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Autore: Fear    09/02/2013    7 recensioni
Cit/: Una leggera brezza solleva un tappeto di fiori di ciliegio, creando dei piccoli mulinelli rosa confetto che vanno ad accarezzare la pelle vellutata di una giovane ragazza inginocchiata sull'erba, intenta a creare deliziosi gioielli con delle fresche margherite di campo.
La fanciulla sorride e chiude i suoi occhi acquamarina per far inondare le narici con il profumo dei gelsomini e far riposare le orecchie al canto dei passerotti appena tornati da un lungo viaggio.
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[ Generale, introspettiva, slice of life ― raccolta #4 flash fiction ]
♣ Incentrata implicitamente su Rein, Fine, Bright e Shade
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bright, Fine, Rein, Shade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Le stagioni del cuore

Il sole governa e sorveglia i periodi ciclici dell'anno determinandone, indicandone e
mostrandone i mutamenti e le stagioni che portano tutto.

 
 
Primavera


 
La primavera dell'anima arriva quando vuole, non segue una stagione, ma dà i suoi frutti
quando un cuore si riveglia allo sbocciare di una nuova emozione.

Una leggera brezza solleva un tappeto di fiori di ciliegio, creando dei piccoli mulinelli rosa confetto che vanno ad accarezzare la pelle vellutata di una giovane ragazza inginocchiata sull'erba, intenta a creare deliziosi gioielli con delle fresche margherite di campo.
Il cielo non è perfettamente limpido, ma quando il magnifico sole fa capolino da una soffice nuvola, crea un bellissimo arcobaleno di luce, che colpisce la frangetta cerulea della ragazza. Lei felice di questo piacevole tepore, alza una mano prendendo un petalo, che come per magia è caduto dal cielo. Osserva quel piccolo dono della natura con un pizzico di curiosità negli occhi; sa che il momento è arrivato.
La terra si stropiccia gli occhi, svegliatasi dopo mesi di sonno e la vita riprende colore, come un tempo. Tra i fili d'erba i germogli gridano, combattendo per la loro libertà dalla neve. Piccoli ruscelli scorrono timidamente verso la valle, diventando man mano sempre più impetuosi per poi finire in una cascata di ricordi del passato. Gli alberi si vestono facendo a gara per il fiore più bello di tutti e le prime foglioline nascono, dandosi alla luce del pallido sole.
La fanciulla sorride e chiude i suoi occhi acquamarina per far inondare le narici con il profumo dei gelsomini e far riposare le orecchie al canto dei passerotti appena tornati da un lungo viaggio.
Poi d'incanto la figura celeste della ragazza scompare, così com'è comparsa, in un turbine di fiori dai mille colori. Scappa e corre come il vento per andare ad osservare da più lontano il risveglio di una nuova vita.
Perché proprio per il suo essere timida, gentile e delicata fa di lei la Primavera.


 
Estate






In certe notti d'estate, perdersi con lo sguardo fra le stelle è uno dei modi
più saggi di impiegare il proprio tempo.

Non si muove una foglia, il sole è accecante e nessuno osa uscire di casa in una giornata così calda. Tutti tranne una.
Una figura esile si distingue per il suo colore accesso in quel campo tutto verde. È distesa sulla schiena e il suo sguardo è rivolto al cielo, pulito come non lo era mai stato. Il sole che le schiocca sulla pelle e nel viso, le sue labbra si increspano all'insù, formando una mezza luna. La fronte è imperlata di sudore, ma questo non le importa e pigramente alza le mani al cielo.
Una, due, tre, quattro gocce fredde le bagnano il naso, fino che esse non diventano centinaia e migliaia.
La ragazza scioglie i capelli vermigli e li lascia trasportare dal leggero venticello che si è appena alzato. Si sta bagnano tutta, ma a lei non importa. Le piacciono quegli acquazzoni che si presentano senza preavviso, quelle goccioline di pioggia che le accarezzano la pelle per poi asciugarsi velocemente quando il grande sole ritorna a brillare.
Infatti dopo pochi minuti, le nuvole se ne vanno, lasciando dietro di esse solo lo stupendo profumo di terra bagnata.
I fiori tutti felici per quella doccia veloce splendono sotto la rugiada e sorridono al cielo azzurro cristallino. Tutto questo, lei lo sente. Sente il profumo dell'erba tagliata, le chiacchere e il sorriso dei bambini al parco, l'odore delle brioches al bar e il cinguettio frenetico e accaldato dei fringuelli.
La ragazza scruta il paesaggio intorno a sè con i suoi grandi occhi color alizarina e nota che non è rimasto troppo tempo, quindi si risdraia sotto il sole e si gode ogni respiro di quella stagione meravigliosa, perché ancora poco e se ne dovrà andare. Il tempo passa sempre così veloce quando c'è lei, perché tutti sono più contenti, ed è proprio quello il suo scopo.
Perché proprio per il suo essere solare, allegra e amabile fa di lei l'Estate.



