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Autore: Alaysia    11/02/2013    2 recensioni
Passano i mesi. Mesi in cui tutti TORNANO alla normalità.
Ma ... l'incubo peggiore di Cobb torna prepotente, ma questa volta minaccia di uccidere la persona a cui vuole più bene al mondo.
Suo figlio James.
E così la squadra si riunisce e l'estrattore più abile del mondo deve compiere una delle sfide più difficili che gli si siano mai presentate davanti.
Deve estrarre un ricordo nella mente di suo figlio.
Deve fargli dimenticare sua madre.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dom Cobb, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO: James, what's going on?


Come li avevamo lasciati i protagonisti di questo film?

Allora … Cobb è tornato a casa, con l'ego distrutto ma è riuscito a ritrovare i figli e a ricominciare una vita normale, per quanto il suo passato glielo permetta.

Yusuf è tornato in India, aiutando le persone a fuggire dalla realtà con i suoi sedativi, cercando di dimenticare quell'orribile esperienza che era stata il sogno a tre livelli.

Arthur si è allontanato da Cobb ed è tornato a fare la sua vita da damerino carismatico.

Eames è tornato nei bar a scommettere e a tergiversare per guadagnare tempo nel restituire debiti.

E Arianna … lei è tornata all'Università, incapace di dimenticare anche un solo istante dell'ultimo mese, dall'incontro con Cobb e Arthur all'atterraggio dell'aereo. E soprattutto il bacio di Arthur, che nei suoi pensieri non troverà mai una spiegazione.

*

Se avete notato in tutte le frasi precedenti è scritta la parola 'tornato' … Oh si certo, sono tutto TORNATI alle loro vecchie abitudini  e alle loro vecchie vite.

Ma un sogno, così potente e terribile, come quello che hanno condiviso tre mesi fa, può essere dimenticato?

Cobb non lo dice ai suoi figli, ma a volte nella notte apre gli occhi, con ancora nella mente le immagini di tutti e tre i livelli. E questo è lo stesso per gli altri.

*

Possono davvero TORNARE tutti alla loro vita normale dimenticando un sogno? Soprattutto … questo sogno?

 

È notte.

Un singhiozzo, basso, sommesso. Cobb è già sveglio e lo sente subito.

Aspetta qualche secondo, pensa soltanto che sia la sua immaginazione.

Un altro singhiozzo, questa volta più alto.

Non è la sua immaginazione. Uno dei suoi figli sta piangendo.

Un altro rumore basso e ovattato per il corridoio.

Uno dei suoi figli sta camminando con i piedini nudi per il corridoio cercando la camera da letto del papà.

Cobb si siede nel letto, mentre la porta della sua camera si apre e un'ombra su allunga nella camera. Un'ombra bassa, piccola, che ancora non riesce a riconoscere. Ma è sicuro a chi appartiene.

-James, cosa c'è?- chiede in un sussurro, mentre suo figlio si avvicina al letto e si stringe a lui.

Cobb restituisce l'abbraccio, asciugando con il dito le lacrime del figlio. 

James prova a parlare ma non ci riesce, i singhiozzi glielo impediscono.

Allora Cobb lo stringe ancora più forte, il suo viso paffuto affondato nella sua maglietta che usa come pigiama.

Aspetta che si calmi, che i singhiozzi si plachino, e allora allenta la stretta protettiva.

-James?- sussurra guardando il figlio negli occhi. I suoi capelli biondi, ereditati dal padre, si attaccano alla fronte sudata, mentre le labbra tremano ancora per il pianto appena terminato.

-Papà, ho fatto un incubo-sussurra il bambino togliendosi i capelli dalla fronte.

Cobb avvicina la fronte del figlio a lui e la bacia.

-Vieni, andiamo in bagno un attimo-gli sussurra prendendogli la mano.

Gli da un bicchiere d'acqua e poi lo riporta nella camera matrimoniale.

-Va meglio Jimmy?-gli dice una volta che si sono seduti uno di fronte all'altro sul letto.

Il bambino annuisce, poco convinto.

-Cosa c'era nel sogno?-gli chiede ancora Cobb.

-La mamma-sussurra il bambino, la voce tremendamente vicina ad incrinarsi di nuovo dal pianto.

Cobb non se la aspetta. O almeno, se lo sarebbe aspettato qualche mese prima, ma non adesso.

-E … cosa faceva la mamma?-gli chiede cercando di tenere un tono della voce basso e rassicurante.

-Mi diceva che … dovevo alzarmi e aprire la finestra-risponde il bambino. Cobb lancia involontariamente un'occhiata alla finestra della camera, non sa perché lo fa.

-E poi?-chiede guardando di nuovo il figlio negli occhi.

-Che se volevo rivederla dovevo …- comincia il figlio, tentando di trattenere le lacrime e dire quella parola così importante e spaventosa.

Cobb ha paura. Vorrebbe tappare la bocca a James e non fargli dire niente, rimandarlo a letto dicendogli che i sogni non sono reali e che la mattina dopo sarebbe stato meglio, come un qualsiasi altro papà.

Ma non può.

-Buttarmi. Solo così potevo rivederla- 

Ok, a me l'idea è venuta così, spero che vi piaccia, magari la continuo anche XD
Mi raccomando, recensite *____*
Selene

  
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