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Autore: goddess    11/02/2013    3 recensioni
Wu Fan all'epoca era più giovane, per così dire... con i suoi indefiniti millenni di vita; la vita per un dragone è così noiosa e lunga che gli anni sono come interminabili secondi, tutti uguali, sempre gli stessi. Sarebbe anche finita quella noiosissima vita prima o poi, ma quando? Questo restava un mistero ...
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kris, Kris, Suho, Suho, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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long

Lóng




Non sapeva più perché fosse finito lì, forse se n'era scordato perché erano passati così tanti anni che il ricordo era stato sepolto sotto i veli del tempo, o forse perché la motivazione non era così importante poi, o magari semplicemente perché era lui stesso a non volerla ricordare.
Wu Fan, questo non è il suo vero nome, ma è il nome che lui usava con il suo corpo umano quando doveva farsi chiamare dagli altri essere umani; il suo nome vero sarebbe stato troppo complicato per qualsiasi lingua sulla terra, e gli umani non lo avrebbero capito.


Ma per la sua specie, sì, lui era un lóng1, un dragone.


Aiutava le persone e proteggeva gli umani, come faceva qualsiasi dragone, dalla creazione del mondo. Ma lui non è così vecchio, eppure ci sono dragoni che sono sopravvissuti da allora, e Wu Fan ne ha anche conosciuto uno: era un dragone così vecchio che il bianco delle sue squame risultava come il colore delle perle quando riflettono la luce, luminoso e intenso, ma di una patina che sa di sbiadito.
Wu Fan all'epoca era più giovane, per così dire... con i suoi indefiniti millenni di vita; la vita per un dragone è così noiosa e lunga che gli anni sono come interminabili secondi, tutti uguali, sempre gli stessi. Sarebbe anche finita quella noiosissima vita prima o poi, ma quando? Questo restava un mistero ...
Gli uomini, esseri così inutili, vivono poco e male perché sono in continue guerre tra di loro, e io dovrei anche proteggerli? Che si arrangino; questo era quel che pensava.
Forse era anche per quello che era finito tra le montagne dello Huangshan2, per sfuggire a quel senso di disgusto che gli esseri umani gli avevano causato. Così diversi da lui, così imperfetti e così fragili. Aveva lasciato il suo ruolo di spirito protettore per restare solo, senza nessuno o badare a nessuno.
Lì c'era il verde eterno... solo quello, forse monotono, ma per lo meno era meglio di proteggere chi cercava di porre fine alla propria esistenza, tingendo il mondo di un colore rosso sangue.


Lui invece lo sapeva benissimo perché era finito lì. JoonMyun, questo era il suo nome, ed era fuggito al “mantello della morte”; la malaria che aveva distrutto tutto il suo villaggio, ponendo fine all'esistenza dei suoi cari.
Lui era rimasto solo, l'unico superstite di un villaggio dove ormai aleggiava la morte.
Non c'era più nulla lì, solo la desolazione e i pochi animali che ormai stavano consumandosi a causa della malattia e degli stenti, e sapeva che per quanto i crampi della fame si facessero sentire, tremendi, forti e opprimenti, non poteva mangiare quella carne infetta dalla morte o la morte l'avrebbe portato via con sé.
Ma lui aveva una grande volontà, anche se era appena un bambino di undici anni, piccolo e un po' troppo magro; le ossa si facevano vistosamente vedere, ma quale imbarazzo poteva provare se nessuno poteva più vederlo? Ed il viso pulito e dolce lo faceva sembrare anche più piccolo della sua età.
Era solo al mondo ma doveva sopravvivere comunque, doveva almeno provarci; la fame era tremenda ma lui doveva vincere quella sfida con la vita, e se poi avesse perso, la dama oscura l'avrebbe accolto tra le sue braccia … ma lui non voleva cedere perché sentiva di non aver vissuto abbastanza per morire così.
Così si incamminò in quelle montagne che fin da quando aveva memoria gli sembravano insormontabili; lì avrebbe trovato qualche animale selvatico, e tutto quel verde dava la speranza di proteggerlo, aveva la speranza che stando lontano da quei corpi in putrefazione lui si sarebbe salvato.
Sarebbe successo? Non lo sapeva... faticava troppo camminando. Era una giornata piovosa quella, tutto sembrava cupo e anche quel verde speranza che avrebbe dovuto salvarlo, era sporco.
Non si preoccupò dei pericoli a cui stava per andare incontro, e dimenticò che suo nonno gli aveva raccontato che animali leggendari vivevano lì, e non gradivano la presenza umana, non volevano essere disturbati. Mandò al diavolo tutte quelle raccomandazioni.

