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Autore: darkronin    10/02/2013    1 recensioni
Un giovane Lucas Bishop, nel suo apocalittico futuro, di tanto in tanto, si prende del tempo per considerare la possibilità della reale esistenza degli eroi di cui ha tanto sentito parlare.
Perché il suo è un mondo in cui non esistono eroi.
Sono tutti morti, a parte un pazzo che dice d'essere stato un X-Men.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: X-men
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche questa giornata volge al termine. Non è stata una bella giornata tersa, serena e soleggiata. Non lo è quasi mai. Quel tipo di giornate che, un tempo, sembravano essere la norma al punto da venire date per scontate. Da tutti. C'è stato un tempo, su questo pianeta, in cui le giornate di sole donavano allegria e, addirittura, facilitavano gli incontri tra le persone.
Ma non è più così. Stento a credere che queste leggende, come molte altre che ci raccontava la nonna, possano avere un fondamento di verità.

A world without heroes
Is like a world without sun
You can't look up to anyone
Without heroes
[Un mondo senza eroi/ è come un mondo senza sole/ non puoi alzare lo sguardo su nessuno, senza eroi]


In questo nostro mondo il sole, un sole rosso come il sangue (perennemente coperto dalle polveri che si sollevarono anni or sono -per la precisione, il giorno dopo la mia nascita- a seguito di un attacco nucleare), è la dannazione, per quelli come noi: è il fedele alleato di chi vuole stanarci e rinchiuderci e marchiarci e umiliarci. Ancora e ancora e ancora. Finché non saremo tutti morti.
Il gocciolio della pioggia cade ritmico e serrato. Pioggia acida, dicono, a cui è bene non si esponga nessuno, né uomini né macchine. Per oggi la caccia è sospesa.
Questa danza di gocce d'acqua sopra la mia testa e tutt'intorno a me è così familiare che quasi non me ne rendo conto. Scivola in secondo piano, come il battito cardiaco o la frequenza del respiro.
Sospiro. Un'altra giornata è andata, io e Shard siamo riusciti a trovare qualcosa da mettere sotto i denti. Rubare. Pare fosse una cosa così sbagliata ma per noi è l'unica via di salvezza.
Certo, era sbagliata in un mondo in cui esistevano gli eroi. Ma se non ci sono eroi a indicarti cosa è giusto e cosa e sbagliato allora ogni stratagemma ti consenta di arrivare a domani è giusto.

And a world without heroes
Is like a never ending race
Is like a time without a place
A pointless thing devoid of grace
[E un mondo senza eroi/ è come una corsa senza fine/ è come il tempo senza lo spazio/ Una cosa senza scopo privo di grazia]

Forse, questa notte, nemmeno Nimrod si azzarderà a venire a cercarci. Forse potremo dormire tranquilli. E, forse, se dovesse comunque uscire, potrebbe concentrarsi su un'altra zona della città.
Ansia, panico, paranoia, tensione. Questa è la nostra routine: una vuota esistenza animale che trascorre priva di alcuno scopo. Eccezion fatta per la mera sopravvivenza.
Un tempo la gente aveva altri scopi nella vita che non fuggire e difendersi costantemente dalle Sentinelle. Certo, c'erano anche allora. Ma non erano l'unica preoccupazione nella vita.
Quell'epoca d'oro, d'altronde, era l'epoca degli eroi invincibili, senza macchia né paura.
Ma si tratta solo di favole raccontate a noi bambini mutanti per darci un briciolo di speranza in un futuro diverso.

