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Autore: Bab1974    11/02/2013    4 recensioni
Partecipante al contest di Nede e Jackson Mozart Lecter "The Wound of Heart".
Bulma si arrabbia con Vegeta e lo punisce sottraendogli la Gravity Room.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La rabbia di Bulma La rabbia di Bulma



"VEGETA!"
L'urlo di Bulma rimbombò per tutta la Capsule Corporation, spaventandone gli abitanti che si chiedevano che cosa avesse fatto di male Vegeta per essere chiamato in quella maniera.
Anche il diretto interessato se lo chiese: ripensandoci non ricordava di aver fatto nulla di male, non più del solito almeno. Era in dubbio se accorrere o no, non voleva dare a Bulma l'illusione che lui, il Principe dei Sayan, si potesse chiamare in quella maniera. Ci pensò su un attimo, poi capì che le avesse dato il vizio di farlo accorrere, l'avrebbe trattato come un cagnolino e, visto che non voleva darle quell'idea, decise di andare ad allenarsi nella sua Gravity Room.
Quando arrivò dove avrebbe dovuto essere la sua stanza di allenamento, si accorse con angoscia che era sparita nel nulla. Al suo posto una Bulma dal volto livido dalla rabbia lo attendeva.
"Che... cosa... significa... questo?" chiese Vegeta, stupito e digrignando i denti.
"Significa che se non mi chiederai scusa per quello che hai fatto, non rivedrai mai più la tua amata Gravity Room." disse Bulma, cercando di trattenere l'ira che le montava dentro, anche se era molto faticoso.
Vegeta più ci pensava, meno capiva cosa stava succedendo: era possibile che qualche alieno stesse possedendo la sua dolce mogliettina, trasformandola in un essere malvagio e privo di scrupoli?
"Bulma, sei per caso impazzita? Non mi sembra di aver fatto nulla per meritarmi tutto ciò." le disse contrariato.
"Ah, no? Ti sei per caso dimenticato che questa sera, fra poche ore, abbiamo organizzato una festicciola per il compleanno di Trunks, alla quale dovevano partecipare tutti i nostri amici?" chiese Bulma, lo sguardo fisso in quello del compagno. "Tu... tu ti sei mangiato tutto un banchetto. E non provare a dirmi che non sai ancora di quello di cui sto parlando, Vegeta. Chi altri si sarebbe potuto mangiare tutta quella roba in meno di mezz'ora. Nemmeno un'orda di bestie affamate. Siamo rimasti senza nulla da mangiare e fra poche ore arrivano gli ospiti, IDIOTA! I miei genitori e Trunks stanno facendo il giro di tutte le pasticcerie della zona e siamo fortunati che mia madre le conosce tutte o eravamo nei guai. Come si fa a mangiare una torta grande quanto una tavola, senza chiedersi se serva a qualcosa. Voi Sayan siete dei mostri senza cervello, basta che vediate del cibo e impazzite, altro che luna piena." Alla fine urlava talmente forte che la voce gracchiava.
Vegeta aveva ascoltato lo sfogo di Bulma senza dire nulla. Poi alla fine incrociò si voltò e si alzò in volo: non avrebbe mai chiesto scusa per nessun motivo a quella stupida! Piuttosto aveva intenzione di andarsene e non tornare più.



Vegeta vagava nel cielo senza una meta. Non aveva un posto dove andare. Tutti i terrestri che conosceva oltre a Bulma lo odiavano e lui ricambiava. L'unico che non lo odiava era Kakarot, ma si sarebbe tagliato una mano piuttosto che chiedere aiuto a lui.
Fu però proprio lui che incontrò con la famiglia mentre andava a zonzo.
Goku, che per quell'occasione di festa si era lasciato convincere dalla moglie a fare una gita in macchina, era partito molto presto per evitare di tardare. Già si pregustava l'abbuffata che avrebbe fatto e aveva l'acquolina in bocca.
"Sei proprio uno scimmione." lo rimproverò Chichi, pulendo con un fazzoletto il rivolo di saliva che gli colava "Qualcuno potrebbe pensare che io non ti dia da mangiare."
"Su dai, è una festa. Ti prometto che ti faccio ballare." disse Goku.
"Ma tu sai ballare?" gli chiese Chichi, che non si ricordava un giorno che le avesse mai invitata a fare un giro di danza.
"Non deve essere più difficile che fare arti marziali." disse Goku alzando le spalle.
Chichi rise.
"Beh anch'io non sono il massimo. Almeno saremo in due a fare una pessima figura."
"Ehi, ma quello non è Vegeta. Non dovrebbe essere a casa ad aiutare Bulma?" chiese Goku stupito, sentendo l'aura dell'amico e poi vedendolo sfrecciare come una scheggia impazzita.
"Ma figurati!" lo apostrofò Chichi gracchiante "Quello è peggio di te! Si approfitta che Bulma è ricca per non fare nulla. Certo che è proprio strano che sia lontano da casa quando lo aspetta un banchetto del genere. Forse hanno litigato."
"Senti tesoro, ti dispiace continuare da sola per un po'. Vado a chiedere a Vegeta cos'è successo." Accostò l'auto e si teletrasportò.


