12.10.2009.
Finalmente suonò la benedetta campanella, che interruppe i miei pensieri, ero al primo anno delle superiori avevo 14 anni compiuti due giorni fa. La mia vita era una specie di film, i miei erano dei anti mafiosi, amavano la loro terra e volevano combattere la mafia perché la mafia esiste ancora.
Prof: Studiate da pagina 164 a 176 mi raccomando!
Misi i miei libri dentro lo zaino e uscii. Oggi sarebbero venuti a prendere i miei genitori, li amo ,ho un rapporto bellissimo con loro forse perché mi lasciano tutta la libertà che voglio, non si interessano a quello che faccio perché sono impegnati con il loro lavoro. Rischiano la vita ogni giorno, so che un giorno si troveranno una pistola puntata diritta in testa, spero che accada il più tardi possibile.
Esco fuori eccoli li sorridenti più che mai! Li saluto con un cenno di mano ,vedo mio padre venire verso me ,quando a un tratto sento un sparo i miei occhi si posano sulla macchina dei miei genitori dove un attimo fa c’era mia madre adesso è accasciata a terra. Mio padre si gira e corre verso di lei io lo seguo a rotta
Io: Mamma, mamma*le urlai*mi guardai intorno, il mio sguardo si spostò su due occhi color nero un nero intenso vedevo soli i suoi occhi a causa del casco, mi puntò una pistola contro, a lui si affiancarono altri tre uomini anche loro mi puntarono una pistola. Volevo urlare ma dalla mia bocca non usciva niente nemmeno un respiro, il cuore mi si era bloccato. Loro erano pronti a sparare loro avevano quella voglia di sparare, chiusi gli occhi quello che sentii erano solo dei spari non so quanti fossero stati 20-30 o 40 ma io non sentivo nessun dolore, perché? Aprii gli occhi e vidi mio padre che si era aggrappato a me. Lui mi aveva salvato la vita.
Io: Papà, papà rispondimi ti prego!*Ormai le lacrime avevano invaso il mio viso*Qualcuno chiami un’ambulanza, cazzo qualcuno chiami una cazzo di ambulanza*Urlavo piangendo
X:Amore mio è inutile che urli nessuno ti sente fanno finta di non sentirti disse con poca voce
Io: Mamma mamma
M:Prenditi cura dei tuoi fratelli, promettimi che ha 17 anni de ne andrai in Canada dai t-uoi no-nni ormai la sua voce non si sentiva
Io: Ti prometto tutto quello che vuoi ma basta che tu non mi lasci ti prego mamma*Piangevo ed accarezzavo il suo viso perfetto*
Io: Mamma, mamma non mamma ti prego parla mamma per l’amor del cielo parla*Niente nessun segno di vita*
Mi sentii toccare un piede mi girai e vidi mio padre che cercava di sorridere
Io: Papà
P:Ripettimi ti amo mio principe
Io: Ti amo mio principe ,ti amo mio principe*Lui sorrideva come un bambino che vede i suoi regali sotto l’albero di natale*Papà, papà, papà, nessuna risposta.