Where you don't know what you're after
Or if something's after you
And you don't know why you don't know
In a world without heroes
[Quando non sai cosa sarai dopo/ o se ci sarà qualcosa dopo di te/ E non sai perché non sai/ in un mondo senza eroi]

Mi viene da ridere ma devo trattenermi. Diverso... eccolo il mio bel futuro diverso. Se non sei in un lager, marchiato a fuoco con una vistosa emme sull'occhio destro, a sgobbare o a morire sotto il gioco di quelle schifose macchine, ecco qual è il futuro che ti aspetta: una vita di privazioni ancora maggiori, sul filo del rasoio della paranoia e della follia. E, prima ancora, della fame e dell'abbrutimento.
E' tutto così confuso.
Come confusa, probabilmente, è la mente di chi fa circolare queste credenze come vapori venefici: Witness, è evidente, non è che un povero pazzo. La vecchiaia ha dato alla sua mente una soluzione alternativa per scampare a questa barbarie: la follia. E' un pazzo che si autoproclama come unico superstite e testimone alla strage occorsa ottant'anni fa. Scemo io a volergli credere. Dimostra sì e no sessant'anni. E, nonostante tutto, mi piace crogiolarmi nella consolazione che offrono i miti che lui e la nonna mi hanno raccontato. Mi illudo di avere una strada da seguire, per non vagare, sbandando, in cerca del mio posto in questo mondo desolato.

In a world without dreams
Things are no more than they seem
And a world without heroes
Is like a bird without wings
Or a bell that never rings
Just a sad and useless thing
[In un mondo senza sogni/ le cose sono niente più di quello che appaiono/ e un mondo senza eroi/ è come un uccello senz'ali/ o una campana senza suoni/ Solo una cosa triste e inutile]

Ma non c'è tempo, spazio o modo, per fantasticare seriamente su queste sciocchezze infantili. Se gli eroi sono esistiti e se è vero che sempre esisteranno... dove sono, ora che abbiamo bisogno di loro? Come possono sorgere dal nulla di questa società allo sbando? Eppure, tutto ciò, è l'unica cosa che ti spinge a resistere, quest'idea malata, il miraggio, che possa esistere davvero quel fronte di resistenza chiamato XSE.
Ma dobbiamo essere obiettivi e realistici: loro, come gli eroi, sono solo fantasie. Se esistessero e se fossero esistiti, gli uni e gli altri, noi ora, probabilmente, non saremmo qui. Gli eroi non dovevano essere così invincibili se sono stati sterminati in un colpo solo.
E' da sciocchi prestar fede a quei racconti illusori.
Gli eroi non esistono. O tutti i mutanti sarebbero già liberi. E prima ancora, non si sarebbe mai verificato alcuna perdita di controllo delle macchine nate per darci la caccia, create appositamente dagli umani. Quegli stessi umani che subiscono le nostre stesse retate, che, in modo diverso dal nostro, sono messi alla catena e marchiati come creature viventi schiave del signore meccanico Mastermold. Siamo tutti bestie da soma. Forse, semplicemente, non vogliamo renderci conto di quale sia il nostro ruolo e cerchiamo evasione dalla realtà in questo modo patetico.

Where you don't know what you're after
Or if something's after you
And you don't know why you don't know
[Quando non sai cosa sarai dopo/ o se ci sarà qualcosa dopo di te/ E non sai perché non sai/ in un mondo senza eroi]


Noi siamo qui perché questo è il nostro posto. Non c'è mai stato un passato glorioso e sfolgorante. Non c'è mai stato un periodo in cui umani e mutanti si sono combattuti. E noi ne siamo la prova.
Quindi, di conseguenza, non ci sarà nessun futuro radioso.
Anche se mi piacerebbe. Se solo non fossi così piccolo e solo, con la preziosa compagnia nient'altro che di mia sorella, abbandonati e orfani, se solo avessi dei compagni di squadra con cui tentare di rovesciare questa tirannia... mi sento così inutile e impotente.
Ma ecco che, di nuovo, la leggenda si riappropria dei miei pensieri, prevaricando la mia volontà: compagni? Quali? L'XSE che non esiste? O i mutanti prigionieri e succubi? E per far cosa poi, distruggere i nostri carcerieri? Un'idea più assurda dell'altra...

