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Autore: hangover    10/02/2013    2 recensioni
[...] "E tu cosa mi dai in cambio se scendo?" Chiese Harry con un pizzico di malizia nello sguardo.
"Ehm...un bacio?"
"Uno non mi basta. Ne voglio almeno mille."
"Mille? Ma mille baci una persona non puó darli neppure se passasse tutta la vita a non fare altro!"
"Iniziamo da ora. Chi ti dice che non avrai tutta la vita per darmi i restanti 999?"
Contenuti Larry e Ziam con accenni Zouis. Se il genere non vi piace, state alla larga.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eravamo da Nando’s. Niall si stava abbuffando come al solito tra gli sguardi disgustati di Liam e Zayn. Lui adorava quel posto e non riuscivo a capire come facesse a mantenere un fisico in quel modo se ingurgitava quintali di pollo fritto ogni settimana. Avevo finito di raccontare loro il pomeriggio appena trascorso con Harry e del fatto che lui avesse voluto darmi il suo numero. “Lo chiamerai?” mi chiese Zayn leccandosi dalle dita la salsa piccante che aveva messo sulle sue patatine. Scrollai le spalle, non sapendo davvero cosa rispondere al riguardo. “Bè, non è da Harry Styles lasciare il suo numero di telefono. Cosa gli hai fatto,Louis?” chiese Niall, chiaramente sorpreso dalle mie affermazioni. “Semplicemente Lou ha avuto il buonsenso di non andarci a letto subito!” costatò Liam gesticolando con un coltello tra le mani. “Giusto!” affermò Zayn, per poi aggiungere: “però hai un autocontrollo pauroso, amico.” Ridemmo tutti e quattro divertiti. Le parole del mio amico mi sembravano una grande, grandissima verità. Ma questo self-control non sarebbe durato per sempre. Dovevo togliermi la maschera da Louis forte, altrimenti lo avrei perso per sempre. Forse dopo gli avrei inviato un SMS. Ma adesso volevo solo rimanere un po’ con i miei amici e divertirmi con loro. “Andiamo a farci un giro a Soho? C’è sempre tanta gente!” propose Niall. “Ehm…veramente io vorrei andare a dare un’occhiata al Man Bar” azzardò Zayn, facendo l’aria da finto innocente. Eravamo sulla strada, vicino Trafalgar Square. Stavamo camminando per poterci riscaldare. Io ascoltavo in silenzio le idee dei miei amici, non proponendo nulla. Aspettavo un messaggio di Harry; magari mi avrebbe detto dove andare per stare insieme a lui. Non dissi nulla e mi limitai a seguire gli altri tre che camminavano alla ricerca di qualcosa da fare. “Si, ma non si potrebbe decidere in un posto chiuso? Sto congelando!” esclamò all’improvviso Liam. “Ma se solo ti vestissi un po’ più pesante, questo problema non si creerebbe!” puntualizzò Niall, indicando la magliettina finissima che Liam usava per coprirsi. “Scusa Nialler, ma io mi sono fatto il culo in palestra per avere questi addominali! Devo farne sfoggio in qualche modo!” rispose Liam tra le risate mie e di Zayn. E in effetti, aveva sviluppato un fisico niente male. Continuammo a girare senza meta finchè Niall non si convinse che forse l’idea di andare al Man Bar, di nuovo, non fosse del tutto sbagliata. Liam allora si mise alla guida e ci dirigemmo alla volta del locale. La fila fuori era interminabile e si sentiva l’ininterrotto chiacchiericcio di clienti. Finalmente arrivò il nostro turno, pagammo il biglietto ed entrammo. L’odore di alcol e di erba proveniente da un angolo appartato del locale era irresistibile. Ero tentato di andare da quei tre ragazzi che erano avvolti da una nube di fumo e stavano buttati lì, per terra, con bottiglie di Vodka vuote e mezze rotte. Ridevano e biascicavano parole e frasi sconnesse. Volevo dare una svolta alla serata ed onestamente mi sarei annoiato a morte di ballare come un coglione per le prossime ore. Stavo già avviandomi verso il gruppetto e sentii una mano tenermi il polso: “Dove vai?” mi chiese Zayn nell’orecchio. Feci un cenno con il capo per indicare il posto dove i tre ragazzi erano intenti a fumare, incuranti del divieto appeso proprio sopra le loro teste. Fortunatamente, il