Dimmi Francia, cosa provi mentre attraversi i miei immensi saloni dorati?

Ricordi le gonne svolazzanti delle dame, le parrucche incipriate degli uomini, fiumi di alcol, carte da gioco, cibi raffinati e tresche degne del miglior postribolo.

Oppure ricordi il soffice vento che le accarezzava i capelli, la pelle chiara, profumata di cioccolato e champagne, ricordi il dolore per la perdita dei suoi figli, i suoi amori e l'impossibilità di essere accettata da quell'ammasso di nobiltà corrotta.

Ma ripensi  anche al tuo popolo che moriva, soffriva, lottava e vinceva per  sopravvivere e restare con i suoi figli, in un tempo che abbandonava l'effimero sfarzo per impugnare il fucile. 

Nella lama la sua morte, nella lama la tua rinascita, lei che era stata il simbolo di quella decadenza.

Fra le tue labbra quelle tre parole risuonano ancora. 

E il tuo cuore si inorgoglisce, mentre apri le porte della mia Galleria, inondata dalla luce del mattino.

Ricordi ancora le risate dei traditori, le grida, le preghiere e vedi il suo volto, nobile, fiero, inalterato, persino davanti alla morte.

Tu che l'avevi accolta, ora la guardavi lasciare questo mondo. 

Nel fuoco le tue lacrime, nel fuoco il suo sorriso, lei che era diventata la tua salvatrice. 

Ora, in questo luminoso antro si sente soltanto l'eco dei tuoi passi,  perso in quei ricordi e in quelle voci,  mentre un sole primaverile entra gioioso in questa reggia e uno stormo  di colombi bianchi s'innalza a salutarlo.

Dimmi Francia, in quale epoca hai lasciato il tuo cuore?

Salve lettori!
Eccomi a voi con una nuova flashfic, si lo so che rompo le scatole, ma il film Marie Antoinette mi ha ispirato!
Come avete letto è la stessa reggia a dar voce ai pensieri di Francia, quindi ho pensato che per una volta un palazzo potesse esprire molto di  più, che semplice sfarzo.
Ovviamente le tre parole sono: liberté, egalité, fraternité!
E voi risponderete: "Ma va!"
Bhe, detto questo vi saluto calorosamente e alla prossima storia!
Sachi93