Vegeta stava volando lentamente, per fortuna. Se fosse andato più veloce non avrebbe fatto in tempo a scansare Goku, che gli era apparso improvvisamente davanti.
"Ma che ci fai qui? Ti manda Bulma, vero? Se è così puoi pure dirle che non tornerò se non mi chiede scusa in ginocchio." gli disse stizzito.
"Beh, a essere sincero ho sentito la tua aura. Devi essere davvero distratto se non ti sei accorto della mia presenza." disse Goku.
"Umph, impicciati dei fatti tuoi, demente." lo apostrofò Vegeta irritato.
Goku insistette e fra un'offesa e l'altra riuscì a tirargli fuori tutta la verità.
"Urca, davvero ti sei pappato tutto il banchetto? E non stai male?" chiese Goku stupito.
"Non era poi così abbondante, è stato solo un antipasto per me." disse Vegeta vantandosi "Sembra che Bulma si dimentichi che noi Sayan abbiamo degli stomaci infiniti."
"Però le hai rovinato tutto quello che aveva fatto. Ora dovrà recuperare tutto in poche ore. Lo so che non vorresti sentire queste parole, ma sei tu che dovresti chiederle scusa." sentenziò Goku, ottenendo uno sguardo poco benevolo da parte di Vegeta.
"Sei più pazzo di lei se la pensi così. Andatevene tutti al diavolo." gridò Vegeta. Poi smise di svolazzare e si diresse a gran velocità il più lontano possibile dalla CC .


Goku invece raggiuse Chichi e, dopo aver parcheggiato l'auto accanto al recinto di un cavallo, assieme a lei si teletrasportò da Bulma.
La trovarono in lacrime.
"So perché piangi, Bulma." disse Goku "Ho incontrato Vegeta e si è vantato di quello che ha fatto. Mi dispiace, possiamo esserti d'aiuto?"
"Approfittatene Bulma," disse Chichi "non capita spesso che lui si proponga di fare qualcosa. In questo non è molto diverso da Vegeta. Solo un po' meno scorbutico."
Bulma sorrise tra le lacrime, poi tornò a rabbuiarsi.
"Che bisogno c'era di comportarsi in quella maniera?" disse, mentre cercava di trattenersi, ma non vi riusciva. "Gli do tutto ciò di cui ha bisogno, è libero di andare e venire come vuole e alla prima occasione fa di tutto per farsi detestare. Ho la sensazione che lo faccia apposta. Vuole essere cacciato dalla faccia della terra, visto che da solo non riesce ad andarsene."
"Goku!" chiamò Chichi "Vai dai signori Brief e vedi se hanno bisogno di aiuto, intanto che io e Bulma facciamo due chiacchiere tra donne."
Goku, felice di uscire da quella situazione imbarazzante, (non aveva mai visto Bulma in quello stato in tanti anni che la conosceva), si teletrasportò dal signor Brief, dopo averne trovato la debole aura.



Appena furono sole Chichi si avvicinò all'amica e cercò di consolarla.
"Bulma, mia cara, ora cha anche Goku è fuori dai piedi possiamo parlare francamente." le disse la mora, francamente "Siamo le due più donne fortunate della Terra, abbiamo incontrato uomini che qui non esistono, ci hanno dato dei figli meravigliosi e a modo loro ci amano. Ma allo stesso tempo siamo anche molto sfortunate, perché questi uomini sono delle anime in pena che non si danno mai pace. Hanno sempre bisogno di migliorarsi e di scontrarsi. A prima vista i nostri mariti sembrano diversi, ma nell'intimo sono più simili di quanto loro stessi ammetterebbero mai. Soprattutto Vegeta non ammetterebbe mai di avere più di un'unghia in comune con Goku. Ogni giorno temo che mio marito parta per allenarsi o per combattere e che non torni più."
"Quindi secondo te dovrei perdonare quello screanzato?" chiese Bulma un po' più calma.
"Devi fargli capire che ci tieni a lui e che sei disposta a perdonarlo. Per me vuole sfidarti, vedere dove può arrivare senza che tu reagisca. Credo che si sia accorto di aver raggiunto il tuo limite." la voce di Chichi era tranquilla, cercava di far rendere conto Bulma di quella verità senza che si agitasse ulteriormente.
"Quindi, secondo te, dovrei aspettarmi che sparisca da un momento all'altro?" le chiese Bulma, con la voce tremolante per le lacrime.
"Non credo che Vegeta se ne vada, almeno finché non avrà battuto Goku. Per fortuna in questo momento non sembra che abbia intenzione di sfidarlo, anche perché lui non starebbe lì fermo a prenderle." disse Chichi ridendo.
Bulma fu costretta a sorridere. Poco dopo iniziò ad arrivare Goku con gli acquisti: si teletrasportava avanti e indietro, fra i genitori di Bulma, e Trunks.
"Mi dispiace, piccolo mio, che tu debba faticare il giorno del tuo compleanno." gli disse la madre, che si era resa presentabile.
"Non ti preoccupare mamma ormai sono cresciuto. Credi che papà tornerà per la festa?" chiese il ragazzo.
"Non lo so" rispose Bulma scuotendo la testa "ma non ti preoccupare, prima di cominciare darò a Goku l'ultimo, ingrato compito di teletrasportarsi da lui e vedere come sta."


