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Autore: telesette    10/02/2013    2 recensioni
[Oh, Mia Dea!]
Ora finalmente Skuld pareva comprendere.
Belldandy aveva ragione, quando diceva che i sentimenti degli esseri umani variano diversamente tra oggetti e persone.
Commossa nel sentire le sue parole, Skuld abbracciò Sentaro e lo strinse forte forte a sé. Il ragazzo parve un po' imbarazzato, irrigidendosi del tutto all'abbraccio dell'altra, tuttavia Skuld non ci fece caso e continuò a stringerlo teneramente...
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Oh, Mia Dea! ( ああっ女神さまっ Aa! Megami-sama ) è un manga seinen del 1988 realizzato da Kosuke Fujishima e pubblicato in Italia da Star Comics sulle pagine di Kappa Magazine. La serie tratta di un gruppo di divinità che vengono a contatto con la vita sulla Terra. Inizialmente incentrato sulle relazioni sentimentali di queste, successivamente l'opera si è focalizzata sull'analisi degli aspetti mistici e sull'azione.

 

File:Oh, mia dea!.jpg

Il Tesoro di Sentaro

 

- Ne ho abbastanza, sono stufa di sentirlo parlare sempre e solo della sua bicicletta!

 

Belldandy sorrise nell'ascoltare lo sfogo della piccola Skuld.
Da che Sentaro aveva corso le batterie di BMX, ottenendo un buon piazzamento rispetto ai suoi compagni, era diventato ancora più logorròico riguardo la sua preziosa e fidata compagna... ovvero la bicicletta!
Non passava giorno ormai, senza che Skuld fosse costretta a sentirlo decantare le lodi di quel pezzo di ferro con le ruote. Sembrava che non esistesse davvero altro per lui, all'infuori di quel dannato trabiccolo, e Skuld non riusciva proprio più a sopportare di essere così "esclusa" dai pensieri del ragazzo. Ogni volta che chiacchieravano, Sentaro sembrava non avere occhi che per quell'arnese tutto coperto di graffi. Skuld era arrivata addirittura a pensare di incenerirla sotto i suoi occhi con un fulmine, tanto era gelosa, ma in quello stato di collera i suoi poteri di Dea erano chiaramente bloccati.

 

- Non dovresti essere così arrabbiata con Sentaro - osservò Belldandy, sorseggiando tranquilla la sua tazza di té. - Il fatto che lui tenga molto a quella bicicletta non vuol dire certo che tenga di meno a te...
- Ma sorellina - protestò vivamente Skuld. - Ti pare bello che non faccia altro che parlare solo di... solo di... di LEI ?!? Sembra che non ci sia altro che lei nella sua testa, come se io non esistessi nemmeno, e mi fa così tanta rabbia!
- Skuld - mormorò dolcemente Belldandy, in tono serio e comprensivo allo stesso tempo. - La sensazione che mi stai descrivendo ha un nome: si chiama gelosia... E il fatto che tu sia "gelosa" di un oggetto, anziché di una persona in carne ed ossa, significa solo che devi ancora apprendere a conoscere un po' meglio gli umani e i loro sentimenti; solo così ti sarà possibile capire la differenza tra quello che Sentaro prova per la sua bicicletta e quello che invece prova per te!
-Uhm...

 

Skuld pareva alquanto dubbiosa.
Nonostante le sagge parole della sorella, non riusciva a togliersi dalla testa l'idea che Sentaro preferisse la sua bicicletta a lei. Quel pensiero era come un chiodo saldamente piantato e, ostinata com'era, non voleva assolutamente sentire ragioni. Evidentemente Belldandy non poteva capire il suo stato d'animo, o forse neanche lei poteva risolvere una tale situazione, di conseguenza Skuld decise di fare un giro per la città rimuginando tristemente sulla cosa.
Sentaro.
Perché quello stupido le faceva battere tanto forte il cuore?
Perché pensare a lui la faceva stare così tanto male?
Mentre camminava senza meta per le vie del quartiere, il capo chino verso il basso e l'espressione assente, Skuld non si accorse nemmeno in che razza di pasticcio si stava andando a cacciare. La zona nord del quartiere dove abitavano Keichi e Belldandy era il covo degli Sparvieri Alati, un gruppo di teppisti di strada, comandati da un viscido bullo di nome Ishigaki. La piccola Dea senza poteri si ritrovò dunque letteralmente circondata da quel branco di carognette e, quando finalmente se ne rese conto, era troppo tardi per tornare sui suoi passi.

