Ero in camera mia a rimpacchettare le ultime cose: ormai il camion traslochi sarebbe arrivato.
“Allie muoviti!” urlò mio fratello dal piano di sotto.
Non risposi neanche, presi lo scatolone, mi guardai intorno e tirai un sospiro chiudendo la porta.
Scesi le scale e uscii di casa dove appoggiai lo scatolone per terra perché due uomini con la stessa divisa caricavano tutta la nostra roba su un enorme furgone.
Notai mio padre che con in mano un cacciavite toglieva la scritta “Horan” dal campanello e mio fratello salutare i suoi amici.
Mi misi a cercare Sky, era un piccolo Cocker che due mesi prima mio padre mi aveva regalato per i miei 16 anni.
Lo trovai che giocava tra gli scatoloni e lo presi in braccio per paura che combinasse qualche danno.
Salii in macchina e mi sedetti accanto al finestrino con Sky sulle gambe che dormiva.
“Niall, dobbiamo andare!” disse mia madre chiamando mio fratello.
Salirono tutti in macchina:
“Pronti per partire?” disse mio padre tutto sorridente.
“Voglio restare in Irlanda!” risposi.
Sinceramente non volevo cambiare città, Mullingar mi piaceva e lì avevo tutti i miei amici.
“Dai, ti divertirai a Londra!” rispose mio fratello anche lui tutto felice.
“Se lo dici tu!” risposi continuando a guardare dal finestrino.
Mio fratello era più o meno come il mio migliore amico, era una persona fantastica e io lo adoravo.
Quando arrivammo ci fermammo davanti ad una grande casa, era davvero bellissima, forse l’idea del trasloco iniziava a piacermi.
Scesi dalla macchina con in braccio Sky e mi guardai intorno.
Mia madre aprì la porta e io mi ritrovai davanti un grande salotto già arredato:
“Ragazzi, le vostre camere sono al piano di sopra e…”
Non ascoltammo cosa ci disse e corremmo subito per le scale.
Entrai nella prima camera che vidi e Niall in quella accanto: era fantastica!
Sentii mio fratello uscire da camera sua mentre parlava al telefono:”Si, sto arrivando!”
Uscii anche io e gli chiesi:
“Ma dove vai? Non conosci nessuno!”
“Si, esco con i ragazzi della band. Ti va di venire?”
“Ok, almeno conoscerò qualcuno!”
Uscii con lui e per strada incontrammo un ragazzo a cui Niall andò incontro con molta felicità:
“Ciao Louis!” disse abbracciandolo.
“Niall, vieni,andiamo dagli altri!”
Io non conoscevo nessuno dei ragazzi, non avevo mai avuto l’occasione per farlo.
“Tu devi essere Allie, giusto?” disse il ragazzo porgendomi la mano.
Feci cenno di si con la testa e gli strinsi la mano.
“Piacere Louis! Dai andiamo, ci stanno aspettando!”
Iniziammo a camminare e arrivammo davanti ad un chiosco in cui entrammo dentro.
Mi sedetti con loro in un tavolino dove c’erano già un ragazzo con i capelli neri e un ciuffo biondo e un altro con una strana voglia sul collo:
“Ciao!Piacere Zayn!” disse il primo.
“Io sono Liam!” disse l’altro.
“Bhe ragazzi! Dov’è Harry?” chiese Louis.
“Dovrebbe arrivare a momenti!” rispose Zayn.
Mi alzai e andai ad ordinare un frullato, lo presi e ritornando al sulla tavolo mi scontrai contro un ragazzo e il mo frullato andò tutto sua t-shirt bianca:
“Oddio! Scusa, non volevo! Stavo camminando e…”
“Tranquilla, è tutto ok!” disse guardandosi la maglietta e sorridendomi.
“No, davvero scusa! Se vuoi te la ripago!”
“Calmati, non è successo niente!”
Guardai in faccia il ragazzo: i suoi occhi erano verdi, un verde trasparente e aveva un sorriso semplicemente bellissimo.