Ammetto che avrei voluto rimanere là di più con te.
Ammetto che avrei dato le spalle a tutto e a chiunque per stare con te.
Ammetto che dopo tutto non avrei mai potuto odiarti.

Sarebbe stato bello se fosse durato di più, no, Nezumi?
Avevo sempre paura che finisse, avevo in un certo senso sempre paura del domani.
Avevo paura che quel domani sarebbe stato il giorno che ci avrebbe di nuovo separato.
Lo negavo a me stesso non volevo ammetterlo, ma lo temevo: ci saremmo separati di nuovo, un’altra volta, e chissà per quanto di nuovo, alla fine mi ero ritrovato a volere solo una cosa, spendere un altro giorno con te.

Quella stanza era piccola, non si poteva definire una casa ma io la chiamavo così dentro di me, perché quella è ancora casa mia, o meglio casa nostra.
Ironico come uno stanzino, in cui non potremo mai più ritornare, con pochi mobili e pieno zeppo di libri possa significare tanto no?
Mi chiedo se per te significasse qualcosa, se te l’avessi chiesto mi avresti dato dello stupido “Come potrebbe questo luogo significare qualcosa, l’hai visto bene?”, se chiudo gli occhi e penso intensamente riesco a sentire i tuoi occhi di ghiaccio su di me, riesco quasi a sentire la tua voce,  ma comunque un po’ affezionato lo eri anche tu, a quello stanzino, ma non l’avresti mai ammesso ovviamente.
Come stai Nezumi? Mi manchi. Mi manchi. Mi manchi tantissimo.
Scrivo una lettera con un destinatario ma senza indirizzo, perciò non potrò ovviamente spedirla, scrivere queste lettere mi fa sempre sentire vicino a te, come se non fossi più così irraggiungibile. Ma comunque,  se avessi l’indirizzo non starei qui a scriverti una lettera, correrei subito da te e non ti lascerei più andare a costo di incatenarti qui per sempre.

Ci sono molte cose di cui vorrei parlarti al tuo ritorno, non saprei da dove cominciare, non saprei neanche farti un esempio, però posso dirti che sono tutte cose belle, o almeno cose brutte non me ne vengono in mente al momento.

Non so cos altro scrivere, arrivo sempre a un certo punto in queste lettere in cui non riesco ad andare avanti, non perché non ci siano cose da dire ma perché non so come dirle.

Avevi detto che ci saremmo rincontrati, ci speravo Nezumi, ci spero.
Ci spererò.
Davvero. Sono qui.
Ti aspetto.

Shion.

 
Bonjour! Ok questa fic come avete capito è una lettera di Shion per Nezumi, non so mi era venuta questa idea ed eccola qui, spero di aver fatto scritto qualcosa di decente davvero, non saprei cos altro dire perciò evaporo, come al solito accetto critiche (anche della serie “mi ha fatto schifo”) o comunque recensioni, anche perché vorrei migliorare le mie capacità di scrittura (sesipuòdireocosì) perciò dei consigli sarebbero grati v.v Grazie mille anche solo a quelli che sono riusciti a leggerla fino a questo commento personale, grazie ancora!
Un bacione alla prossima <3