Shadow of the Colossus

Fragore e un boato
lì oltre un'altura
la bestia cammina
meschina ed errante
in un mondo proibito
da tempo perduto.
Per i più una montagna,
di rocce e di muschio,
la natura li ha fatti
perchè di lei sian guardiani;
arti ed un cuore
cervello non molto
ma lì un'anima
con vigore persiste.
Ecco d'un tratto
i passi son svelti
formica ai lor'occhi
si lancia all'assalto
eroe tra gli sciocchi
guerriero bambino.
Trascende la freccia,
affonda la lama,
Indebolisce la bestia
che amore non prova;
sedicesima vita
intrisa d'onore
l'onor per il mondo
la natura a cui tiene;
uno spirito in più
per destare colei
che di egli fà cruccio
nel suo viaggio finale.
La lama stà al cielo
i barlumi vermigli
ne fanno da guida
suoi punti vitali.
La battaglia è in atto
l'un contro l'altro
uomo e natura
lo scontro scontato.
Sedici e una
è il prezzo vitale
per chi di coraggio
ne ha da buttare.
Costruzione antiquata
risale ai colossi
l'inizio dei tempi;
un tempo fù un credo
religione malsana
che condanna gli eroi,
il coraggio e chi ama;
lì vi eran sculture
intaccate dal tempo
e perse col soffio
di chi la morte combatte.
La creatura precipita
con rombo tonante
china sul suolo
che in ogni istante
fù si madre loro;
minuscolo uomo
trafitto nel petto
da spire di luce;
anima vinta.
Figure immobili
ombre di luce
spiriti antichi
demoni angelici.
L'eroe si rialza
il tempio ai suoi piedi
più in là una figura
riposa in sua quiete;
immacolate si destano
colombe di luce,
il rito è incompleto,
diciasettesimo spirito
la conclusiva richiesta;
le bestie con lui,
un tutt'uno mostruoso.
Ella si desta
fra crepe di rabbia
e cocci d'angoscia;
all'eroe fù concesso
di trascendere al mondo
solo e soltanto
come guardiano isolato.