 

- Ma guarda un po' - esclamò il grosso Ishigaki, sogghignando orribilmente alla vista della piccola Skuld. - Che ci fa una signorina come te nella nostra zona?

 

Skuld percepì istintivamente il pericolo rappresentato da quei ragazzi e, non potendo servirsi dei suoi poteri, cercò subito di allontanarsi. Purtroppo gli Sparvieri l'avevano accerchiata, chiudendole di fatto ogni via di fuga, e Skuld non sapeva come cavarsi da quella brutta situazione.

 

- Perché tutta questa fretta? - esclamò cinico Ishigaki. - Visto che sei appena arrivata, potresti almeno divertirti un po' con noi... dandomi un bacino, per esempio!
- Giù le mani !!!

 

Anche senza poteri divini, la piccola Skuld aveva pur sempre un bel caratterino pepato.
Come il grosso bestione provò a metterle le mani addosso infatti, la piccola gli mollò subito un sonoro schiaffone sulla guancia.
Ishigaki accusò il colpo, ruggendo furiosamente e sfregandosi il rosso livido sulla guancia, e ovviamente prese a guardare Skuld con occhi di fuoco.

 

- Piccola viperetta che non sei altro - sibilò tra i denti. - Adesso io ti...
- Fermi voi, lasciatela stare!

 

Sorpresi al suono di quella voce, gli Sparvieri e Skuld si voltarono a vedere il nuovo arrivato.
Sbucando improvvisamente dal nulla, Sentaro pedalò furiosamente verso di loro, proprio come l'eroico cavaliere delle favole sul destriero al galoppo.
Sia Ishigaki che Skuld non riuscivano a credere ai propri occhi.
Preoccupato com'era che quei teppisti potessero farle del male, Sentaro non esitò un istante nel lanciarsi al soccorso della sua amica. In men che non si dica infatti, annullò la distanza che lo separava dal gruppetto e frenò bruscamente lasciando i segni delle ruote sull'asfalto.

 

- Che vuoi tu, moccioso? - domandò Ishigaki, guardandolo minacciosamente. - Vattene, se non vuoi che spacchiamo la faccia anche a te!
- Se vuoi spaccare la faccia a qualcuno, fallo a me e basta - replicò Sentaro deciso.
- Sentaro...

 

Skuld non riusciva a credere alle proprie orecchie.
Che diavolo si era messo in testa di fare Sentaro?
Per quale motivo aveva inteso fare quella frenata così violenta, a rischio di danneggiare la sua preziosa bicicletta?
Per lei era impossibile comprendere le motivazioni del ragazzo. Non poteva immaginare quanto effettivamente Sentaro tenesse a lei, aldilà di un semplice oggetto materiale, e in quel momento la cosa più importante per lui era Skuld.
Subito Ishigaki afferrò Sentaro per il bavero della maglietta, mollandogli in rapida sequenza un paio di manrovesci, tuttavia il giovane ciclista rifiutò ostinatamente di abbassare lo sguardo. Anche col volto gonfio e i lividi sulle guance, Sentaro preferiva farsi massacrare piuttosto che lasciare Skuld in difficoltà.

 

- Tu devi essere completamente pazzo - osservò Ishigaki. - Vieni qui come una furia, ti permetti di dirmi cosa devo o non devo fare, e adesso ti fai pestare per difendere quella mocciosa... E perché dovresti farlo, si può sapere?
- Perché lei... Lei è una mia amica, le voglio bene!