Un passo e la pioggia fredda bagnò il suo corpo debole.


Ancora uno e sentì il terriccio tramutarsi in fango, lo sentì viscido e gli coprì i piedi, ma lui continuò a camminare.


Uno, e poi ancora uno, ancora un altro in una camminata che sembrò eterna.


E poi...


Si ricordò di quelle parole. Se le ricordò tutte in una volta sola.


Improvvisamente vide due figure che a primo impatto non avevano nulla di cupo e sinistro, due ragazzi di circa diciassette anni o qualcosa di più: uno alto, magro, e con i capelli color della luna e l'altro più piccolo con dolci occhi e capelli color degli astri. Di umano avevano solo l'aspetto, ma in realtà erano spiriti di volpi argentee. Quello dagli occhi dolci si avvicinò: “Ti sei perso piccolino?”, c'era un strano sarcasmo in quelle parole, il tono era falsamente dolce e il viso aveva una strana smorfia, un ghigno divertito, e Joonmyun iniziò ad avere paura, ma non disse nulla;
Luhan non fare troppi giochi di parole, squartiamolo vivo”
Sehunnie come sei impaziente, io volevo giocare un po' con questo piccolino che s'è perso ...”, Joonmyun iniziò a correre velocemente, sentendo solo le risate malefiche dei due mostri e sapendo che non andrà poi così lontano con quelle gambe che non gli reggono più; poco dopo cadde nel fango, chiuse gli occhi e quando li riaprì vide dei piedi. Alzò lo sguardo spaventato e vide un altro giovane dai capelli lunghi e biondi, e lo sguardo severo e indecifrabile: “Volete forse cacciare nel mio territorio stupide volpi?”
Ohh è arrivato qui il re della montagna! Guarda che l'abbiamo trovato prima noi, quel piccolo umano ci spetta”
Non penso proprio, stupidi esseri inferiori”, Joonmyun capì quasi subito che quello che gli si parava davanti non era un essere umano, l'unico umano lì era lui.
Per questa volta te lo concediamo stupida lucertolona!”, e sentii i due mostri allontanarsi; aveva paura di rialzarsi e pensava che forse sarebbe diventato il pasto di questo ragazzo, e invece: “Vuoi restare lì per sempre?” gli chiese, “Eh?”, Joonmyun alzò gli occhi, “Ho tanta fame signore ...”
Alzati e seguimi”, quel tono di voce sembrava non volere obbiezioni, e così fece.


Camminarono moltissimo quel giorno, e poi il ragazzo dai lunghi capelli biondi si fermò, e Joonmyun per sbaglio gli inciampò dietro la schiena, ma lui disse solo: “Siamo arrivati”; quella che si presentava a Joonmyun era una caverna, calda e accogliente: aveva un giaciglio dove dormire e il fuoco era acceso ma era pur sempre una caverna, e il ragazzo viveva lì.
Entra e scaldati”, il tono del ragazzo era freddo, eppure gentile allo stesso tempo; Joonmyun comprese che forse non sarebbe morto e che lui l'avrebbe aiutato.
Lo fece scaldare davanti al fuoco e gli diede un pasto caldo: una zuppa di verdure e della carne, che Joonmyun guardò con l'acquolina in bocca per il lungo digiuno, e poi divorò letteralmente.
Solo quando ebbe finito si accorse di essere sembrato un morto di fame: “Scusatemi era da tanto che non mangiavo”, il ragazzo lo zittì con la mano, come a fargli intendere che non serviva scusarsi e seguì: “Ora dormi e riprenditi, quando starai meglio te ne andrai”

