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Autore: frenci piuggi    11/02/2013    6 recensioni
Sasuke è partito più di tre mesi fa per una missione. Ora è tempo di tornare a casa dove c'è qualcuno che lo aspetta ardentemente. Si sa: la lontananza rende il ritrovo molto più dolce.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Dolce è ritrovarsi

 
Sasuke si trascinava lento tra le strade polverose di Konoha dirigendosi dal ninja medico più vicino a lui. Erano passati tre lunghi mesi da quando era dovuto partire assieme alla sua squadra per una missione di livello inferiore. Sfortunatamente la missione si rivelò di livello A: fu costretto ad estenuanti inseguimenti, rare ritirate, piccoli scontri ed alcune trappole. Così la sua speranza di tornare a casa presto si era trasformata in una speranza di tornare a casa vivo senza troppe cicatrici.
Solo ora che si ritrovava a casa riusciva a sentirsi bene, ma prima di far ritorno alla sua dimora aveva assoluto bisogno di farsi medicare le piccole ferite riapertesi nel tragitto di ritorno.
Durante la passeggiata continuava a lanciare occhiate furtive in ogni direzione cercando un’unica persona; dove lo sguardo non poteva arrivare il sesto senso faceva il resto.
Probabilmente stava ancora dormendo, in fondo erano solo le otto di mattina. L’immagine di quel corpo caldo e nudo baciato dal Sole era l’ultimo ricordo che Sasuke avesse prima di partire.
Il ricordo affiorò nitido davanti ai suoi occhi scuri e stanchi, strappandogli un sorriso malinconico.
Dio se gli mancava il suo calore sulla pelle. Mancava poco, il tempo di curarsi e poi avrebbe potuto riavere tutto ciò che desiderava. Solo quel pensiero fu capace a velocizzare la sua camminata.
 
Sakura stava riordinando casa quando bussarono alla porta. Sospirò stanca e si avviò all’entrata, pulendosi le mani nel grembiule allacciato saldamente alla vita.
Nell’istante in cui spalancò l’uscio, soffocò un urlo di gioia e gettò le braccia attorno al collo del moro che si lamentò impercettibilmente. La ragazza se ne accorse ugualmente, si staccò controvoglia dall’amico asciugandosi gli occhi lucidi, facendogli segno di entrare.
L’abitazione di Sakura odorava sempre di menta ed erbe medicinali, anche quando cucinava, quel profumo persisteva nell’aria. Sasuke si accasciò su una sedia mentre la ragazza si levava il grembiulino andando a prendere ungenti e fasciature.
– Come stai? – domandò Sakura dall’altra stanza.
– Potrei stare meglio, ma non mi lamento granché: in fin dei conti sono solo molto stanco ed affamato. – rispose il ragazzo lasciando ricadere la testa all’indietro. Nelle ultime ventiquattr’ore non aveva mangiato né dormito a sufficienza. La sua squadra, lui compreso, aveva fatto di tutto pur di tornare a casa immediatamente.
– Allora perché sei qui da me? Non sei ancora tornato a casa? – fece lei curiosa mentre tornava in cucina, sfilava la maglia nera di Sasuke inginocchiandosi gli a fianco.
– Ho preferito aspettare. Le ferite si sono riaperte: prima ho bisogno di medicarmi, poi rincaserò. Farlo in queste condizioni sarebbe stato stupido, avrei solo sollevato inutili preoccupazioni. –
Sakura non potè fare a meno di sorridere continuando a spalmare crema, fasciare e utilizzare l’arte curativa.
– Ti sta aspettando da tanto. Tsunade-san ci aveva avvertiti delle complicazioni alla tua missione. Abbiamo pregato affinché tutta la tua squadra potesse tornare il prima possibile senza vittime. Pensa che ogni giorno si recava dall’Hokage per avere tue notizie. – lo informò la ragazza mentre continuava imperterrita il suo compito.
Poco dopo il medico si rialzava facendo scroccare qualche osso delle ginocchia: - Ecco fatto, ora sei a posto per quanto riguarda le ferite. Per il tuo chakra, vuoi che usi arte medica anche su quello? –
– Meglio di no, per quello ci metteresti troppo. – ribattè Sasuke infilandosi la maglia e correndo alla porta. – Grazie mille. –
– Di nulla. – gridò Sakura all’ombra ormai lontana del moretto.
 
Un ragazzo correva tra le strade della sua città. I capelli biondi risplendevano dorati alla luce del Sole delle 10, gli occhi azzurri non si staccavano nemmeno un attimo dalla via innanzi a se.
Tsunade l’aveva appena informato della fine della missione di Sasuke, durata troppo a lungo.
Quanto aveva aspettato quella notizia.
La sua mente aveva fantasticato più volte sul loro ritrovo tanto desiderato. Nonostante la sua mente fosse pervasa da quell’unico pensiero, riusciva abilmente a schivare qualsiasi ostacolo lo intralciasse, senza mai fermarsi o rallentare. Nemmeno quando passò davanti ad Ichikaru accennò ad un minimo rallentamento.
<< Sasuke…>> continuava a ripetersi mentre il cuore galoppava impazzito.
Aveva un’unica meta: le porte del villaggio dove avrebbe atteso il suo amore.
 
