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Autore: nakahime    09/02/2013    8 recensioni
C’è quest’uomo accanto a me che gode del calore di un sedile e del confortevole rumore del motore. Sorride agli scricchiolii delle sospensioni e delle portiere un po’ arrugginite. C’è quest’uomo accanto a me che ama la mia stessa casa.
Casa.
Conosce questo termine?
-Non sai cosa vuol dire davvero la parola casa, vero?-
[destiel; slash; lime]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Autore: nakahime
Titolo storia: non guardarmi con quegli occhi
Fandom: supernatural
Personaggi: Dean Winchester, Castiel
Pairing: Destiel (Dean/Castiel)
Rating: verde
Genere: introspettivo, malinconico
Avvertimenti: slash, ooc, nonsense
Disclaimer: supernatural e i suoi personaggi non mi appartengono, quanto scritto è tutto frutto della mia fantasia e non ci guadagno assolutamente niente.
Ispirata alla canzone A Sadness Runs Through Him che si consiglia di ascoltare in sottofondo durante la lettura.

 

Non guardarmi con quegli occhi.

 

 

C’è un uomo che mi siede accanto. Lo guardo e i miei occhi si perdono nel blu delle maree che inondano le sue iridi. In quegli occhi ci vedo il mondo; i sentimenti che contrastano quel colore chiaro e semplice mi sovrastano, mi fanno annaspare. I suoi occhi, i suoi occhi. Mi travolgono come onde impazzite, trascinate dal furore dell’oceano. Sono freddi come l’acqua d’inverno.
Mi chiedo cosa abbiano visto quegli occhi, come abbiano fatto a giungere alla freddezza che li riempie, traboccando da quegli sguardi di dolore eterno.
C’è un uomo che mi siede accanto, non sa sorridere. Per quanto ci provi le sue labbra pallide si stirano in un mezzo ghigno buffo. Ma non mi fa ridere. E’ come guardare un bambino che non ha più niente e che lentamente realizza di aver perso tutto.
Non ha espressione, il suo volto. Non filtra le emozioni della sua anima; è come se non provasse alcuna sensazione. Ha mai sentito l’amore scorrere dentro di sé e riscaldarlo fin nel profondo? Mi chiedo se sia solo dolore quello che ha provato.
C’è un uomo che mi siede accanto, la sua voce è ferita. Mi chiede di pregare in un Dio in cui non crede più. Mi chiede di mostrargli la strada, perché non sa più dove andare.
Non ha una casa. Non ha una casa?
Tutti hanno una casa.
I suoi occhi ghiacciati, il volto inespressivo, la voce incerta. Quest’uomo che mi siede accanto non ha mai conosciuto la dolcezza di una madre, la gioia di un amico o l’affetto di un fratello. Quest’uomo non ha mai realizzato cosa voglia dire vivere di fremiti. E’ mai stato felice?
-Sei mai stato felice?- gli chiedo.
C’è un uomo accanto a me che alle mie domande non risponde, le evita come fossero affondi di lama che fanno sanguinare. Vuole evitare di parlare di sé. Mi chiedo se non sia perché parlare di quello che non ha mai avuto lo spaventi, lo terrorizzi e gli faccia male.
Ti fa male essere quello che sei?
Non guardarmi con quegli occhi.
C’è quest’uomo accanto a me che gode del calore di un sedile e del confortevole rumore del motore. Sorride agli scricchiolii delle sospensioni e delle portiere un po’ arrugginite. C’è quest’uomo accanto a me che ama la mia stessa casa.
Casa.
Conosce questo termine?
-Non sai cosa vuol dire davvero la parola casa, vero?-
E’ come parlare con un muro, il dolore nei suoi occhi mi mozza il respiro. Quel sentimento fa male anche a me, è intenso; immenso. Come si può essere così soli al mondo?
La tristezza gli scorre dentro e poi si protrae verso di me, vuole solo essere capito. Vuole essere aiutato; aiutami, sussurra.
Aiutami.
Non guardarmi con quegli occhi.
Non riesco a reggere la sua vista, mi fa male e mi fa tremare.
Pare voglia promettermi l’intero universo.
C’è un uomo accanto a me che non conosce l’amore, eppure mi ama. Non sa cosa vuol dire passione, eppure mi brama. Mi libera dalla mia anima spezzata. Mi offre aiuto e lo chiede indietro.
C’è un uomo accanto a me che sembra quel tassello mancante che può completare la mia vita.
Non guardarmi con quegli occhi.
C’è una tristezza bellissima in quell’anima umana. Umana. C’è un uomo accanto a me che una volta era un angelo.
Mi fa sentire l’unico. L’unico.
Amato da un angelo del Signore.
Non guardarmi con quegli occhi. I ragazzi diventano uomini, ma qui c’è un angelo che è diventato umano. Umano.
-Ora provi qualcosa? E’ questo che ti spaventa? Odi i sentimenti umani.- gli dico io.
Lui annuisce.
Non guardarmi con quegli occhi.
-Non guardarmi con quegli occhi.-
Le sue labbra si muovono, accarezzano con cura le parole che rilasciano in un soffio appena accennato –Stai guardando nel posto sbagliato. Non è in me che troverai la tua redenzione.-
C’è un uomo accanto a me che è stato un angelo, ora è un uomo e mi ama. Mi ama.
Sorrido. Non guardarmi con quegli occhi, non bramarmi, non amarmi.
Trascino una mano tra i suoi capelli neri, e mi avvicino al suo viso.
C’è un uomo accanto a me che mi fa desiderare di credere in qualcosa.
Credere in lui.
-Non sono in cerca di redenzione.- mormoro al suo orecchio e lui freme.
Sei umano, la senti quella sensazione?
C’è un uomo accanto a me che sovrasta la mia razionalità con la sua sola presenza.
C’è un uomo accanto a me con le labbra premute contro le mie e un sospiro tremante a schiantarsi nella mia bocca.
Non posso essere salvato. Non può essere salvato.
C’è questa bellissima tristezza che serpeggia tra le nostre anime e ci lega, come un filo invisibile che unisce due destini.
C’è un uomo accanto a me che perderò. C’è un uomo accanto a me che se ne andrà: forse scomparirà in un fiume dopo essere diventato Dio, dopo avermi tradito; forse lo perderò a causa della sua pazzia. C’è un uomo accanto a me che scapperà da me per proteggermi. C’è un uomo accanto a me che, confuso, piangerà una lacrima di sangue.
C’è un uomo accanto a me che lascerò, ma che ora bacio. Bacio.
Non guardarmi con quegli occhi perché… perché...
Non guardarmi con quegli occhi perché la notte è ancora lunga e domani non è ancora arrivato, il futuro è lontano per un po’. Non guardarmi con quegli occhi, fammi solo credere in qualcosa, ancora per qualche attimo.
Fammi credere in questa bellissima tristezza che ci lega come due anime che si incastrano tra loro, come fossero fatte per stare insieme in questa vecchia chevrolet, sotto un cielo tempestato di stelle.

Fine.

 

 

_________________________________________

Non ho la benché minima idea di che cosa sia questa storia,
l’ho semplicemente scritta di getto ascoltando la canzone e
anche se vagamente sconclusionata, spero vi piaccia.
Le recensioni sono sempre ben accette, mi farebbero tanto
piacere.
Bacioni,
Nakahime.

   
 
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