spero solo che “Lorenzo” non ti dica niente. Credo di essermi innamorato di te
per sempre
il tuo Faccino

Non riusciva a credere che Pietro avesse picchiato Lorenzo per vendicarla, era proprio innamorato. Francesca sperava che fosse ancora così innamorato. Lei sicuramente si, era molto innamorata del migliore amico. Negli ultimi tempi era riuscita a dubitare della migliore amica Chiara, stavano troppo insieme e lei non riusciva a sopportarlo, anche se sapeva che Chiara era innamorata di Giovanni. Nonostante questo era gelosa di tutto e di tutti, voleva passare tutto il tempo con lui, gli mancava anche solo per poche ore.  Nella scatola rimanevano ancora due buste, prese quella datata 23 Novembre 2011:
 
Cara Francy,
ti piace ancora Lorenzo e fortunatamente non ti ha ancora detto niente di quel che è successo tra noi due. Anche quest’estate è finita e noi tra poco non ci vediamo più tanto spesso, forse è meglio così, eravamo troppo vicini e non riuscivo a guardarti e pensare che eri solo la mia migliore amica. Non è servito neanche allontanarmi da te, impossibile dimenticarti se mi eri sempre intorno con la tua allegria e gioia. Quest’estate sono andato via un mese per non vederti e cercare di dimenticarti. Credevo di esserci riuscito e invece no appena sono tornato ho capito che non ci ero riuscito anzi ero più cotto di prima. Sta diventando un serio problema, dovrò andare dallo psicologo(no, dai… scherzo). Mi stai facendo impazzire e l’unico a cui l’ho confidato è Carlo, che non sa più cosa fare. Mi presenta ragazze in continuazione ma io ho in mente solo te e le altre mi sembrano tutte più brutte di te, tu sei bellissima e adesso che stai crescendo sei ancora più bella, i lunghi capelli castani ti cadono perfettamente e incorniciano il tuo volto e i tuoi grandi occhi azzurri. Dici sempre che il tuo naso ti fa schifo ma per me è il più bello di tutti. Oddio sono veramente impazzito. Ti penso sempre
il tuo Faccino

Il suo Faccino, capelli castani riccioli e due occhi verdi che per quattro anni l’hanno guardata con adorazione e lei non se n’è mai accorta. Lei non si era accorta di niente, lei non si era accorta che il suo migliore amico era la persona giusta per lei, che la persona perfetta è quella che non penseresti mai, quella di cui ti accorgi dopo anni e anni. Francesca prese l’ultima lettera che portava la data 13 ottobre 2012:
 
Cara Fra,
ora ti chiamano tutti così e io mi sono adeguato, a te piace di più. Oramai sono due anni che mi piaci, tu non sai ancora niente, forse un giorno te lo dirò e ci faremo una risata. Quando mi sarò finalmente disinnamorato di te brucerò tutte queste lettere e forse mi vergognerò di averle scritte. Per ora ti scrivo perché è l’unico modo per esprimere a pieno i miei sentimenti. Quest’estate siamo andati in vacanza assieme, è stata la settimana più bella della mia vita, sono pure stato male e tu mi hai fatto compagnia quando mi hanno messo in isolamento perché non prendeste tutti la febbre “Tanto io non mi ammalo mai” hai detto prima di venire in camera mia, poi la sera abbiamo guardato un film, uno di quelli che piace a te “L’uomo perfetto”, il giorno dopo sono tornato a casa e ho pianto durante tutto il viaggio in treno, vedere la tua faccetta triste mi stringeva il cuore. Ti avevo promesso che il pomeriggio sarei tornato ma ho perso il treno e ho preso quello dopo così sono arrivato per ora di cena e appena la Illy ha urlato il mio soprannome sei corsa giù dalle scale e sei venuta ad abbracciarmi. Poi la sera al bowling tu hai perso e ti sei arrabbiata tanto, io cercavo di aiutarti e ti sceglievo le palle da bowling meno pesanti, le stesse che usavo io. Tu eri contentissima perché avevo vinto e tornando a casa ti sei addormentata sulla mia spalla, per non svegliarti ti ho portato a letto in braccio poi ti sei svegliata e mi hai dato un bacio sulla guancia dicendomi ”Grazie Faccino, ti voglio bene”, per un attimo ho sperato che quel ti voglio bene diventasse un ti amo ma non è stato così. Ti amo
il tuo Faccino

Francesca aveva bagnato tutta la lettera con le lacrime, ripiego la lettera e la mise insieme alle altre nella scatola che le aveva dato Pietro il pomeriggio, la mise sul comodino, spense la luce e si addormentò con il sorriso sulle labbra
 
-Hai picchiato Lorenzo?- gli domandò Francesca il giorno dopo sedendosi vicino  a lui sulle panchine vicine alla chiesa
-Si, mi ero ripromesso di non dirtelo mai, l’avevo scritto nella lettera sapendo che non te le avrei mai spedite- si giustificò lui abbassando la testa
-E invece le ho lette ed ho capito una cosa- disse Francesca prendendo le mani di Pietro - Passi una vita inseguendo un sogno e poi ti accorgi che la tua isola felice era a un passo da te, che bastava allungare la mano per sentire l’onda che sfiora la riva e il tuo cuore che dice: siamo arrivati. Io sono arrivata finalmente, da qui in poi è un’altra storia- disse
-Ma questa… è la frase finale di quel film che abbiamo visto io e te al mare?- chiese Pietro mentre Francesca annuiva e sorrideva.


Angolo dell'autore:
Ciao a tutti!!
Sono tornata con il seguito della storia tra Pietro e Francesca. MI scuso per gli errori di grammatica nelle prime lettere, sono fatti intenzionalmente per far capire la crescita di Pietro durante tutta la storia. Grazie a un sogno_scrivere che mi spinto a continuare la storia. Che altro dire...recensite recensite recensite
Un bacio a tutti e a presto
Emma





  
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