Mhh”, Joonmyun acconsentì con la testa e in cuor suo lo ringraziò per l'ospitalità, “Dormi pure sul mio giaciglio non ti disturberò”
E voi?”
Tu dormi non preoccuparti …”, e appena sentì il calore di quel giaciglio crollò in un sonno pesante, così tanto da dimenticare tutto.
Wu Fan non aveva bisogno di dormire e nemmeno di mangiare, perché un drago può restare per molto tempo senza mangiare o dormire; alla fine gli spiriti guardiani sono secondi solo alle divinità, i padri celesti della creazione.
Era in piedi davanti la sua grotta e guardava la pioggia scendere incessantemente, quando abbassò lo sguardo verso terra e vi trovò una tartaruga gigante che gli sorrise: “Ehi daresti un po' di ospitalità a una vecchia tartaruga stanca?”

Fratello Xiumin ti ostini ancora a venirmi a trovare?”, e senza dargli né permessi né altro la tartaruga entrò: “Ahh che modi fratello Wu Fan, sono passati ottant'anni dall'ultima volta che ci siamo visti”
Sì e ti avevo chiesto anche quella volta di non venirmi a trovare prima che fosse passato almeno un secolo!”, proprio in quel momento la tartaruga si trasformò nella sua figura umana: aveva occhi piccoli e all'insù e un sorriso simpatico, ma manteneva un piccolo aspetto da testuggine, difatti non perdeva il guscio dove nascondeva i tesori dei viaggi che faceva.
Come avete capito quella non era una semplice tartaruga ma uno spirito guardiano; Xiumin era colui che viveva più a stretto contatto con gli uomini, vagando da una città all'altra, e amava conoscere gente nuova, poterla aiutare, e collezionare piccoli tesori dai suoi viaggi.
Non si accorse subito di una presenza estranea in quella caverna, ma solo quando Joonmyun mugugnò qualcosa nel sonno e si rigirò da un lato, Xiumin lo vide: “E questo che cosa è?”

Un bambino che dorme, non vedi?”
Sì sì ma ora ...”, Xiumin si chinò e guardò il bambino: “Mi sembra un po' malandato... non dirmi...” disse con un sorrisetto beffardo, “Che ti sei preso un protetto?”
Non dire sciocchezze, gli do solo ospitalità fino a che non si riprende, poi se ne andrà via”
Certo certo fratello mio non ti scaldare, comunque ero solo venuto a vedere come stavi, ma visto che hai compagni non mi trattengo... ci vediamo il prossimo secolo, ciao!” e detto questo sparì.
Stupida tartaruga impicciona!”
Guarda che ti sento ancora!” riecheggiò la voce di Xiumin nella caverna, “Lo so!” ...
Un giorno passò ma la pioggia continuava a scendere imperterrita. Joonmyun se ne stava rannicchiato sotto le coperte a scaldarsi, mentre Wu Fan poco distante da lui si era fatto un giaciglio per sé e continuava a guardare la pioggia scendere.

Non so ancora come ringraziarvi” iniziò Joonmyun, per spezzare quel silenzio così imbarazzante.
Non devi, non ho fatto nulla”, Wu Fan cercava di chiudere la conversazione sul nascere, ma Joonmyun era pur sempre un bambino e aveva l'ostinazione della sua giovane età: “Come vi chiamate?”
Wu Fan”
Non ci eravamo nemmeno presentati, io mi chiamo Joonmyun e vivevo nella valle... sapete, è arrivata la malaria questo inverno e ha corroso tutto”
No, non lo sapevo”, era vero, lui non si interessava più a quello che succedeva nel mondo, e nemmeno nel villaggio a ridosso delle montagne, “Prima è andato via il nonno, poi la mamma, i miei fratelli, il papà, i miei amici ... tutti, sono l'unico sopravvissuto del villaggio”, Wu Fan sembrava pensieroso mentre sentiva quelle parole ma non disse nulla, ascoltava e basta; poi ad un certo punto ci fu un improvviso boato, e un fulmine illuminò tutto quanto. Joonmyun si nascose sotto le coperte e iniziò a tremare come una foglia: “Che c'è stai male?” chiese Wu Fan, “Ho paura Signore, i fulmini mi fanno paura!”, Wu Fan non poté trattenere una risata, “Ridete di me Signore?”
No.. solo, come fai ad avere paura dei fulmini?”, Wu Fan trovava strano questo perché come tutti gli eventi naturali i fulmini sono frutto di uno dei padri celesti, certo non sono fatti per spaventare gli uomini.
E cercò di spiegarlo al piccolo Joonmyun che però continuava a tremare sotto la coperta: “Posso aiutarti in qualche modo a farti passare la paura?”

