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Autore: Cain_Nightyard    10/02/2013    1 recensioni
Ho ricominciato a scrivere dopo tanti anni ed ecco il risultato, volevo trasmettere i sentimenti di Saru dal suo punto di vista, la "storia" fa riferimento all'incontro fra Saru e Misaki della quinta puntata (con annesso combattimento), eccetto la fine :3
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fushimi Saruhiko, Misaki Yata
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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È a pochi metri di distanza, riesco a sentirlo.
Continuerò ad osservare quegli alti edifici finchè non riuscirò a localizzarlo, l’attesa è snervante e questa dannata bruciatura non smette di prudere… 
Ogni tanto avviene qualche esplosione, il Re Rosso si sta divertendo eh? Dalle file dietro di me qualcuno mi chiama, probabilmente mi incitano a dare ordini ma non mi interessa, l’operato di Suoh non mi riguarda, sto cercando le sue fiamme… dove sei, Misaki?
Ho una strana sensazione… perché la bruciatura sta dando più fastidio? Smettetela di chiamarmi, non vi ascolto! Potrei strapparmi la carne con le unghie per il nervoso, maledetta bruciatura… 
Eccolo! Sono le sue fiamme non ho dubbi. Munakata mi sta osservando con apprensione, avrà notato che ho cominciato a sorridere? Beh non importa, è lì, devo andare.

Dove diavolo sei? Continua a far esplodere le finestre, distruggi tutti i palazzi se necessario, ho bisogno di tracce per trovarti. Uccidi qualcuno, lascia una scia per farti seguire, sto correndo freneticamente ma non ti trovo, mi stai evitando? No, lo sai che siamo qui, mi stai cercando anche tu vero? Sai che ci sono, DEVI cercarmi… Suoh. È lui che ti impedisce di trovarmi, sai che sono qui e continui a scodinzolare dietro a lui vero? 
Di che mi stupisco, è sempre stato così no? Probabilmente adesso gli starai appiccicato, gli starai sorridendo… “Mikoto-san! Mikoto-san!” ti immagino proprio, io urlo il tuo nome nelle vie e tu chiami lui… oh, mi sbagliavo? Eccoti qui Misaki! Sapevo che ti avrei trovato! Si, mi piacciono i tuoi occhi, voglio vedere più rabbia… odiami, ODIAMI! Continuerò ad urlarti di odiarmi finchè non lo farai, odiami, odiami fino a non avere altro che il tuo odio per me… 
Forse con questi pugnali posso farmi odiare? Ti sto attaccando Misaki, odiami! L’odio penetrerà nelle ferite e ti invaderà, le cicatrici ti rimarranno per sempre e tu continuerai ad odiarmi ogni volta che il braccio ti farà male quindi non è abbastanza, di più, più ferite, più odio!
Hai un sapore dolce Misaki, il tuo sangue è dolce… che devo fare? Sto attento a non tagliarmi con il pugnale mentre ti assaporo o unisco il mio sangue al tuo? Così stiamo insieme che ne dici? Non guardarmi così, te lo sto chiedendo sul serio sai? Mentre pensi con me alla risposta vuoi perdere più sangue?
No, non va bene, io non voglio farti male Misaki, perché non mi odi presto? Voglio smetterla, odiami, sbrigati!
Sapevo che prima o poi saresti caduto da quello skate, io te l’ho sempre detto no? Ti rialzerai facendo finta di niente? Riuscirò a dirti “Te l’avevo detto?” ridendo di te? Forse non noterai la differenza dal solito, quando ti vedo rido continuamente, sempre, non sei contento? Mi metti allegria, anzi no, rido di te, quindi dovresti odiarmi, sei sempre così fiero, così pieno di te quando ci incontriamo, dovresti proprio odiarmi.
Ci vuole molto ad alzarsi? Le tue gambe corte fanno fatica? Mi odi così tanto da non voler alzare lo sguardo per guardarmi? Ricordi bene il mio viso, non c’è bisogno di guardarmi, va bene così, avrai la mia immagine sempre nella mente insieme al tuo forte, fortissimo odio, ok?

Misaki alzati, vuoi stare lì tutto il giorno mentre ti osservo e rido chiamandoti per nome come tanto odi? Alzati, voglio vederti bene, ricordo alla perfezione i tuoi lineamenti, mi tornano continuamente in mente ma alzati, voglio vederti con gli occhi, riflettiti ancora una volta negli occhiali, ALZATI.

L’hai voluta tu, mi odi ma sto venendo a toccarti per sollevarti, opponi resistenza? È colpa di quella pozza di sangue così larga se non apri gli occhi? Sono stato io? 
Dannazione, cadere sulle ginocchia fa male, ti ho toccato quindi il sangue sulle mani mi sta sporcando il viso, Misaki rialzati e guarda come mi hai ridotto.
Misaki guardami, Misaki…