locale era talmente grande e dispersivo che l’acre odore di marijuana non arrivava a diffondersi per più di qualche metro e quindi né il buttafuori né chiunque altro sarebbe riusciti a scoprirli. Sorrise malizioso e disse: “Vengo anche io.” Andammo verso i tre e poi uno di loro alzò lo sguardo rossissimo e gonfio e ci domandò con voce impastata:” Ehi, belli! Vi va di fumare un po’?” porgendoci uno spinello appena acceso. Zayn annuì ridendo e iniziò a dare due tiri. Aspirava profondamente e sembrava apprezzare la sostanza che piano piano stava salendo al suo cervello. “Vacci piano Lou: è roba forte” mi raccomandò passandomi la canna. In effetti, sentii la mia gola andare in fiamme. Le labbra bruciavano come la cartina che prendeva fuoco. Tenni dentro il fumo il più possibile. Intanto Zayn beveva il contenuto di una delle bottiglie lasciate lì sul pavimento. Il volume della musica era altissimo, ma io iniziavo a sentire tutto come se fosse avvolto da un panno. Le risate isteriche degli ubriachi, le urla di chi stava ballando, i gemiti di chi stava nella stanzetta buia mi sembravano solo un mix confuso di suoni. Sentii la gola diventarmi secca ed il battito cardiaco accelerarmi sempre di più. “Z-Zay…” dissi a scatti “passami la bottiglia” quasi come un ordine. Lui ridacchiò con le pupille dilatate e mi passò ciò che gli avevo richiesto. Feci due, o forse tre, lunghi sorsi. L’alcol mi cadeva nello stomaco velocemente, quasi mi bruciava. Ma comunque, l’erba stava iniziando a dare i suoi effetti. Iniziavo a sentirmi leggero, come se la testa si fosse staccata da corpo e fossero due cose ben distinte e separate. Non sentivo più nemmeno la fastidiosa vocina che tentava ogni volta di riportarmi sulla retta via. Mi venne la tentazione di prendere il cellulare e chiamare Harry: volevo scoparmelo. Ma fui interrotto da Zayn, che non sembrava essere messo meglio di me e che mi venne incontro barcollando leggermente. “Vieni Tommo…facciamo vedere a questi sfigati chi sono le troie qui dentro!” disse strascicando ogni parola. Stava delirando e la cosa era più che evidente dal suo sorriso che sembrava quasi una smorfia e dai suoi occhi che stavano aperti a stento a causa del gonfiore. Detto ciò, mi tirò dalla camicia in mezzo alla gente, incurante dello stato in cui, nel giro di pochi minuti, c’eravamo ridotti. Ballavamo vicinissimi, sia perché Zayn sembrava avere nei miei confronti più affetto del solito ed anche perché c’era davvero troppa ressa. Ridacchiava ed ogni volta che avvicinava di più il suo viso al mio, sentivo un odore fortissimo di Vodka. Ubriaco, fatto o sobrio, Zayn Malik era comunque bellissimo. Non potevo tenermelo dentro: “sei meraviglioso” gli sussurrai. La cosa più brutta (o forse più bella,non saprei) dell’essere incoscienti è il fatto che non incontri più barriere di nessun genere: saresti in grado di confessare anche i tuoi segreti più profondi senza alcun problema. Sorrise e poi mi disse: “Anche tu Lou.” Ci muovevamo come fossimo due marionette sorrette da fili invisibili. Andavo avanti a ballare per inerzia, non riuscivo davvero a fermarmi. “Baciami Louis.” Sbottò tutto d’un tratto Zayn, appoggiando la fronte sulla mia. La sua non era una richiesta normale, sembrava più una preghiera, una supplica. Gli guardai un attimo le rosse labbra semiaperte e poi lo baciai a stampo. “E questo ti sembra un bacio da vero uomo?” chiese lui con un ghigno prima di tirarmi violentemente a sé. Iniziò lui a baciarmi con passione, esplorando con la sua lingua ogni millimetro della mia bocca. Fu un bacio forte e veemente, quasi come se fosse in astinenza da chissà quanti anni. Intanto sentivo pulsare la mia erezione nei pantaloni. Ero arrivato al limite: tra Harry prima e Zayn adesso, i miei ormoni erano stati messi a dura prova. Continuai a baciarlo, assaporando la sua lingua umida e andando a cercare con le mie mani le sue. Finalmente le trovai e una volta prese, feci in modo che