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Autore: serelily    11/02/2013    6 recensioni
Kurt adorava fare i regali. Era la cosa che preferiva. Riteneva che, con il suo buongusto, non fare regali a chi non era così alla moda come lui fosse un delitto.
Era in giro per negozi con Adam. I due continuavano a frequentarsi da qualche tempo, anche se in realtà sembrava che non riuscissero mai a fare il passo successivo e rendere la cosa un po’ più seria.
Kurt non si sentiva pronto; se lo diceva così tante volte che ormai era diventata un mantra quotidiano.
Quel giorno, però, non avrebbe voluto Adam con sé, perché il regalo che doveva comprare era quello del compleanno di Blaine.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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BOWTIE








Kurt adorava fare i regali. Era la cosa che preferiva. Riteneva che, con il suo buongusto, non fare regali a chi non era così alla moda come lui fosse un delitto.
Era in giro per negozi con Adam. I due continuavano a frequentarsi da qualche tempo, anche se in realtà sembrava che non riuscissero mai a fare il passo successivo e rendere la cosa un po’ più seria.
Kurt non si sentiva pronto; se lo diceva così tante volte che ormai era diventata un mantra quotidiano.
Quel giorno, però, non avrebbe voluto Adam con sé, perché il regalo che doveva comprare era quello del compleanno di Blaine.
Eppure, l’altro aveva insistito troppo per accompagnarlo e dire no sarebbe stato sgarbato. Non voleva che si insospettisse. Kurt gli aveva parlato di un ex ragazzo, ma non aveva specificato molto. Voleva tenere Blaine lontano da Adam.
Se li teneva separati, nella sua testa funzionava tutto alla perfezione. Poteva rimanere amico di Blaine e provare ad intraprendere qualcosa con Adam.
Il problema era che Kurt non era amico di Blaine, non solo. Non dopo i baci infuocati che si erano scambiati nella macchina prima del matrimonio di Shuester e la canzone che Blaine gli aveva dedicato su quel tetto, pochi giorni dopo.
Kurt non voleva ancora ammettere a sé stesso che per giorni l’aveva riascoltata praticamente di continuo, facendo impazzire Rachel perché non cambiava mai brano.
Blaine non era un semplice amico, Adam non riusciva a essere qualcosa di più.
«Ti vedo pensieroso» disse Adam sorridendo e prendendolo sottobraccio, mentre vagavano per il centro commerciale «C’è qualcosa che ti turba?»
Kurt indossò un falso sorriso e poi si volse a guardarlo in faccia.
«No, va tutto bene»
Bugiardo.
Non andava tutto bene. Come gli era venuto in mente di andare a prendere il regalo di Blaine in quel momento. Avrebbe dovuto dire ad Adam che uscivano e che a fare acquisti sarebbe andato da solo un’altra volta.
Ora non riusciva a far altro che a pensare alle mani di Blaine sul suo corpo, mentre erano seduti nello spazio angusto di quella macchina e lo loro labbra erano incollate assieme.
Arrossì al ricordo, e finse di guardare intensamente una sciarpa in una vetrina per non farsi notare dall’altro.
«Kurt?» Adam era perplesso.
Doveva crederlo pazzo? Si, probabilmente lo credeva pazzo. Era stato lui a chiedergli di uscire, la prima volta. Possibile che non riuscisse a sciogliersi?
Adam si accostò ancora di più.
«Non dovevi fare il regalo al tuo amico?» chiese «Sai già cosa potrebbe piacergli?»
Kurt si lasciò scappare una risata, senza pensare.
«Un cravattino»
Non si era nemmeno reso conto di aver risposto. L’immagine di Blaine che rimetteva a posto i suoi cravattini nel cassetto balenò nella mente di Kurt.
Era stato come un flash di una vecchia vita, che sembrava lontana secoli e invece apparteneva solo all’anno prima.
«Devi essere molto affezionato al tuo amico» fece Adam «Ti si sono illuminati gli occhi»
Oddio. NO.
Non stava accadendo davvero!
Kurt cercò di riscuotersi, ma ormai le immagini di Blaine si erano insediate nella sua testa. Lo vedeva sorridente, seduto sul suo letto, nella sua stanza, mentre gli elencava fiero tutti i cravattini che aveva e come li aveva scelti.
Aveva gli occhi luminosi e quel sorriso che faceva risplendere tutta la stanza. Bastava il ricordo di quel sorriso per farne nascere uno ancora più grande sul volto di Kurt.
C’è n’erano decine di questi ricordi felici, di quando bastava amarsi l’un l’altro per essere completi.
Come abbiamo fatto a finire così?
Se lo chiedeva spesso, soprattutto la notte, quando avrebbe tanto desiderato il calore di Blaine di fianco a lui.
Una lacrima solitaria vagò lungo la sua guancia, ma Kurt sorrideva ancora.
«Kurt?» Adam era sempre più perplesso, e questa volta quasi spaventò Kurt, che si era dimenticato della sua presenza.
«Kurt, che sta succedendo?»
«Un cravattino» disse Kurt prendendolo sottobraccio e cominciando a camminare veloce «Dobbiamo trovare un cravattino strepitoso»
 
Ci impiegò cinque ore a trovare quello giusto, e alla fine scelse il più semplice di tutti.
Quando lo impacchettò, a casa, subito scrisse il biglietto per paura di dimenticare le parole che voleva dirgli.
Spero ti piaccia! So che non è nulla di eccezionale e che hai cravattini decisamente più stravaganti, ma ho pensato che niente sarebbe stato in gradi di competere con il tuo splendido sorriso, quindi non valeva nemmeno la pena tentare. Buon Compleanno, Blaine. Dal tuo Kurt.
Adam l’aveva accompagnato a casa, forse sperando in qualcosa di più che un caffè. Kurt non era decisamente in vena. Non lo era mai, men che meno quella sera.
«Quando è il compleanno del tuo amico?» chiese Adam.
«Domani» rispose Kurt «Ti va di vedere un film?»
 