 

Di nuovo quel batticuore fortissimo.
Skuld vide la luce sincera negli occhi e sul volto di Sentaro.
Le stava sorridendo.
Era preoccupato per lei, più che per sé stesso o per qualsiasi altra cosa, e non voleva che le accadesse nulla di male.
Nel vedere il suo volto livido, l'espressione sofferente sotto i pugni violenti di Ishigaki, gli occhi di Skuld si riempirono di lacrime.
Sentaro non doveva soffrire per lei.
Non era giusto.
Le lacrime miste alla passione e al sentimento per il giovane umano, riattivando i poteri latenti di Dea, diedero a Skuld la forza sufficiente per impedire a Ishigaki di colpirlo nuovamente.

 

- LASCIALO STAREEE !!!

 

Levando i palmi aperti delle mani davanti a sé, Skuld scagliò in un sol colpo tutta l'energia che aveva verso il teppista.
Ishigaki si ritrovò scaraventato all'indietro di un buon paio di metri e, tanto indolenzito quanto sbalordito per l'inspiegabile accadimento, guardò Skuld come se costei fosse una strega o qualcosa del genere.

 

- Via, ragazzi - gridò agli altri, rimettendosi in piedi alla svelta. - Diamocela a gambe, presto... Questa è stregonerìa!

 

Senza farselo ripetere, gli Sparvieri si allontanarono in fretta dal luogo.
Skuld si precipitò accanto a Sentaro, preoccupata dei segni che il ragazzo aveva sul volto, tuttavia questi si affrettò a rassicurarla.

 

- Sto bene - mormorò. - E tu? Non ti hanno colpita, vero?

 

Skuld scosse il capo con gli occhi ancora pieni di lacrime.
Improvvisamente lo sguardo di lei cadde sulla bicicletta di Sentaro. La brusca frenata aveva storto i raggi della ruota anteriore, spezzandone anche qualcuno, e il manubrio si era storto completamente da un lato. Skuld si rattristò, al pensiero di come Sentaro avesse ridotto la sua preziosa bicicletta solo per colpa sua.
Se non si fosse cacciata da sola in quel guaio, non sarebbe successo niente. Ora invece Sentaro si era fatto male, solo ed unicamente per colpa sua, e la sua bicicletta era rotta.

 

- Mi dispiace, Sentaro - gemette Skuld in preda ai singhiozzi. - Mi dispiace, io... è tutta colpa mia!
- Non piangere Skuld, ti prego!
- Ma la tua bicicletta è rotta...
- E allora? - fece l'altro perplesso. - Le bici si rompono, come qualsiasi altra cosa, ma si possono aggiustare... E poi tu sei molto più importante di una bicicletta!

 

Ora finalmente Skuld pareva comprendere.
Belldandy aveva ragione, quando diceva che i sentimenti degli esseri umani variano diversamente tra oggetti e persone.
Commossa nel sentire le sue parole, Skuld abbracciò Sentaro e lo strinse forte forte a sé. Il ragazzo parve un po' imbarazzato, irrigidendosi del tutto sotto l'abbraccio dell'altra, tuttavia Skuld non ci fece caso e continuò a stringerlo teneramente.

 

- Anch'io ti voglio bene, Sentaro!

 

FINE

 

ANGOLO AUTORE:
Quando nel 1997, all'età di quindici anni circa, mi capitò per la prima volta di leggere il manga di "Oh Mia Dea!", la prima cosa che mi piacque di questa storia fu la componente di dolcezza e tenerezza presente nell'intera opera. Probabilmente molti diranno che è una cosa surreale, che nella vita l'amore così non può esistere, ma questo è un problema loro e non certo mio...
Sentaro e Skuld sono forse la coppia che più mi ha conquistato, forse persino più di Keichi e Belldandy, e non è difficile capire perché!
^__^ KOSUKE FUJISHIMA, SEI UN MITO !!!

   
 
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