In a world without heroes
There's nothing to be
It's no place for me
[In un mondo senza eroi/ non puoi essere nulla/ non è il posto per me]


Dev'essere la stanchezza che mi fa sragionare...
Meglio dormire un po', finché posso, per essere pronto a ogni eventualità.
Mentre mi si chiudono gli occhi, un sorriso mi sfugge ancora: in un mondo del genere mi sento un pesce fuor d'acqua. E non credo la colpa sia da attribuire tutta a quelle favole. Credo che, in parte, il mio delirio derivi dal mio stesso nome. Nomen Omen.
Lucas Bishop. L'alfiere delle idee progressiste del professore delle leggende. L'araldo del fantomatico XSE. Se solo esistesse. Sicuramente, anche quello, come tutto, dev'essere una leggenda metropolitana.
No, decisamente questa realtà non fa per me: mi piace troppo crogiolarmi nelle idee di questo eroico passato. Chissà se, almeno in sogno, riuscirò a vedere questo pianeta, livido e uggioso, libero dal giogo delle macchine.




X - X - X - X - X - X - X - X - X - X - X - X

Ciao a tutti!
Bene, questa volta è il turno di una songfic.
Come mai mi sono lanciata in questa avventura?
Mah, intanto, ai tempi di Manga.it, mi divertivo a produrne un sacco. Poi ho scoperto che potevo integrarle direttamente nel testo e la cosa mi era un pò passata.
Ma, aspettando il treno, ieri (Esatto, detto fatto, cotto e mangiato, questa cosa non ha subito il processo di sedimentazione, normalmente, per me lungo mesi e mesi...se ci sono inesattezze, refusi...se la descrizione è lacunosa, abbiate pietà: ho fatto tutto sull'onda dei ricordi -quindi non garantisco sulla congruenza temporale di chi ha incontrato chi per primo, quando sono fuggiti etc...- e non mi sembra di aver seminato troppi refusi...più avanti, sicuramente ricorreggerò...perchè proprio non ce la facevo a tenermela in archivio!) mi è capitata questa canzone, uno dei miei vecchi amori.
Il caso ha voluto che stessi (s)ragionando sul sequel della long L'ira degli eroi. E, come sempre mi succede (Non guarderò mai IronMan -piaceva al mio ex...- Non guarderò mai Thor e Avengers -fenomeno di massa..io odio i fenomeni di massa- Non scriverò mai fic sugli Avengers o sugli X-men -miei amori d'infanzia e invece ci sto dentro- e quindi, su una richiesta fattami a suo tempo Non mi incasinerò mai coi viaggi spazio-temporali del Marvelverse...) eccomi qui con l'anticipazione de Giorni di un passato Futuro.
Altro motivo che mi spinge a postare subito (e a non aspettare di arrivarci con la fic, perché ormai, ahimè, ho deciso...è la naturale conseguenza di quello che avverrà in L'ira degli eroi) è proprio il fatto che non voglio assecondare l'ondata che sicuramente arriverà quando uscirà il film (e tremo all'idea di come lo renderanno).
Quindi, tutto considerato, mi sono tenuta sul vago. Non so come ci arriverò nella fic ma, di sicuro, mi discosterò dall'originale. Ecco perché, tutto sommato, se ho scritto ricordando male, non mi dispiace poi molto.
Ah, altra cosa. Il fatto che piova, ci siano piogge acide... non mi pare facesse parte dell'originale dove, invece, se ricordo bene, era tutto desertico (in stile Ken il Guerriero).
Ma io volevo dare una giustificazione plausibile ad Alfiere per stare sereno a meditare... quindi, passatemi la libertà.
Beh...che dire ancora?
Spero vi sia piaciuta. Se non la fic, almeno la scelta della canzone :)
E' così struggente che mi è sembrata quasi scritta apposta.
Ci sentiamo presto sul canale tradizionale.
A presto!
   
 
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