E se volessi scoppiare?
Nota Iniziale: La canzone utilizzata è The Kill dei 30 Second to Mars.

Troy era in camera sua, nerovissimo. Il giorno dopo ci sarebbe stato il provino, in più Taylor aveva detto che pur di farglielo fare: avrebbe sabotato la partita. Fantastico e se suo padre lo avesse scoperto? Suo padre che non voleva neanche che facesse quel provino, suo padre che non sarebbe mai e poi mai venuto ad un musical della Darbus e poi, venire allo spettacolo del figlio. Per Jack Bolton, Troy aveva trovato un modo per mettersi in ridicolo.
Ma perchè non capiva? Continuava a chiedersi Troy, lui non era come lui. Certo amava il basket, ma amava altrettanto, se non di più, il canto e non dimentichiamo Gabriella. Solo così poteva averla per sè.
Infuriato si avvicinò al mega poster dei Wildcats che aveva in camera e si soffermò nell'angolo dove il volto severo del padre lo fissava. Iniziò ad intornare delle parole, uno sfogo. Ecco cos'era per lui cantare: uno sfogo, uno sfogo che il basket non gli dava. Anzi il basket lo faceva aumentare.

E se io volessi scoppiare
Riderti in faccia
Tu che faresti?
E se io cadessi per terra
non potendo più sopportare tutto questo
Tu che faresti?

Cosa avebbe fatto il "Coach" se avrebbe abbandonato la squadra?
Lo avrebbe come minimo ucciso, sorrise fra sè e sè in un modo un po' sadico.
Sarebbe stato uno dei tanti modi per non avere contatti con lui.

Vieni, abbattimi
Seppelliscimi, seppelliscimi
Ho finito con te

Jack salì le scale che portavano alla camera di suo figlio, aveva in mente alcune finte per la partita del giorno dopo. Ma qualcosa lo bloccò a non bussare alla porta semiaperta. Troy stava cantando. Sbuffò, come si permette a provare a casa sua il provino, che gli aveva proibito di fare.
Però ascoltando le parole non sembravano da Musical. O almeno non da un Musical che si chiamasse "Twinkle Town", incuriosito si avvicinò all'apertura della porta e lo spiò.

E se volessi combattere
O supplicare per il resto della mia vita
Tu che faresti?
Hai detto che volevi di più
Cosa stai aspettando?
Io non sto scappando da te

Suo figlio sembrava infuriato ed era energetico, come non mai. Il Coach si ritrovò a pensare che se avesse avuto tutta quell'energia il giorno dopo di sicuro non avrebbero avuto problemi a vincere.
Però gli sorse un dubbio, da dove veniva tutta quella rabbia.

Vieni, abbattimi,
Seppelliscimi, seppelliscimi
Ho finito con te
Guardami negli occhi
Mi stai uccidendo, mi stai uccidendo
Tutto ciò che volevo eri tu

Ma quando vide Troy avvicinarsi al poster e puntare il dito contro il suo volto, preceduto da un segno provocatorio che se avesse avuto parole avrebbe detto con un tono duro "Dai vieni!? Io non aspetto altro!"

Ho provato ad essere qualcun altro
Ma niente è sembrato cambiare
Ora lo so, questo è ciò che sono dentro veramente
Cadendo da me stesso
Cascandoci per un'opportunità
Ora lo so, questo è ciò che sono veramente

Troy diede le spalle al poster, si girò di scatto e prendendolo dall'alto lo strappò con violenza dal muro. Lo stracciò in dieci, cento, mille pezzi e più. Però ne era rimasto uno più grande degli altri, dove c'era ancora per intero quel volto. Lo appallottolò e da lontano lo buttò subito nel cestino, fece un canestro magnifico.

Vieni, abbattimi,
Seppelliscimi, seppelliscimi
Ho finito con te, con te, con te
Guardami negli occhi
Mi stai uccidendo, mi stai uccidendo
Tutto ciò che volevo eri tu
Vieni, abbattimi,
Abbattimi, abbattimi..

Jack Bolton non resistette ed entrò in camera all'improvviso. Con uno sguardo austero e offeso fece notare di aver assistito al tutto e di aver capito tutto. Troy rimase come imbambolato guardando negli occhi al padre, l'unica cosa che riuscì a dire:
<< E se volessi scoppiare? >>