No signore ...”, guardava appena la figura di Wu Fan e incrociò solo per un momento gli occhi fieri e belli del dragone, che a chiederlo non avrebbe saputo nemmeno lui spigarsi perché lo fece, alzò la coperta del suo giaciglio e invitò Joonmyun che appena vide l'ennesimo fulmine schiarire la stanza corse vicino a lui continuando a tremare, “Per questa notte ti proteggerò io ma che non diventi un'abitudine, siamo intesi? Ricordati che quando ti riprenderai dovrai andare via”
Sì Signore...”, non la prese come abitudine Joonmyun ma è anche vero che Wu Fan non lo cacciò nemmeno quando il piccolo si riprese.
La loro divenne una tranquilla convivenza, una perfetta simbiosi; non si accorse nemmeno il lóng di quanto stesse bene con quel bambino, non protestò nemmeno quando il piccolo iniziò a seguirlo nelle sue passeggiate nel bosco, e pian piano gli insegnò a pescare e a cacciare, diceva: gli servirà quando vivrà da solo.
Un giorno mentre si stavano riposando su un prato, e Joonmyun giocava, Wu Fan sentì una presenza che li stava osservando, si allontanò di poco per non dare sospetti al piccolo e quando fu abbastanza lontano da confrontarsi con la presenza ma non troppo per non perdere di vista il bambino, alzò la testa e vide sopra un albero una tigre che lo stava osservando:

Non ci volevo credere, perciò sono venuto a trovarti fratellone”
Zitao da quanto tempo”, la tigre fece un salto e si trasformò davanti a lui; era un altro degli spiriti guardiani: “Così quella testuggine chiacchierona ti ha detto di Joonmyun”
Mi ha detto solo che hai un protetto, io non ci volevo credere ma a quanto pare è vero!”
Solo fino a che non starà meglio e poi...”
A me pare stia benissimo”, guardò da lontano il bambino e poi di nuovo il lóng, “Comunque non sono affari miei fratellone, io sono solo venuto a vedere come stavi e ...”, ci fu un momento di silenzio: “Attento a non fare la fine di Chanyeol, lui l'infelicità eterna se l'è andata a cercare … ci vediamo tra trecento anni circa, stammi bene”, e anche questo spirito guardiano sparì.
Il lóng si chiedeva cosa avesse a che fare con suo fratello Chanyeol, l'araba fenice; per il momento solo il fatto che entrambi avevano abbandonato il loro ruolo di guardiani, ma per motivi diversi.


Più di mille anni prima Chanyeol era la fenice protettrice di un'imperatrice, e il destino volle che si innamorò del primogenito di quest'ultima, l'erede al trono: il principe Baekhyun; ma la fenice non poteva amarlo liberamente perché ne serviva la madre.
Un giorno il principe andò in battaglia e non vi tornò più, la fenice non era mai riuscita a dirgli ciò che provava e non sapeva nemmeno che il suo sentimento era ricambiato. Così decise di lasciare il ruolo di spirito guardiano.
Avrebbe ceduto questo incarico ad un'altra fenice e da allora vaga per il mondo, nessuno sa il perché, dicono solo che ricerca qualcosa, forse qualcuno …


No, che cosa c'entro con Chanyeol. Lo ripeteva tra sé e sé, quando: “E' per voi!”, la sua attenzione venne richiamata da Joonmyun che gli porse una corona di fiori, “Per me?”, il lóng la prese: “E cosa sarebbe?”
Una corona da mettere in testa”, il bambino si toccò il capo e il lóng rise.



