Autore:
nakahime
Titolo storia: non guardarmi con
quegli occhi
Fandom: supernatural
Personaggi: Dean Winchester, Castiel
Pairing: Destiel (Dean/Castiel)
Rating: verde
Genere: introspettivo, malinconico
Avvertimenti: slash, ooc, nonsense
Disclaimer: supernatural e i suoi
personaggi non mi appartengono, quanto scritto è tutto
frutto della mia
fantasia e non ci guadagno assolutamente niente.
Ispirata alla canzone A Sadness
Runs Through Him che si consiglia di
ascoltare in sottofondo durante la lettura.
Non
guardarmi con quegli occhi.
C’è
un uomo che
mi siede accanto. Lo guardo e i miei occhi si perdono nel blu delle
maree che
inondano le sue iridi. In quegli occhi ci vedo il mondo; i sentimenti
che
contrastano quel colore chiaro e semplice mi sovrastano, mi fanno
annaspare. I
suoi occhi, i suoi occhi. Mi
travolgono come onde impazzite, trascinate dal furore
dell’oceano. Sono freddi
come l’acqua d’inverno.
Mi chiedo cosa abbiano visto quegli occhi, come abbiano fatto a
giungere alla
freddezza che li riempie, traboccando da quegli sguardi di dolore
eterno.
C’è un uomo che mi siede accanto, non sa
sorridere. Per quanto ci provi le sue
labbra pallide si stirano in un mezzo ghigno buffo. Ma
non mi fa ridere. E’ come guardare un bambino che
non ha più
niente e che lentamente realizza di aver perso tutto.
Non ha espressione, il suo volto. Non filtra le emozioni della sua
anima; è
come se non provasse alcuna sensazione. Ha mai sentito
l’amore scorrere dentro
di sé e riscaldarlo fin nel profondo? Mi chiedo se sia solo
dolore quello che
ha provato.
C’è un uomo che mi siede accanto, la sua voce
è ferita. Mi chiede di pregare in
un Dio in cui non crede più. Mi chiede di mostrargli la
strada, perché non sa
più dove andare.
Non ha una casa. Non ha una casa?
Tutti hanno una casa.
I suoi occhi ghiacciati, il volto inespressivo, la voce incerta.
Quest’uomo che
mi siede accanto non ha mai conosciuto la dolcezza di una madre, la
gioia di un
amico o l’affetto di un fratello. Quest’uomo non ha
mai realizzato cosa voglia
dire vivere di fremiti. E’ mai stato felice?
-Sei mai stato felice?- gli chiedo.
C’è un uomo accanto a me che alle mie domande non
risponde, le evita come
fossero affondi di lama che fanno sanguinare. Vuole evitare di parlare
di sé.
Mi chiedo se non sia perché parlare di quello che non ha mai
avuto lo spaventi,
lo terrorizzi e gli faccia male.
Ti fa male essere quello che sei?
Non guardarmi con quegli occhi.
C’è quest’uomo accanto a me che gode del
calore di un sedile e del confortevole
rumore del motore. Sorride agli scricchiolii delle sospensioni e delle
portiere
un po’ arrugginite. C’è
quest’uomo accanto a me che ama la mia stessa casa.
Casa.
Conosce questo termine?
-Non sai cosa vuol dire davvero la parola casa, vero?-
E’ come parlare con un muro, il dolore nei suoi occhi mi
mozza il respiro. Quel
sentimento fa male anche a me, è intenso; immenso. Come si può essere così soli
al mondo?
La tristezza gli scorre dentro e poi si protrae verso di me, vuole solo
essere
capito. Vuole essere aiutato; aiutami,
sussurra.
Aiutami.
Non guardarmi con quegli occhi.
Non riesco a reggere la sua vista, mi fa male e mi fa tremare.
Pare voglia promettermi l’intero universo.
C’è un uomo accanto a me che non conosce
l’amore, eppure mi ama.
Non sa cosa vuol dire passione, eppure mi brama.
Mi libera dalla mia anima spezzata. Mi offre
aiuto e lo chiede indietro.
C’è un uomo accanto a me che sembra quel tassello
mancante che può completare
la mia vita.
Non guardarmi con quegli occhi.
C’è una tristezza bellissima in
quell’anima umana. Umana.
C’è un uomo accanto a me che una volta era un
angelo.
Mi fa sentire l’unico. L’unico.
Amato da un angelo del Signore.
Non guardarmi con quegli occhi. I
ragazzi diventano uomini, ma qui c’è un angelo che
è diventato umano. Umano.
-Ora provi qualcosa? E’ questo che ti spaventa? Odi i
sentimenti umani.- gli
dico io.
Lui annuisce.
Non guardarmi con quegli occhi.
-Non guardarmi con quegli occhi.-
Le sue labbra si muovono, accarezzano con cura le parole che rilasciano
in un
soffio appena accennato –Stai guardando nel posto sbagliato.
Non è in me che
troverai la tua redenzione.-
C’è un uomo accanto a me che è stato un
angelo, ora è un uomo e mi ama. Mi
ama.
Sorrido. Non guardarmi con quegli occhi, non bramarmi, non amarmi.
Trascino una mano tra i suoi capelli neri, e mi avvicino al suo viso.
C’è un uomo accanto a me che mi fa desiderare di
credere in qualcosa.
Credere in lui.
-Non sono in cerca di redenzione.- mormoro al suo orecchio e lui freme.
Sei umano, la senti quella sensazione?
C’è un uomo accanto a me che sovrasta la mia
razionalità con la sua sola
presenza.
C’è un uomo accanto a me con le labbra premute
contro le mie e un sospiro
tremante a schiantarsi nella mia bocca.
Non posso essere salvato. Non può
essere
salvato.
C’è questa bellissima
tristezza che
serpeggia tra le nostre anime e ci lega, come un filo invisibile che
unisce due
destini.
C’è un uomo accanto a me che perderò.
C’è un uomo accanto a me che se ne
andrà:
forse scomparirà in un fiume dopo essere diventato Dio, dopo
avermi tradito;
forse lo perderò a causa della sua pazzia.
C’è un uomo accanto a me che
scapperà da me per proteggermi. C’è un
uomo accanto a me che, confuso, piangerà
una lacrima di sangue.
C’è un uomo accanto a me che lascerò,
ma che ora bacio. Bacio.
Non guardarmi con quegli occhi
perché…
perché...
Non guardarmi con quegli occhi perché la notte è
ancora lunga e domani non è
ancora arrivato, il futuro è lontano per un po’. Non guardarmi con quegli occhi, fammi
solo credere in qualcosa,
ancora per qualche attimo.
Fammi credere in questa bellissima
tristezza che ci lega come due anime che si incastrano tra
loro, come fossero
fatte per stare insieme in questa vecchia chevrolet, sotto un cielo
tempestato
di stelle.
Fine.
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Non ho la benché
minima idea di che cosa sia questa storia,
l’ho
semplicemente scritta di getto ascoltando la canzone e
anche se vagamente
sconclusionata, spero vi piaccia.
Le recensioni sono
sempre ben accette, mi farebbero tanto
piacere.
Bacioni,
Nakahime.