Zayn mi seguisse. Volevo sentirlo di più, stabilire con lui un contatto più intimo: e di sicuro tutto ciò non poteva avvenire in piedi, in mezzo alla folla. Lo portai ad adagiarsi su un divanetto bianco, un po’ più appartato. Bè, appartato si fa per dire, dal momento che erano in parecchi quelli che si davano da fare: e tra di loro c’era anche il piccolo Niall, che impegnato com’era a farsi fare un pompino, non si accorse neppure della nostra prensenza. Scaraventai Zayn su uno dei posti vuoti e salii sopra di lui, imprigionandogli il viso tra le mani e iniziando a mordergli il collo con ferocia, quasi come se volessi fargli male. Zayn mi toccava freneticamente la schiena e i fianchi mentre gemeva ogni volta che lo sfioravo. Le mie mani passarono sotto la sua maglietta: riuscivo a sentire i suoi addominali scolpiti ed il suo petto perfetto. Il suo battito cardiaco era velocissimo. Gli alzai l’indumento; volevo assaporare anche la pelle calda della sua pancia piatta. Iniziai a passare la lingua dal torace fino all’ombelico; il respiro gli si fece corto e potei anche notare la prepotenza della sua erezione che premeva sul mio petto. Lo guardai in faccia e la sua espressione così maledettamente indecente mi fece venire ancora più voglia di andare avanti, di sentirlo godere. Lo baciai ancora sulla bocca, fin quando la sua mano non fu inserita all’improvviso tra la stoffa dei pantaloni e quella dei boxer. Sobbalzai e dissi: “Sei un ragazzaccio, Malik” con un sorriso ebete. Mi rifiondai di nuovo sulle sue labbra, toccando la sua erezione da sopra il jeans. Cominciai poi a sbottonarglielo piano, mentre lui mi guidava con la mano verso il suo membro. Ma d’un tratto, mentre ero sul punto di baciarlo di nuovo, mi sento un braccio che mi spinge lontano da Zayn. Ero confuso e la stessa incertezza apparve negli occhi del moro di fronte a me. “Ma si può sapere che vi è preso?!” urlò Niall infuriato. Bene, si era risvegliato dalla sua libidine giusto per venire a fare la mammina premurosa con noi. “Non fate cose di cui potreste pentirvene il giorno dopo!” continuò poi, aiutandomi a tornare in piedi e aiutando Zayn a rimettersi la maglietta. “E che palle Nialler! Non possiamo nemmeno divertirci un po’!” esclamò quest’ultimo ridacchiando. Anche io risi e poi, barcollando, seguii Niall e Zayn che si avviavano la toilette maschile. “Adesso lavatevi la faccia. Dio mio come puzzate!” ci ordinò il biondo indicandoci i lavandini. “E se avete bevuto, come è evidente che avete fatto, cercate di vomitare tutto adesso, altrimenti Liam si incazzerà come una bestia se gli sporcate la macchina” aggiunse poi. Io e Zayn ci guardammo e scoppiammo a ridere. “Cazzo, Tommo! Ti sei ridotto maluccio!” esclamò lui. E in effetti, mi guardai allo specchio e vidi il riflesso di un ragazzo con le guancie rosse e gli occhi che non erano da meno. Niall alle nostre spalle stava a braccia conserte ad aspettare che ci ricomponessimo prima di andare a chiamare Liam e di andarcene a casa sua. Io non stavo poi tanto male. Non avevo lo stimolo di vomitare e nemmeno avevo mal di testa. Sentivo la tachicardia diminuire gradatamente: segno era che mi stavo lentamente riprendendo. Feci un sospiro e poi dissi: “Io sto bene, Nialler.” Zayn al mio fianco sembrava anche dare segni di ripresa. Perlomeno, stava in piedi senza problemi. Fortunatamente non avevamo né bevuto né fumato tanto da sentirci male. Sicuramente ad avere quell’atteggiamento nei confronti del mio amico avevano contribuito entrambi i fattori ed anche le mie voglie sessuali represse. Comunque, c’eravamo risparmiati la ramanzina di Niall per quella volta. “Pronti?” chiese lui. Annuimmo e poi andammo tutti e tre verso l’uscita del locale affollato. Zayn prese il cellulare mentre ci avvicinavamo alla macchina di Liam. “Vedo dov’è Payne…ah,ecco!” si interruppe quando vide Liam poggiato alla sua macchina che pomiciava con un ragazzo. Che carini, sembravano proprio me ed Harry. Si