Passò una primavera, poi un'estate, poi un autunno, e alla fine arrivò l'inverno … e poi il ciclo si ripeté ancora, e così passarono cinque anni velocemente.
Nessuno dei due si era accorto di come fossero passati quegli anni, e il lóng non aveva più mandato via il bambino, che nel frattempo era diventato un uomo, o meglio, stava per diventarlo.
La primavera dei suoi sedici anni sanciva quella che allora era l'età adulta, e il giorno del suo compleanno, Joonmyun, non si ricordava nemmeno che lo fosse e stava facendosi il bagno in una sorgente, guardando la sua immagine riflessa nell'acqua; si accorse in quel momento che per quanto avesse mantenuto lineamenti dolci non era più un bambino: le spalle avevano muscoli evidenti, tutto sommato belle forme, e si chiese vergognosamente mentre si toccava se potessero piacere ad Wu Fan.
Potevano piacere? … Non sapeva che in quel momento il lòng lo stava guardando nascosto dietro ad un albero; aveva reclinato la testa e si era morso le labbra provando desiderio, un sentimento umano, qualcosa che uno spirito guardiano non dovrebbe provare, e non capiva questo sentimento ...
Però sapeva che quello era il giorno in cui Joonmyun sarebbe diventato adulto e si ricordò che gli umani erano soliti festeggiare la data della loro venuta al mondo; da quando vivevano assieme non aveva mai fatto nulla per Joonmyun ma pensava che quel giorno, fosse un giorno speciale.


Più tardi, col pensiero, convocò Xiumin che apparve confuso: “Fratello mio, ma mi convochi tu? Dopo solo cinque anni dall'ultima volta che ci siamo visti? Come mai?”, Wu Fan non parlava, allora lo spirito tartaruga chiese il permesso di leggere i suoi pensieri, “Ahh dunque è arrivato alla maggiore età... ahh e vuoi fargli un pensiero...”, al lóng diedero fastidio i commenti di Xiumin, “Mmh però è diventato molto attraente!”, l'ultimo pensiero che aveva letto era su Joonmyun che si faceva il bagno... poco dopo si sentì un suono soffocato, un ringhio morire nella gola del dragone; “Non ti scaldare fratello mio, intendevo dire per gli umani! Comunque fammi vedere cosa posso trovare nel mio guscio.”
Si tolse il guscio lo spirito, nessuno sapeva bene cosa ci fosse in quel guscio che conteneva un infinità a parere di Xiumin di tesori umani, prese un paio di cose, da prima pietre, ma che se ne poteva fare quel giovane di pietre, poi un ventaglio prezioso, poi altro … poi però: “Oh, trovato! Guarda qui, non è una meraviglia?” tirò fuori una tunica di seta blu, “Cosa sarebbe?”

Come 'cosa'? Un vestito, non vedi? Quel ragazzo ormai avrà un vestito consumato e poi è cresciuto, vuoi che vada ancora vestito come un bambino?!”
No intendo dire... che ha di speciale?”
E' seta, gli umani la commerciano per loro; è molto preziosa sai, comunque è bella, guarda che bel blu … al tuo Joonmyun piacerà molto!”, Wu Fan prese la tunica, e ripeté: “Il mio Joonmyun, sì, al mio Joonmyun piacerà”, e sorrise; il fratello guardandolo sorrise tra sé e sé, “Cosa ti devo per questa?”
Nulla fratello mio, non ricordo l'ultima volta che ti ho visto così sereno, va bene così!”, e detto questo si mise sulle spalle il suo guscio: “Ci rivediamo tra cent'anni”
Forse anche prima!” continuò il lóng.


Xiumin sorrise e se ne andò.


Quella sera per quanto il tempo fosse stato sereno per tutto il giorno, iniziò a piovere: “Proprio come il primo giorno …” disse sottovoce Joonmyun mentre seduto guardava la pioggia scendere, “Oggi è il tuo compleanno” rispose Wu Fan, “Il mio compleanno? È vero, oggi sono 'diventato' un uomo …”
Ho pensato di farti un dono ...” Wu Fan porse la veste a Joonmyun: “Per me?”, la prese, la strinse e sorrise, e poi andò a mettersela, “Come sto?” chiese euforico mentre guardava la veste, e Wu Fan si schiarì la gola: “Molto bene!”
Grazie!”.


