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Autore: Melpomene Black    10/02/2013    4 recensioni
Hestia si accasciò teatralmente su una sedia e prese a mordicchiare la punta della piuma che aveva in mano.
«Attenta, certe piume si offendono se le tratti così.»
«Beh, la mia no, Diggle. Mi lasci studiare?»
«Senza alcun libro davanti a te?» disse candidamente.
«Sto pensando! –replicò stizzita- Per colpa tua ho perso la concentrazione!»
«Povera Jones! Così disperata da consolarsi con le caramelle…»
Gli scoccò uno sguardo obliquo «Io non mangio caramelle.»

Seconda classificata e premio Miglior Piuma al contest "Il linguaggio Segreto delle Piume di Zucchero" di HybrisHir.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dedalus Lux, Hestia Jones
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Hestia di cannellaPiuma




HESTIA DI CANNELLA 

Emmeline Vance era una brava ragazza. Seguiva attentamente le lezioni e prendeva buoni voti in quasi ogni materia –facevano eccezione Erbologia e Cura delle Creature Magiche. Aveva un aspetto curato, i capelli raccolti in una coda e la divisa perfettamente in ordine. Era leale e paziente, come solo una Tassorosso può. Ma la signorina Vance aveva un difetto: era come un personaggio piatto in un romanzo babbano. Prevedibile, statico, noioso. La Vance era una ragazza uguale alle altre. 
Hestia Jones non sarebbe potuta essere più diversa di Emmeline Vance. Hestia si faceva prestare gli appunti di Trasfigurazione dai compagni di Casa la sera prima degli esami e riusciva sempre a cavarsela con una A. I capelli mossi ricadevano ribelli sulle spalle, le unghie erano mangiucchiate e la cravatta perennemente annodata male. Era irrequieta e testarda, una fiera Grifondoro. In un romanzo babbano lei non si sarebbe limitata ad essere un personaggio a tutto tondo; lei sarebbe stata la protagonista. 
Nel romanzo della vita di Hestia Jones, Emmeline Vance era l’aiutante e gli altri studenti semplici comparse. 
Nel capitolo dei suoi diciassette anni l’unico nemico era la guerra; ma era difficile che essa entrasse a Hogwarts, se non nell’ufficio di Dumbledore durante il “Reclutamento”. 
Nel felice romanzo della vita di Hestia Jones, l’elemento dominante era la sorpresa. Si aggirava nei corridoi al fianco della ragazza, portava lieto scompiglio nei romanzi delle vite altrui. 
Tuttavia mancava qualcosa, o meglio qualcuno: un co-protagonista. 
Hestia Jones quella mattina non era alla ricerca del grande amore. Hestia Jones quella mattina era alla ricerca di un libro di Pozioni. Ne prese uno a caso, lo aprì sul tavolo e si abbandonò su una sedia. Estrasse dalla propria borsa un plico di pergamene e un astuccio dai colori dell’arcobaleno. 
“Ok, Hestia. Domani hai i M.A.G.O. di Pozioni, tu non hai studiato ed Em è al San Mungo per il corso da Guaritore, perciò non può costringerti a stare col naso sui libri. Uffa, mi tocca sempre fare tutto da sola!” 
Il flusso di coscienza della nostra protagonista fu interrotto da un rumore assordante. La ragazza, incuriosita dall’accaduto, decise di andare a dare un’occhiata. Una volta tanto la sorpresa non passeggiava con lei. 
Un ragazzo sepolto dai libri agitava freneticamente le braccia. Hestia lo liberò con un movimento della bacchetta. 
«Dedalus Diggle ha fatto cadere tutti i libri dallo scaffale. Perché la cosa non mi stupisce?» 
Il ragazzo si rimise in piedi «Hestia Jones in biblioteca. Perché la cosa mi stupisce parecchio?» 
«Molto divertente, Diggle. Tu quest’anno non hai i M.A.G.O., non puoi immaginare la difficoltà dei miei studi.» 
Hestia si accasciò teatralmente su una sedia e prese a mordicchiare la punta della piuma che aveva in mano. 
«Attenta, certe piume si offendono se le tratti così.» 
«Beh, la mia no, Diggle. Mi lasci studiare?» 
«Senza alcun libro davanti a te?» disse candidamente. 
«Sto pensando! –replicò stizzita- Per colpa tua ho perso la concentrazione!» 
«Povera Jones! Così disperata da consolarsi con le caramelle…» 
Gli scoccò uno sguardo obliquo «Io non mangio caramelle.» 
Con un’abile mossa, Dedalus le strappò di mano la piuma e ne assaggiò un pezzetto. 
«Che stai facendo!? Quella mi serve per scrivere!» 
«O per mangiare? Jones, è una piuma di zucchero. Pensavi che non me ne sarei accorto? 
«Hai l’aria di averne gustate tante, Diggle.» 
«Io non ho i M.A.G.O., lo hai detto anche tu.» 
Hestia si riprese la piuma con un gesto un po’ brusco. «Vattene.» 
«Non andare in escandescenze, Jones. La cannella non ti calmerà, non confonderla con la camomilla.» 
«La cannella è ottima.» 
«La cannella ha un sapore orribile.» 
«Smetterai mai di contraddirmi?» 
Dedalus sorrise «Non saremo mai d’accordo, Hestia. Non è vero?» 
Il ragazzo se ne andò, lasciandola sola e confusa. 
Il sorriso di Diggle le scaldava il cuore, come il primo raggio di sole di primavera. Arrivava all’improvviso, cogliendola di sorpresa. 
Ma Dedalus Diggle non faceva parte del romanzo della vita di Hestia Jones. 

*** 

Dedalus Diggle aveva un carattere aperto. Dedalus era allegro e solare, un vulcano in eruzione. Dedalus era un mago pasticcione, una frana in ogni branca della magia esente da bacchette magiche. 
Dedalus amava passeggiare a Diagon Alley, portando con sé il lieto scompiglio della sorpresa. 
Anche ora che la guerra è finita Dedalus passeggia a Diagon Alley. Guarda le vetrine e mangia caramelle, come uno studente in gita a Hogsmeade. 
Mangia piume di zucchero, Dedalus. Gli ricordano i bei vecchi tempi. 
Mangia piume di zucchero alla cannella,Dedalus. Gli ricordano Hestia Jones. 
A Dedalus non è mai piaciuta la cannella, il suo aspetto dolce e il suo retrogusto di amarezza. Ma a Hestia piaceva tanto. 
Hestia, Hestia, Hestia delle sorprese. Hestia che cadde nei tranelli della sorpresa e finì nelle braccia della morte. 
Hestia, Hestia, Hestia di cannella. Hestia tanto dolce e cara. Hestia forte e decisa. 
Hestia, Hestia, Hestia tanto amata, il cui romanzo ormai è giunto a conclusione. 
E a Dedalus restano solo piume alla cannella.



 

GIUDIZIO

Il Linguaggio Segreto delle Piume di Zucchero
  
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