voltò verso di noi e disse, un po’ in imbarazzo: “Salite in macchina. Lui è Josh, e viene con noi a casa.” Sputò quelle parole tutte d’un fiato, senza che nessuno di noi avesse chiesto chi fosse il tipo che stava baciando. “Bel colpo, Lee!” gli disse Zayn. Josh, il ragazzo dalle spalle perfette che aveva rimorchiato Liam, sentì e rise divertito. Si accomodò sul sedile anteriore, mentre io, Niall e Zayn ci stringemmo sui sedili posteriori. Impiegammo poco tempo per arrivare a Camden; chissà perché, ma Liam quella sera sembrava andare più veloce del normale. Salimmo tutti al piano superiore. Lee e Josh andarono in una stanza e noi tre in un’altra. “E così siamo rimasti noi tre” commentò Zayn mentre si richiudeva la porta alle spalle. “Già.” Rispose Niall sospirando. Sbadigliai e poi dissi: “Forza,vediamo chi deve dormire sul letto tra me e Zayn”. “Per me è uguale, Lou. Sono stanco morto” affermò lui, togliendosi i vestiti di dosso. Rabbrividii vedendo il sedere sodo di Zayn coperto dalla stoffa bianca e sottile dei boxer. Dopo i vari rituali, ci mettemmo tutti e tre sotto le coperte e dopo un non molto eloquente “buonanotte” di Niall, caddero tutti e due in un profondo sonno. Io invece presi il cellulare sul comodino e mi ricordai all’improvviso di controllare se ci fosse qualche messaggio. Infatti, eccolo. Era di Harry e risaliva a qualche minuto fa. Il mio cuore ebbe un balzo. Lo aprii e iniziai a leggerlo. Diceva solo quattro brevi parole “Ho voglia di te.” Nient’altro. Volevo urlare, ma poi mi venne il dubbio che magari il destinatario reale non ero io. Considerai comunque che l’interessato fossi proprio io e digitai: “Davvero?”. La risposta arrivò quasi immediatamente: “Si. Dove sei?” “Da Liam.” “Sei da solo?” “Si”. Che cosa aveva in mente? Attesi l’altro messaggio con un po’ d’ansia. Bene, in realtà non ero proprio solo, anche se Zayn e Niall sembravano dormire profondamente. Il telefono iniziò a vibrare. Mi stava telefonando. Non potevo di certo svegliarli e così andai senza fare rumore nel piccolo bagno della cameretta del fratellino di Liam. “Harry?” risposi sussurrando. “Ehi…stavi dormendo?” chiese lui con tono apprensivo. “No,no… mi ero solo messo a letto, ma non dormivo.” Mi sentivo confuso e allo stesso tempo eccitato dalla sua voce calda e sensuale. “Bene…temevo di averti disturbato. Avevo tanta voglia di sentirti.” “Solo di sentirmi?” “A dire la verità, vorrei anche baciarti e toccarti…” . La conversazione stava prendendo una strana piega: mi sentivo una di quelle prostitute che offre i suoi servizi per telefono. Ma il mio cazzo non era dello stesso avviso. Iniziava a diventarmi davvero duro. Decisi di stare al gioco.”Puoi sempre immaginare di farlo, Harry.” “E’ proprio quello che sto facendo…e non sai come mi piace.” Il suo tono di voce era diventato ancora più basso e sexy. Iniziai a toccarmi l’erezione in mezzo le gambe. Immaginavo anche io che fosse lui lì, con me a leccarmi i capezzoli e a toccare il mio membro in tutta la sua lunghezza. Lo sentii mugugnare e capii che anche lui stava facendo lo stesso. Iniziai a muovere la mia mano su e giù, prima piano e poi sempre più velocemente. Immaginai le sue labbra che mi succhiavano l’uccello ed i suoi occhi verdi che mi fissavano mentre lo faceva. Venni poco dopo, sussurrando il suo nome. Venne anche lui con un gemito debole e contenuto. Ripresi un attimo il fiato prima di dire: “Buona notte, Harry” sorridendo dall’altro capo del telefono. “Mmh…questa è stata sicuramente la migliore buonanotte di sempre.” Commentò lui. “Ci sentiamo” lo salutai prima di riattaccare. Un pochino provavo vergogna, però tutto sommato non mi era dispiaciuta affatto quella “chiacchierata”. Mi diressi a letto e mi addormentai, sperando che ce ne sarebbero state molte altre. :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Questo è un altro capitolo a sfondo Zouis. Spero vi piaccia! xoxo
  
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