Sasuke saltava da un tetto all’altro prestando la massima attenzione ad ogni persona che passava sotto di lui. Era stato a casa, ma Nasuto lì non c’era. Sospettò fosse a mangiare ramen assieme ad Iruka, sfortunatamente non era nemmeno lì. Intanto che pensava a dove potesse essersi cacciato, un biondino gli sfrecciò sotto i piedi catturando la sua completa attenzione.
– Naruto…– sussurrò mentre un dolce sorriso si estendeva sul suo volto pallido. In un attimo si precipitò all’inseguimento di quella volpe, eccessivamente vivace considerando l’ora.
Il desiderio di stringerlo a se, appropriandosi del suo calore e del suo sapore, lo invase completamente dandogli l’energia necessaria per continuare la corsa.
Capì immediatamente dove si stava dirigendo e cercò di individuare una scorciatoia che gli permettesse di sbarrargli la strada. Ed eccola lì: per raggiungere il limitare di Konoha, Naruto sarebbe dovuto passare per alcuni viottolini fortunatamente poco dopo due tetti da dove si trovava ora il moretto. Prese a raccolta tutte le sue energie, scattò in avanti per poi saltare giù.
 
Naruto si fermò sorpreso dalla figura scura piombata giù. Il suo sguardo, da prima diffidente, divenne raggiante non appena capì chi fosse la persona innanzi a lui. In breve tempo colmò la distanza che li separava gettandosi tra le sue braccia.
– Sasuke, sei qui! – disse il biondino appagato dal calore del partner, stringendosi più forte a lui.
– Naruto…– soffiò il suo nome tra i suoi capelli dorati, inebriandosi del suo profumo.
– Sei qui! Sei qui! – ripeté la volpe incredula dinnanzi al suo desiderio finalmente avverato.
– Naruto? – chiamò una voce dietro di lui.
Naruto si voltò, infastidito dall’intrusione e rimase a bocca aperta scoprendo trattarsi di un altro Sasuke, identico a quello che stava abbracciando in quel momento. Si scostò dalla presa del moro e si mise al centro di quei due sosia.
<< Genjutsu? >> Pensò allarmato. No, uno di quei due era per forza una copia.
Scrutò meticolosamente i due Uchiha: entrambi vestivano in ugual modo, ambedue avevano il fiatone, tutti e due lo guardavano con occhi pieni di desiderio e speranza.
Si concentrò meglio e scoprì che solo uno dei due aveva la fronte imperlata di sudore e sempre lo stesso aveva un’aria distrutta.
Naruto si girò verso quello: ­– Teme? – chiese incerto.
Il viso del ragazzo si rilassò e disse sorridendo: – Ciao Usuratonkachi. ­–
Quell’unica parola gli diede conferma della sua intuizione; il moro apparso poco prima dietro di lui era il vero Sasuke.
Si precipitò verso quello abbandonandosi nel suo abbraccio. Rimasero stretti l’uno all’altro finché i loro occhi non si incontrarono: fu impossibile impedire alle loro bocche di unirsi. La lingua dell’uno cercava quella dell’altro assetata del suo sapore e nessuna aveva intenzione di smettere di nutrirsene.
Solo ad un sonoro schiarimento di voce i due si staccarono entrambi col fiato corto e le guance arrossate.
Sentendosi minacciato dalla coppia, il falso sparì in una nuvoletta di fumo lasciando vedere un ragazzo divertito dalla scenetta.
– Sai! – urlò Naruto.
– Ehilà Naruto. Ho visto che vi stavate inseguendo e ho pensato stavate giocando così non ho proprio potuto fare a meno di unirmi anch’io. Ora però tolgo il disturbo. – si giustificò il ragazzo schizzando sul tetto più vicino e fuggendo via.
– Maledizione Sai! Torna subito qui! – si dimenò Naruto in preda all’ira.
– Naruto. – lo richiamò Sasuke dietro di lui appoggiandogli le mani sulle spalle.
– Torniamo a casa. Ti va di riprendere da dove avevamo interrotto? – sussurrò il moro strofinando il naso tra i capelli morbidi del biondino che non poté fare a meno di arrossire.
– Va bene. Ma sopra ci sto io questa volta. –
Sasuke non rispose, si limitò a prendere il viso del compagno e baciarlo nuovamente.
Solo una volta tornati alla loro dimora prolungarono quel bacio fino allo sfinimento e nudi, si addormentarono abbracciati stretti.
Il calore di Naruto diveniva il calore di Sasuke, il respiro di Sasuke quello di Naruto e viceversa.
Il tempo trascorso aveva reso solo migliore il loro ritrovo ed intensificato il loro desiderio di appartenersi.

 
 

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Questa è la mia prima fanfiction sul Narusasu, spero vi sia piaciuta e possiate continuare a seguirmi. :) a presto.

   
 
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