I due parlarono, scherzarono e risero ancora per un po' prima di coricarsi;
Ora è tardi, dormiamo Joonmyun” disse Wu Fan, che in realtà non aveva bisogno di dormire;
Ti ricordi quella volta che dormii con te nel tuo giaciglio, Wu Fan?”
Sì”, Joonmyun si alzò e si coricò vicino a Wu Fan, “Ti ricordi... pioveva come sta sera” gli sussurrò a fior di labbra Joonmyun;
Hai ancora paura dei fulmini?” chiese Wu Fan, “Mhh no!”, Joonmyun si mise sopra il corpo di Wu Fan e lo baciò, e questi non respinse le labbra del giovane ma il bacio finì presto troppo presto per lui, che quasi ne chiedeva ancora, “Fammi diventare davvero un uomo” disse con un filo di voce il giovane; era una strana richiesta ma Wu Fan la capì, e non sapeva come né perché, ma lui lo desiderava ancora più di Joonmyun stesso.
Gli spiriti guardiani non provano impulsi né desideri, eppure il corpo caldo di Joonmyun era tremendamente invitante per lui. Non sapeva come comportarsi ma tutto avvenne facilmente: baciò avidamente le labbra del giovane, ne ricercò la lingua, ne accarezzò il corpo sopra la veste, e poi finalmente ne toccò la carne che scottava, e quando si trovò sopra il corpo di Joonmyun, questi gli chiese:

Qual è il tuo nome?”
Che domanda è, lo sai..”
No, intendo il tuo vero nome”, Wu Fan rimase sorpreso da quella domanda, ma si avvicinò all'orecchio di Joonmyun e glielo sussurrò.
Joonmyun lo ripeté in un sospirò, quasi per paura di sbagliare, ma Wu Fan fu ancora più sorpreso che il giovane riuscì a ripeterlo senza sbagliare.
Wu Fan non pensava che il suo corpo umano potesse provare quelle sensazioni, e fu bellissimo. Fu meraviglioso poter sentire il corpo caldo di Joonmyun schiudersi a lui, e pronunciare il suo vero nome durante l'amplesso, mentre dicevano di amarsi; non avrebbe mai creduto di accedere al Nirvana su questa terra.


Fu bellissimo.


E i due si amarono così tanto e così intensamente da dimenticare tutto; esistevano solo loro al mondo ... ma il tempo passava.
Non se ne resero conto, e Wu Fan non si accorse che Joonmyun invecchiava sempre di più ogni anno, e non vide le rughe che solcavano il suo viso perché ai suoi occhi era ancora il bel giovane di sedici anni; l'amore rende pericolosamente ciechi.
Però una sera Joonmyun si addormentò per poi non risvegliarsi più, e allora Wu Fan si accorse che il tempo era passato, e lo realizzò con un dolore devastante. Dai suoi occhi scese qualcosa di umido e un po' caldo, così si toccò il viso... stava piangendo. In tanti secoli di vita quella era la prima volta che piangeva.
Piangeva e chiamava Joonmyun, piangeva e gli preparava il ciglio funebre, piangeva e malediva l'amore, ancora e ancora. E così facendo richiamò involontariamente i suoi fratelli, che sentivano la sua disperazione risuonare nelle loro tempie, un tremendo mal di testa costante e doloroso.


Wu Fan era immobile davanti alla tomba di Joonmyun, fermo, immobile, a pregare. L'unica cosa che si muoveva erano le sue lacrime.
Poi arrivarono Xiumin e Zitao, accompagnati da Chanyeol, la fenice: “Fratello mi hanno raccontato tutto, e ti posso capire”, disse piano, “Ma almeno tu hai potuto gioire di questo amore … però sappi che io in questi secoli ho scoperto due verità: esiste l'eterno e c'è qualcosa di più forte della morte stessa...”

Perché ...” lo zittì Wu Fan “I padri celesti mi hanno donato una così grande gioia per poi togliermela via così?”
Tutto ha un motivo in questa vita...”
Lasciatemi andare via, lasciatemi morire di questo dolore ...”
So come ti senti....”, e detto questo la fenice se ne andò, e gli altri due fratelli lo seguirono.


Lasciarono Wu Fan a piangere, ancora e ancora, per cento, duecento forse più di trecento anni; Wu Fan pianse senza sosta ma le sue lacrime non servirono a nulla, sapeva che la sua fine era ancora lontana, così arrivò la rassegnazione.


