Un lampo di luce verde. Un boato.
Delle urla e poi… silenzio.
Così è successo. Così sono i morti
i miei genitori.
Un senso di nostalgia mi pervade,
e un nodo mi si forma alla gola.
Una sola parola è impressa nella mia
mente. La vedo, grande e nitida…
Vendetta
Per anni sono stato fin troppo indulgente con colui che li ha strappati dalla mia vita, ed ora è giunto il momento di mettere la parola “fine” a tutto questo.
Sono seduto sul mio letto al
numero 4 di Privet Drive. Una rabbia mi pervade il corpo, e senza rendermene
conto la bacchetta è nella mia mano destra. Tremo.
Scendo silenziosamente le scale,
facendo in modo che le mie scarpe non facciano scricchiolare il pavimento. Ho le
mani fredde e tremolanti, l’odore di quella casa mi fa ribollire il sangue nelle
vene. Mi sto trasformando in un animale. Un animale carico di
ferocia.
Mi avvicino cautamente al salotto,
dove la famiglia di cui non faccio parte sta guardando tranquillamente quella
insulsa scatola parlante. Sono a pochi passi dal capo famiglia. Non si è accorto
che sono arrivato. Non si è mai accorto che esistevo. Punto la bacchetta, e
prima che me ne renda conto un’intensa luce verde fuoriesce da
quest’ultima
“Vendetta su coloro che gli
hanno derisi e disprezzati…”
Una lacrima calda e argentea mi
scivola lungo la guancia vedendo i loro corpi privi di vita sul pavimento.
Perché
piangi?
Non lo so…mi sento male… la
testa mi sta scoppiando…
Devi continuare la tua
vendetta, giusto?
Si, lo
so…
E allora continua… sai cosa
devi fare… o ti arrendi?
No…continuo…
Cammino a passo spedito lungo
l’asfalto freddo e grigio. Gli occhi sono ancora gonfi e colmi di lacrime. Un
lampo. Un tuono. Sta per arrivare un temporale. Non mi importa, la pioggia non
fermerà la mia sete di vendetta.
Non so dove
andare. Non so dove recarmi. Mi inginocchio a terra mentre la pioggia picchia
sulla mia testa. Si mescola con le lacrime che non riesco più a
frenare.
Che ti succede?
…sono
pentito
Pentito? Di
cosa?
Di averli
uccisi…
Perché li hai
uccisi?
Vendetta…
Vendetta? O puro piacere
personale?
Entrambe…
Ed ora perché sei
pentito?
Sono diventato come
lui…
È un
male?
Dipende…
Da
cosa?
Dalle
circostanze…
Sono bagnato fradicio. La maglietta prima larga ora è appiccicata alla mia pelle, e i jeans sembrano macigni sulle mie gambe. Voglio rimanere lì. Non voglio più alzarmi. Sono un essere orribile, sarò disprezzato come colui che chiamano Tu-Sai-Chi. Hanno addirittura paura del suo nome. Faranno così anche con me? “Hai sentito, Tu-Sai-Chi ha ucciso tre babbani, e per di più suoi parenti…”.
L’angoscia prende il sopravvento,
facendomi scoppiare in un pianto disperato. Ho paura.
Di cosa hai
paura?
Non lo
so…
Dei pregiudizi della
gente?
Forse…
Tenevi ai tuoi
zii?
No
Sei
sincero?
Certo
E allora perché piangi?
Non li odiavo fino a questo
punto…
Ma volevi vendetta,
vero?
Non ho scusanti per quello
che ho fatto…
Ripensa, come ti hanno trattato
in 20 anni?
Uno
schifo…
Perché?
Non ero come
loro…
Diverso?
Si…
Migliore?
Sicuramente
Eri consapevole di essere
migliore?
Si…
Ti senti migliore
ora?
Per
niente…
Mi rialzo a
fatica. Non vedo più nulla. Le lenti degli occhiali sono grondanti d’acqua e
appannati. Vedo una sagoma di fronte a me che mi prende per le spalle. Dove mi
sta portando? Non mi importa…non mi importa più di nulla.
Ripenso al mio padrino.
Sirius.
Ricomincio a piangere al suo
ricordo. Cosa avrebbe pensato di me in quel momento? Non sarebbe sicuramente
stato orgoglioso del mio comportamento. Sono un assassino. La mia vendetta è
sparita, al suo posto c’è un enorme rimorso che mi blocca lo stomaco. Non voglio
più uccidere. Non voglio più fare quello che ho
fatto.
E
Tu-Sai-Chi?
Voldemort? Se ce l’avessi
davanti…
Cosa
succederebbe?
… lo
ucciderei…
Ti
contraddici
Lo so…
Lo vuoi
morto?
Più di ogni altra cosa al
mondo…
Saresti triste come per i tuoi
zii?
Suppongo di no…
Supponi?
No…
Vuoi vendicarti ancora
allora
Solo su Voldemort, senza uccidere altre vite
innocenti…
Riapro gli occhi. Sento freddo
ai polsi. Delle catene me li avvolgono, e sento il marmo freddo e duro che mi
circonda.
È finita. Vorrei solo poter
tornare indietro. Il tempo qui passa lentamente. Da quanto sarò qui?Due? Tre
giorni?
La vita è talmente orribile
in questo luogo che solo ora mi
sono reso conto della cosa più importante al mondo. La libertà. La libertà di
fare delle scelte.
The
end