Prologo: Fissai gli occhi esterrefatti del mio inseguitore,dopo essermi voltata di scatto e avergli puntato contro la mia ColdMirror,è cosi che ho chiamato il mio fucile a canne mozze. Ma la cosa che più lo sorprende sono i miei occhi di ghiaccio,penetranti nell'anima, ne sono consapevole. Tengo l'arma con una mano, il braccio allungato verso di lui, e con l'altra disegno nell'aria un pentacolo attraversato da un triangolo elementare. Quasi immediatamente la mia mano si illumina, cosi pronuncio la parola "solsum", che nella lingua del mio popolo vorrebbe dire fuoco. L'avversario si infiamma tutto d'un colpo e abbasso la mia amata ColdMirror .Con un mezzo sorriso stampato sul viso,guardo morire l'uomo,carbonizzato in meno di 10 secondo. Ho usato un attacco di fuoco molto potente,soprettutto perche di magia nera. Non amo particolarmente usare questo tipo di formule,ma è il primo che mi era venuto in mente mentre scappavo dall'uomo vestito di nero,con una gran brutta aura , poi! Passo una mano davanti agli occhi e. Verso il corpo,che scompare lentamente e dopo 20 secondi non è più visibile. Mi guardo intorno e constato che nessuno avrebbe dovuto vedermi,in un vicolo scuro e squallido come questo non verrebbe mai alcuna persona sana di mente, persino un barbone senzatetto ne starebbe alla larga. Tiro fuori il cellulare dalla tasca del mio cappotto e compongo il numero di John,il mio capo. "Alex! Dove cavolo sei?!" Domanda subito la voce ovattata dall'altra parte. "Calmati John,un tipo mi inseguiva e l'ho fatto fuori" scrollo le spalle anche se so che non mi puo vedere. Intanto mi incammino. verso l'agenzia,ascoltando il tacchettio delle mie scarpe sull'asfalto scuro e sporco delle strade secondarie di Chicago.