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Autore: telesette    10/02/2013    2 recensioni
Neo sollevò lentamente lo sguardo.
Per quanto Smith avesse ragione, per quanto la sua logica non presentasse nulla di errato e indimostrabile, la verità era proprio in ciò che tale logica rinnegava.
L'amore è inteso come costrutto, perché la mente e l'intelletto lo identificano come tale.
Eppure tale cosiddetto "costrutto" ha fatto e continua a far parte della vita di uomini e animali, molti dei quali ignorano il suo significato ma ugualmente lo avvertono.
Una simile sensazione è più di un costrutto, è un fatto, è una realtà propria dell'essere vivente.
Una macchina, un essere pressoché perfetto ed infallibile, non è in grado di spiegare qualcosa di inconsistente, se non rinnegando del tutto la sua esistenza.
E proprio a dispetto di tutta questa matematica perfezione, questa logica infrangibile e indistruttibile, un essere umano è ancora capace di opporre qualcosa che nessuna macchina sarà mai in grado di fare coscientemente...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Agente Smith, Neo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Matrix è un film del 1999, scritto e diretto da Lana e Andy Wachowski e interpretato dal celebre attore canadese Keanu Reeves. È un film di fantascienza che ha vinto numerosi premi, tra cui quattro Oscar.
Il titolo deriva dall'inglese "matrix", ovvero matrice di numeri, perché le matrici sono elementi di tipo tabellare derivanti da strutture matematiche; molto utilizzate nell'informatica, per associare dati, o sistemi di dati tra loro. In questo caso, la matrice rappresenta una sorta di cyberspazio o realtà simulata creata dalle macchine. Il film è uscito nelle sale negli Stati Uniti il 31 marzo 1999, mentre nelle sale italiane il 7 maggio 1999, e ha avuto due seguiti: Matrix Reloaded eMatrix Revolutions.
Il film ha avuto un tale impatto culturale da aver ricevuto numerosi riferimenti in altre opere, come in una scena del film Limitless, di Neil Burger, o nell'ultimo capitolo del videogame Conker's Bad Fur Day.
Nel 2012 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

clicca qui per vedere la scena finale del primo film: 
http://www.youtube.com/watch?v=IOU2Tr_Qjy4

La Scelta

Non poteva vincere...

Per quanto volesse, o per quanto lo desiderasse, Neo non poteva vincere quella battaglia. 
Smith avrebbe potuto ucciderlo in quello stesso istante, proprio mentre giaceva a terra sconfitto. 
Avrebbe potuto schiacciarlo, dimostrandogli così la sua palese inferiorità. 
Avrebbe potuto annientarlo, così come tutti gli altri patetici e miserabili esseri umani. 
Ma non lo fece. 
C'era qualcosa che l'ex-agente Smith voleva sapere dal signor Anderson, prima di porre fine alla sua esistenza. Per quanto strano potesse sembrare, quel misero essere strisciante ai suoi piedi era riuscito in passato a sconfiggerlo. 
L'ex-agente Smith era stato "distrutto" da un essere inferiore, mettendo così in discussione la teoria sull'invincibilità degli agenti in quanto tali, e ciò rendeva il signor Anderson un esemplare decisamente singolare rispetto a tutti i suoi simili. 
La logica matematica di Smith non aveva dubbi né poteva averne: lui era pura e semplice ragione, nient'altro che fredda ed incontrovertibile ragione di ciò che può essere spiegato e dimostrato scientificamente, perciò ai suoi occhi l'ostinazione del signor Anderson non aveva alcun senso... 
Era sconfitto. 
Ogni essere mortale, una volta che vede sopraggiungere la fine, accetta passivamente il destino che gli è riservato. 
Anderson non aveva alcuna possibilità contro di lui, eppure insisteva a resistere; non aveva la forza, non poteva pensare di vincere una battaglia già persa, tuttavia si stava trascinando sotto la pioggia che cadeva incessantemente. 
Voleva ancora rialzarsi. 
Nonostante la dura lezione che Smith gli aveva appena inflitto, Anderson voleva ancora rialzarsi e portare avanti una lotta ormai chiaramente persa.

- Perché, Signor Anderson? - domandò. - Perché, perché, perché... Perché lo fa? Perché si rialza? Perché continua a battersi ?

Se c'era una cosa che Smith giudicava quantomeno interessante, considerata la pressoché inesistente importanza di tali creature come esistenza fine a sé stessa, era proprio la totale ed inspiegabile illogicità umana. 
Perché affannarsi così, senza alcuno scopo? 
Perché ostinarsi contro qualcosa che non si può battere? 
Quale spiegazione poteva mai attribuire la ferrea logica di Smith, di fronte all'assurda ed ingiustificabile ostinazione di un individuo come Anderson?

- Pensa veramente di lottare per qualcosa, a parte la sua sopravvivenza? - chiese ancora Smith, la voce carica di disprezzo per quel misero essere incapace di accettare la propria sconfitta. - Sa dirmi di che si tratta, ammesso che ne abbia coscienza?