Kurt pensava che il mondo cospirasse contro di lui. Altrimenti perché mai Adam aveva scelto di vedere Moulin Rouge? Non sarebbe arrivato vivo a Come What May, ne era sicuro.
Kurt aveva voglia di prendersi a botte in testa.
Un sms ruppe il momento di imbarazzo nel quale Adam stava cercando di mettergli un braccio attorno alle spalle.
Kurt si sporse per prendere il telefono. Era Blaine.
Stasera danno Moulin Rouge, stavo pensando a te.
Kurt rise e subito le dita sfrecciarono a rispondere.
Lo sto guardando anche io, è un po’ come se lo facessimo insieme. Sei pronto per il compleanno?
 
Più o meno. Verrà Cooper a trovarci, chissà che combina. Sei solo?
 
No, c’è anche Adam.
 
Kurt si morse il labbro. Non voleva mentire a Blaine. Le bugie tra di loro li avevano portati dove erano adesso, ma non poteva fare a meno di pensare al dolore che avrebbe provato l’altro nel leggere, e questo non gli piaceva.
 
Non guardarlo con lui. Per favore.
A Kurt in quel momento venne da piangere.
No, non poteva. Aveva ragione Blaine. Guardarlo con Adam non era giusto. Ma che diavolo aveva in testa.
«Kurt, stai piangendo di nuovo, e non dire che è per la commozione di aver trovato quella sciarpa di Hermes a prezzo stracciato perché…»
«Senti, non sono molto in forma questa sera. Ti dispiace se vai e ti chiamo domani?»
«Kurt, non possiamo almeno finire il film?»
«NO!» fece Kurt di getto.
«Va bene» fece Adam «Ma prima che vada, voglio sapere il perché»
 
Kurt era pazzo. Lo era perché non poteva davvero trovarsi in Ohio, in aula canto, in un’aula canto completamente ricoperta di palloncini a forma di cuore.
Era pazzo perché si era nascosto e aveva messo una sedia al centro con il regalo impacchettato e la scritta enorme PER BLAINE ANDERSON.
Quando Blaine arrivò in Aula Canto, non lo vide, ma si diresse direttamente al pacco regalo, che scartò in fretta e in furia.
Kurt potè vedere le sue lacrime di commozione, ma la sorpresa non era ancora finita.
Arrivò dietro di lui senza farsi vedere e lo strinse a sé. Sentì che i muscoli di Blaine si erano irrigiditi per un attimo, e poi rilassati quando aveva capito chi era a stringerlo.
«Kurt, che cosa ci fai…»
«Ti amo» disse Kurt, mordendosi il labbro e ispirando il profumo dell’altro «Ti amo e sono un idiota per averti fatto aspettare tutto questo tempo»
«Kurt, non sei un idiota. Io ho sbagl…»
«No, Blaine. Ho sbagliato anche io, troppe volte» Kurt mise le mani sui suoi fianchi e lo voltò, trovandosi faccia a faccia.
«Ti amo troppo per lasciarti andare» disse, mentre le lacrime cominciavano a scorrere «E sono un cretino perché continuo ad ascoltare consigli da tutte le parti e non ascolto quello più importante, quello che viene dal mio cuore. Non avrei dovuto lasciarti andare mai»
E finalmente si chinò a baciarlo, e gli era mancato troppo.
«Ti amo anche io, Kurt» respirò Blaine sulle sue labbra, prima di baciarlo di nuovo.
E Kurt capì cosa voleva dire sul serio quando tutti i pezzi tornavano al loro posto. Perché ora si sentiva veramente a casa, ora era consapevole di tutti gli sbagli che avevano fatto, di aver completamente perdonato Blaine e di essere disposto a lottare per non farlo sentire più solo, per non fargli cercare altrove quell’affetto che lui avrebbe dovuto dargli.
E non c’era bisogno che se lo dicessero a voce, il passato l’avrebbero lasciato alle spalle, usandolo solo come monito per il futuro.
Erano Kurt e Blaine, ma non quelli di una volta, erano cresciuti un altro po’.
Erano Kurt e Blaine 2.0.
A Kurt venne da ridere sul fatto che tutto era cominciato con l’idea di andare a comprare un cravattino.
Gli regalerò un intera collezione di cravattini, quando verrà a New York, da me.
Fu il suo ultimo pensiero razionale, prima che le labbra di Blaine gli facessero dimenticare persino il suo nome.

 



Dedicata alla mia soulmate, Giulia <3 Ti voglio tanto bene :3
Vi aspetto giovedì con le due OS sanvalentinose su LorenzoMichele e........ CarlLiam xD
Un bacio
Sere <3

   
 
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