 
Autunno






Nulla è più fugace della forma esteriore, che appassisce e muta
come i fiori di campo all'apparire dell'autunno.

La giornata è piovosa, sulla stradina sterrata ogni tanto passa qualche ombrello colorato. Ma ad una figura non serve di certo l'ombrello per sentire che il freddo sta arrivando. Il ragazzo osserva il campo dinnanzi sè e nota il cambiamento del passare del tempo, che minaccioso sfoga la sua ira in quella determinata stagione.
La natura si sta abbandonando, con i rami secchi e le foglie gialle che supplicano pietà. L'odore di legna bagnata e di castagne fa sorridere il ragazzo che dolcemente si toglie il cappuccio lasciando liberi i suoi capelli oro che tanto ricordano il colore del paesaggio e delle spighe di grano.
I nuvoloni neri hanno pian piano riempito il cielo di tristezza e il tempo passa...le foglie troppo stanche per reggere ancora, si lasciano cadere e lentamente toccano il suolo. Stormi di uccelli volano verso Sud facendo incredibili acrobazie nel cielo, pronti ad affrontare un lungo viaggio.
Pian piano cala la notte, ancor più fredda ed agghiacciante del giorno.
Le foglie, ormai stanche e secche si dileguano, mentre il vento soffia sfinito. Il ragazzo sembra essere l'unico a non essere stanco. Lui può percepire l'animo della gente, in preda alla malinconia, che avanza a passo pesante nella notte. Una notte senza stelle, pensa il ragazzo scrutando il cielo. Infatti è la nebbia che fa da padrona quella notte, il viso si bagna senza il bisogno della pioggia e solo dei vecchi lampioni fanno luce sulla via del giovane.
Lentamente se ne va, ma non tristemente, con il sorriso sulle labbra, pronto a volare verso Sud insieme agli uccelli perché presto arriverà la neve.
Scompare all'orizzonte e come un bellissimo tramonto, i suoi occhi color corallo si chiudono fino a scomparire insieme al vento.
Perché proprio per il suo essere malinconico, paziente e silenzioso fa di lui l'Autunno.



 
I nverno






Lo senti quel pungente profumo di freddo nell’aria, il grigio negli occhi e
quei lunghi tramonti? È l'inverno che arriva.

 
Il cielo è cupo, minaccia neve, molta di più di quella che è caduta stanotte. Le dolci colline sono imbiancate, simili a grandi fette di panettone dimenticate da un bambino goloso di zucchero o ad una corona per la regina delle nevi.
Si può intravedere un ragazzo in cima ad una collina. È seduto su una fortunata roccia non ancora coperta di neve. Ha una bella vista da lassù e vede ogni singola cosa molto distintamente, è l'unico che può vedere sotto lo spesso strato di ghiaccio che ricopre il villaggio.
Non accenna nessun tipo di sorriso, si passa solo una mano tra i ribelli ciuffi blu cobalto per togliersi i leggeri fiocchi di neve.
Fa freddo.
Il lago è coperto da una spessa lastra di ghiaccio, ai cui bordi si addensano montagnole di neve. Il terreno è coperto di bianco e gli alberi sono spogli, proprio come le mani del giovano che però, al contrario dei rami, non sembrano soffrire il freddo pungente. I poveri rami scheletrici si tendono al cielo freddo in un silenzioso grido, sono incoronati di fiocchi di neve e merletti di ghiaccio.
Il ragazzo si alza, osservando il muretto che spunta dal manto bianco, bucando la neve e contrastando con il bianco innaturale di tutto. Si dirige verso casa, la quale sembra irreale in tutto quel bianco brillante, il tetto coperto da parecchi centimetri di neve, il comignolo che emette un debole filo di fumo, la luce di una finestra accesa.
All'improvviso gli occhi color oltremare del ragazzo si posano un bellissimo gruppetto di mughetti selvatici che, pur essendo bianchi, si distinguono tra la neve per la loro delicata bellezza. Finalmente sulle labbra del ragazzo spunta un sorriso, che illumina il cielo più di quanto non ci stia già provando il pallido sole.
Perché proprio per il suo essere orgoglioso, misterioso e distaccato fa di lui l'Inverno.


 




   
 
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