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Autore: GiadaGrangerCullen    09/02/2013    3 recensioni
Remus Lupin e Marlene McKinnon, una coppia anche se non citata come tale. Introspezione nell'animo di Remus.
Dalla storia:
"Eppure c'era qualcosa che ancora lo tormentava e non era la luna, non erano i compiti in vista dei M.A.G.O e non erano gli stupidi scherzi di James. Era quel pensiero fisso che non voleva schiodarsi dalla sua mente, Marlene."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marlene McKinnon, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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A Davide,
sperando che questa storia non faccia proprio pietà.
Ti amo<3






L'alba incombeva, il cielo era d'un blu cobalto e all'orizzonte orientale un alone dorato che sfumava nel rossiccio avanzava lentamente. Dalla finestra della Sala Comune quello spettacolo affascinava e spaventava Remus, perché in mezzo a quel blu brillava una luminosissima luna quasi piena. Quella notte sarebbe stata per lui l'ennesimo incubo, come ogni ventotto giorni, ma da quando aveva i suoi amici accanto sotto forma di Animagi riusciva a sentirsi più umano, meno bestia.
Non avrebbe mai pensato di poter trovare qualcuno che lo accettasse per quello che era, un Lupo Mannaro, eppure aveva incontrato degli amici veri, che non solo gli volevano bene nonostante tutto e lo rispettavano, ma che avevano addirittura praticato magie illegali per essere in grado di fargli compagnia nelle notti funeste ed erano entusiasti di questo. James per primo l'aveva stupito, ripetendogli più volte che non era un mostro, ma che aveva solamente un piccolo problema peloso. Sirius non era stato da meno, ma era più nel suo stile la presa in giro, sempre senza cattiveria, per questo non si sorprese più di tanto quando fece la battutina che paragonava le sue trasformazioni ai cicli ormonali femminili. Poi c'era Peter, che semplicemente c'era quando avevi bisogno di lui.

In fondo poteva considerarsi fortunato, perché, nonostante tutto, riusciva a vivere una vita normale, o quasi. Eppure c'era qualcosa che ancora lo tormentava e non era la luna, non erano i compiti in vista dei M.A.G.O e non erano gli stupidi scherzi di James. Era quel pensiero fisso che non voleva schiodarsi dalla sua mente, Marlene. Quella ragazza gli piaceva moltissimo, ma qualcosa lo frenava e non era solamente timidezza: era prudenza, forse, perché ancora non capiva ciò che aveva creduto per anni. Aveva sempre avuto un speciale rapporto con Lily, fino al punto di credere d'amarla, ma era vero amore quello che aveva provato per lei? Poteva l'amore estinguersi? Da un lato sentiva che era meglio così, che Lily rimanesse una sua amica, anche perché non avrebbe mai potuto dirle quello che provava per lei, perché non avrebbe potuto fare una cosa del genere a James. Non avrebbe potuto rovinare la loro amicizia provandoci con la ragazza che lui amava da sempre e che proprio ora pareva accorgersi di ricambiare quei sentimenti. Era meglio vederli insieme e non soffrirci, ma la prospettiva di essere innamorato lo sconvolgeva comunque. Se Marlene non avesse ricambiato i suoi sentimenti? Se poi anche quel sentimento si fosse rivelato una semplice infatuazione?

Mentre pensava e ripensava, fissando il sole apparire pian piano, sentì il ritratto della Signora Grassa spostarsi e Sirius rientrò mezzo sbronzo da una serata in compagnia di qualche ochetta. Si impalò davanti a Remus e disse: “Lunastorta, già in piedi?”

“E tu ancora in piedi?” chiese Remus di rimando per non dover rispondere.

“Se sono donne, non ne val la pena. Buttati!” e dopo aver dato il suo consiglio da Don Giovanni da strapazzo, crollò su una poltrona, addormentato.

Remus fissò l'amico, che già russava forte. Era strano Sirius quando era ubriaco: aveva l'innata capacità di trovar frasi apparentemente senza senso, ma che alla fine qualcosa significavano. Forse lui non la intendeva così e il suo scopo non era quello, ma quella frase gli aveva ricordato una cosa: la vita è fatta per rischiare. Se non fosse andata bene con Marlene, non avrebbe perso la speranza.

 

 

 

C'era un silenzio, un grandissimo vuoto. Luna nuova, ma tutto era perso, tutti i suoi sforzi, tutti i suoi momenti di felicità. La morte aveva preso con sé la sua Marlene, la ragazza che gli aveva dato tutto, a cui lui aveva dato tutto. Travers doveva pagare il prezzo di quella vita spenta, di quell'amore bruciato sotto il sole di Luglio. Doveva lottare, sconfiggere Voldemort e i suoi Mangiamorte: non poteva permettere che altre persone soffrissero quanto lui. Non poteva immaginare che qualcuno provasse un dolore così grande. Dovevano vincere a costo della vita e, se fosse andata male, avrebbe rivisto la sua Marlene. Dopotutto ne era valsa la pena.








Salve! Se siete giunti fin qui allora siete persone coraggiose! La storia non mi convince del tutto, ma è il meglio che sono riuscita a fare. Mi lasciate il vostro parere?
A presto, sperando di non prendere troppe uova marce in testa,
GGC :D

   
 
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