Però continuava a vegliare sulla tomba del suo amato, continuava a ricordarlo e un po' a gioire di quel ricordo.
Passarono molti secoli, il sole sorse e tramontò così tante volte che neppure se ne accorse... poi una mattina mentre il sole sorgeva i suoi occhi si aprirono: era l'inizio di un nuovo giorno, di una nuova vita.

Sei tornato ...”, il suo cuore cominciò a battere molto forte, e allora capì le parole di Chanyeol. Sorrise e aspettò con gioia ancora un paio di anni, sedici per la precisione, ma cosa sono sedici anni per chi vive millenni.
Poi un giorno decise di andarsene da quelle montagne, e seguì un richiamo fortissimo che lo seduceva ogni giorno di più.
Così se ne andò e volò per il cielo tra le nuvole bianche ... era da tanti secoli che non lo faceva, ma era nella sua natura volare.
Vide come il mondo era cambiato in tutti quei secoli i villaggi erano cresciuti, non c'erano più capanne ma case enormi che quasi sfioravano il cielo.
I boschi e le valli avevano dato il posto alla strade, e di tempo ne era passato davvero tanto … poi arrivò in una città dove quel richiamo si sentiva ancora più forte: si trovava a Seoul; si rese invisibile per non destare sospetti tra gli umani, e vedeva che anche le mode erano cambiate. Gli uomini non portavano più le tuniche, né avevano spade, e ora i capelli lunghi per la maggior parte dei casi li portavano solo le donne.
Ora aveva l'aspetto di un qualsiasi giovane moderno, e si sentiva ridicolo con quelle nuove vesti, però andava bene così.
Continuò a cercare quel richiamo fino a che non si trovò davanti ad un istituto, e di lì a poco sentì il suono di una campanella, e vide molti ragazzi uscire, ma aspettò con un velo di trepidazione; sentiva il richiamo sempre più forte, e quando alla fine sembrava che fossero usciti tutti, vide arrivare verso il cancello solo due ragazzi.
Lo riconobbe subito, era uguale alla sua vita precedente. Portava solo i capelli più corti e a caschetto, ma il viso era uguale: la pelle, il sorriso, la risata.
Senza pensarci due volte lo chiamò: “Joonmyun”, ma non era sicuro che il ragazzo si chiamasse così anche in quella vita, quindi non era certo che gli avrebbe risposto, però... il giovane si girò lentamente, e rimase senza fiato nel guardare il ragazzo alto e biondo: “Baekhyun vai avanti, ci sentiamo dopo...” disse, senza badare troppo al suo amico che andò via in silenzio; si avvicinò al giovane e dalla sua bocca uscì un nome, il suo nome da lóng, l'aveva riconosciuto, l'aveva aspettato.


Quello era il suo Joonmyun, nella sua anima eterna e perfetta, e fu lì che comprese appieno le parole di Chanyeol; esistono due verità: ogni forma vivente ha una sua anima e quella è eterna, e l'unica cosa che vince la morte è l'amore.
Sapeva che anche in quella vita si sarebbero amati e l'avrebbero fatto per altrettante vite umane di Joonmyun, così, senza fine. E pregò che un giorno, quando la sua vita da l
óng sarebbe finita, potesse rinascere come essere umano e vivere una vita da uomo con Joonmyun.


E così per sempre.


Sì, sapeva che tutto sarebbe finito, e altri mille anni sarebbero passati, ma a lui non importava perché mille anni di solitudine paragonati a una vita con Joonmyun, non erano nulla.





Note d'autore: Bene eccomi con una nuova Krisho awrrr come li amo.... spero che sia di vostro gradimento questa piccola OS, per la figura di Kris, Tao, Xiumin e Chanyeol mi sono basata agli Siling le bestie della mitologia cinese. Mentre per la hunhan si potrebbe dire sono degli spiriti come le Kitsune giapponesi più o meno siamo lì....
Beh nulla alla prossima ♥
Grazie cicci ♥

1Lóng dragone in cinese

2Montagna Gialla L'area è famosa per le sue bellezze paesaggistiche. Questi monti sono spesso stati usati come sfondo per dipinti e storie della letteratura cinese.

  
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