Quello schifoso orologio ha sempre fatto tanto rumore? Sarà meglio spostarsi dalla parete su cui è appeso allora, la stanza è buia ma ormai gli occhi si sono abituati, non ho smesso di fissare la tua figura sul divano, ormai riesco a vederti abbastanza bene quindi posso raggiungerti senza inciampare in nulla.
Mi fanno ancora male le ginocchia ma voglio restare vicino al divano, quanto tempo era che non ti toccavo i capelli? Ah, le guancie sono rimaste lisce eh? Sei svenuto, posso farlo lo stesso? Beh in effetti se ti svegliassi mentre lo faccio mi odieresti ancora di più no?
Mmmh si, anche le labbra sono rimaste le stesse. Chissà se anche tu ricordi le mie… su, ti ho dato il mio bacio, ora devi aprire gli occhi no? Sei medicato e riposi da ore, svegliati.
Hai bisogno di più aiuto? Cos’altro posso fare? Aiutami Misaki, svegliati e picchiami come tuo solito, aiutami a svegliarti, che faccio? Il bacio non funziona eh? C’è un numero preciso? Continuo finchè non lo raggiungo? Cosa devo fare? Non posso abbracciarti, ti ho tagliato sul fianco, mi sono impegnato per medicarti sai? Non voglio rovinare il lavoro, quando ti svegli devi guardarlo e dirmi se va bene, se ti senti meglio… svegliati, dobbiamo saperlo subito, se vuoi puoi dirmi di rifarlo… devi svegliarti per dirmelo… Misaki…

È buio… NO! Perché mi sono addormentato? Misaki…!

Sei sveglio.
Hai aspettato che chiudessi gli occhi per svegliarti tu? Non vuoi stare insieme a me eh? Ok, però almeno ti chiedo come va la ferita… non rispondere perplesso, è stato il mio lavoro, voglio sapere se l’ho fatto bene. Guardi dall’altra parte ma dici che fa meno male e mormori un grazie… ti ho sentito, mi dispiace per te. Posso avvicinarmi? Anche se mi guardi dubbioso? Misaki io non voglio, non ho mai voluto farti del male né odiarti, è colpa tua, dovresti saperlo.
No, non lo sai, non hai mai fatto attenzione ai miei sguardi, eri gentile ma non mi osservavi, io ti ho sempre osservato bene, tu puoi stare solo con me, io sono l’unico che sa tutto di te, nessuno può conoscerti meglio. Ho cercato di dirtelo che mi avevi fatto male ma tu non lo hai mai capito, mi hai abbandonato per il tuo prezioso Re, siamo sempre stati insieme ma tu di punto in bianco hai iniziato a non avere occhi che per lui, non è un mio diritto essere geloso? Non potevo continuare a vederti sorridere quando eri con lui, dovevo andarmene. Abbiamo parlato ma hai continuato a non capire… “Sei un traditore”, sicuro di poterlo dire? Mi sono sempre aperto solo a te, non ho mai avuto contatti con le persone finchè non ti ho conosciuto, mai amato qualcuno se non te e tu mi hai buttato in un angolo come un giocattolo vecchio appena hai fatto conoscenza con i membri dell’Homra, e ovviamente con il Re…
Sai quanti anni sono che ci penso? Eri e continui ad essere il centro del mio mondo, non ho mai avuto altri interessi, cosa ci facevo del resto se avevo te? La situazione è cambiata ma il mio pensiero no, mai. Non ce la faccio più, ho vividi nella mente tutti i momenti passati con te, la bruciatura… la nostra separazione… continua a farmi male, a darmi un maledettissimo fastidio, non riesco a conviverci, non mi ci abituerò mai. Forse non me ne sono fatto una ragione, continuo a cercare un legame con te, qualsiasi legame va bene, io ti amo ma tu puoi odiarmi, mi basta essere pensato… mi guardi e non parli, non resisto, forse… non ci ho mai provato… speravo riuscissi a capirmi, VOLEVO che tu riuscissi a capirmi ma non voglio rovinarmi così solo per una debole speranza che ne ha sempre coperta una più grande…in tutti questi anni sono rimasto testardo e muto, come allora…
Ne ho l’occasione, tu sei qui ed io sono seduto accanto a te, non dici una parola e non ti muovi, mi stai dicendo di provare? Userò l’ultima opzione rimastami, ascoltami bene, osservami e non perdere una parola, guarda come mi hai ridotto, getto via la maschera del bastardo orgoglioso e inizio il mio racconto…
Fai almeno finta che ti interessi, non guardarmi così, non senti il mio tono serio? Ecco, cominci a dare peso a quello che ascolti? Inizi a capirmi ora che mi sono definitivamente aperto? 
La tua espressione dispiaciuta mi piace, ora hai capito chi era nel torto? Il vero traditore? Sono gentile a perdonarti vero? …arrossisci? Non te l’aspettavi? Dopo tutto questo tempo? Ancora? …si, ancora. So che per te è cambiato dal giorno del nostro ingresso nell’Homra ma per me no, mai, eh già, Saru ti ama ancora dopo tutto quello che gli hai fatto, ti faccio pena? Per quello mi permetti di avvicinarmi? Sarò stato l’unico ad averti mai baciato? Per questo mi dai la solita risposta timida come in passato? 
Non ci credo, non puoi esserti sentito come me, solo io ti ho sempre pensato, solo io ho avuto il cuore spezzato, vuoi che torni tutto come prima? La tua espressione sollevata a cosa è dovuta? Mi abbracci per distrarmi e poi lanciarmi un bel pugno per riuscire a scappare?

Posso crederci lo stesso?

Anche solo per un po’?

Ti dispiace se ti abbraccio anche io?

E se piango?

  
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