Di nuovo la domanda dell'ex-agente rimase senza risposta. 
Neo continuava imperterrito a trascinarsi con le poche forze rimastegli, cercando disperatamente un appiglio con cui rialzarsi, e con l'odore penetrante di acqua e fango come unica percezione della realtà codificata da MATRIX. 
Che avesse sentito o meno le parole di Smith, ciò non aveva la benché minima importanza. 
Costui infatti poteva comprendere solo la ragione. 
Poteva accettare solo la tangibilità e consistenza di una logica incrollabile e priva di errori, nulla a che vedere col comportamento astruso ed ingiustificabile dell'uomo disteso ai suoi piedi, per questo non sarebbe mai riuscito a capire cosa spingesse Neo a lottare nonostante tutto. 
Tra le immagini e le associazioni di comportamento che Smith poteva rammentare, vi erano solo nozioni scientifiche sul parassitismo e il disperato egoistico desiderio che ogni essere vivente adotta per assicurarsi la propria sopravvivenza. Non vita vera e propria, basata sulla coesistenza e l'equilibrio con altre creature, bensì "sopravvivenza"... 
Nessuno può dirsi preoccupato di salvaguardare i propri simili, quando prima fra tutte è la sua vita ad essere in pericolo, e di conseguenza anche il più civilizzato ed evoluto essere vivente si rivela per lo sciacallo che Natura stessa ha inteso concepire al momento della sua nascita sulla Terra. 
Quale essere insignificante potrebbe mai fingersi qualcosa di diverso da ciò che è, rinnegando la propria meschinità ed ostentando invece un altruismo che semplicemente non gli è mai appartenuto?

- E' la libertà, è la verità, o magari la pace... Non mi dica che è l'amore ?!? - ruggì Smith, semplicemente disgustato dall'assurdità di un simile ragionamento. - Illusioni, signor Anderson, sono capricci della percezione: temporanei costrutti del debole intelletto umano che cerca disperatamente di giustificare un'esistenza priva del minimo significato e scopo... Ogni costrutto è "artificiale" quanto MATRIX stessa, anche se devo dire che solo la mente umana poteva inventare una scialba illusione come l'amore!

Logico. 
Innegabile. 
Incontestabile. 
Il ragionamento di Smith non presentava alcuna falla, sia dal punto di vista teorico che da quello pratico. 
Un sentimento non è altro che un "costrutto", magari ricostruibile e ricomponibile attraverso numeri e cifre come qualsiasi altro dato all'interno di un programma, e dunque anche il concetto stesso di umanità non è che un costrutto riconducibile al sistema che controlla MATRIX... 
La verità è che gli uomini nascono, vivono e muoiono senza uno scopo realmente spiegabile e giustificabile. 
La loro esistenza è perfino banale, se paragonata ai campi dove l'essere umano viene "coltivato" artificialmente per fornire l'energia necessaria alle macchine. Una macchina è un essere superiore, la cui esistenza è sinonimo di perfezione ed infallibilità; cosa che l'uomo non riuscirà mai a raggiungere, se non abbandonando le sciocchezze derivanti dalla sua misera condizione di essere inferiore che cerca in tutti i modi di convincersi di qualcosa che semplicemente non è mai esistito e non esisterà mai. 
E pur davanti a questa consapevolezza, la prova tangibile ed inconfutabile che il sentimento non appartiene alla concretezza materiale del mondo, un piccolo essere insignificante si aggrappa ai resti di un futile costrutto per perseguire in qualcosa che non ha alcuna motivazione. 
La lotta di Neo/Anderson è inutile, uno sforzo inutile e privo di senso che non porterà mai ad alcun risultato. 
Non ha senso lottare senza uno scopo, non si può difendere qualcosa che non esiste, è follìa il solo pensarlo. 
Ma se è davvero così, perché questo inutile uomo cerca ancora ostinatamente di rialzarsi ?

- Ormai dovrebbe aver capito, signor Anderson - urlò ancora Smith. - A quest'ora le sarà chiaro, lei non vincerà, combattere è inutile!

Nonostante le parole dell'altro, Neo era ancora una volta in piedi. 
Smith non riusciva assolutamente a concepire cosa potesse spingere a tal punto la fragilità e le limitazioni dell'essere umano.
Non c'era nulla di razionale in ciò. 
Anderson stava perseguendo in quell'assurda quanto inutile resistenza, senza neppure essere in grado di spiegare razionalmente questa sua ostinazione, e di fatto aveva ancora intenzione di battersi contro qualcosa chiaramente oltre la sua portata.

- Perché, signor Anderson? - chiese Smith furibondo, nell'inutile tentativo di comprendere. - Perché, perché persiste ?!?

Neo sollevò lentamente lo sguardo. 
Per quanto Smith avesse ragione, per quanto la sua logica non presentasse nulla di errato e indimostrabile, la verità era proprio in ciò che tale logica rinnegava. 
L'amore è inteso come costrutto, perché la mente e l'intelletto lo identificano come tale. 
Eppure tale cosiddetto "costrutto" ha fatto e continua a far parte della vita di uomini e animali, molti dei quali ignorano il suo significato ma ugualmente lo avvertono. 
Come la lupa alleva i cuccioli con amore, finché essi non saranno in grado di provvedere a sé stessi. 
Come la rondine procura il cibo ai suoi piccoli, in attesa che questi lascino un giorno il nido. 
Come l'orsa combatte per i suoi orsacchiotti, mettendo sé stessa davanti ai pericoli e difendendoli da ogni male. 
Come un animale è disposto a morire, pur di proteggere il compagno o la compagna più importante della sua vita. 
Una simile sensazione è più di un costrutto, è un fatto, è una realtà propria dell'essere vivente. 
Una macchina, un essere pressoché perfetto ed infallibile, non è in grado di spiegare qualcosa di inconsistente, se non rinnegando del tutto la sua esistenza. 
E proprio a dispetto di tutta questa matematica perfezione, questa logica infrangibile e indistruttibile, un essere umano è ancora capace di opporre qualcosa che nessuna macchina sarà mai in grado di fare coscientemente.

- Perché così ho scelto!

FINE

   
 
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