Dopo un paio d'ore la festa era appena cominciata.
"Goku, ti prego, vai da Vegeta e dacci queste. Digli: 'Torna quando vuoi, non sono più arrabbiata.'" disse Bulma all'amico, consegnandogli un portacapsule.
Goku accettò, si concentrò sull'aura di Vegeta e si teletrasportò da lui.
"Che vuoi, ora?" chiese Vegeta, che se ne stava tranquillamente sdraiato sotto una pianta.
"Bulma mi ha chiesto di darti queste." gli disse Goku consegnandogli le capsule. Vegeta le prese senza dire nulla. "Poi mi ha detto che non è più arrabbiata e di tornare quando vuoi."
Vegeta fece un ghigno malefico.
"Alla fine ho vinto io, hai visto Kakarot?" disse euforico. "Sapevo che quella donna non avrebbe resistito tanto."
Goku lo fissò per un lungo istante. Si portò l'indice e il medio alla fronte pronto a teletrasportarsi.
"Se questo ti fa contento, sono felice per te." gli disse con voce triste, e se ne andò.
"Fatto tutto?" gli chiese Bulma al ritorno.
"Sì." disse semplicemente Goku.
"E come l'ha presa?" chiese ancora.
"Benissimo. Come se avesse vinto alla lotteria. Era fuori di sé dalla gioia." disse Goku, senza nascondere il suo dispiacere.
"Ti ringrazio, sei stato davvero un amico. Ora puoi andare finalmente con gli altri a divertirti." disse Bulma con un sorriso che voleva essere allegro, ma non ci riusciva fino in fondo.


Vegeta osservava il portacapsule e leggeva la legenda. Bulma aveva pensato proprio a tutto. Oltre alla sua Gravity Room, c'erano una casetta con ogni comfort e tante capsule magazzino piene di cibo. Non aveva bisogno di altro, lì c'era tutto il necessario per quello che doveva fare: allenarsi, mangiare, dormire.
Eppure non si sentiva soddisfatto. Sentiva che gli mancava qualcosa d'importante. Sapeva che cos'era, ma era dura ad ammetterlo perfino a se stesso: come avrebbe fatto ad ammetterlo ad altri? Voleva sua moglie, i suoi figli e anche, (questa si era tosta!)... quei buffoni dei suoi amici.
Bulma si era già arresa, gli aveva chiesto perdono, poteva tornare quando voleva e fare ciò che più desiderava.
Sapeva già che fare, anche se era difficile. Prese con sé il portacapsule, poi si diresse a gran velocità verso la CC, verso casa.


Goku si era accorto che Vegeta aveva cominciato a muoversi pochi minuti dopo che stava tornato verso di loro. Non aveva detto nulla, come pure non lo avevano detto gli altri partecipanti alla festa che erano in grado di percepire l'aura. Vedevano che Bulma era distrutta, anche se la maggior parte non ne sapeva il motivo preciso, tranne che la colpa era di Vegeta, e non volevano illuderla.
Quando Bulma se lo trovò davanti fu una vera sorpresa. Prima che Vegeta potesse dire o fare qualsiasi cosa lei gli era saltato al collo baciandolo, ritirandosi poi subito dopo, scusandosi: sapeva che Vegeta non amava le effusioni in pubblico. Ormai aveva capito che il suo uomo era così e che se voleva vivere con lui lo doveva accettare.
"Ben tornato, Vegeta." lo accolse la moglie.
"Sono stato via solo un paio d'ore." si schermì il Sayan.
"Sono state le più lunghe della mia vita." disse Bulma senza smettere di sorridere "Vuoi qualcosa da mangiare."
Vegeta scosse la testa.
"Non ho molta fame." ammise Vegeta "In effetti credo di avere un po' esagerato prima."
Bulma non disse nulla ma lo guardò stupita. Aveva capito bene, aveva appena ammesso di aver sbagliato?
-Dai, Vegeta,- pensò il Sayan -se non lo fai ora, non lo farai mai più.-
"Ehm, Bulma..." cominciò Vegeta.
"Sì?" lo istigò la donna.
"... mi dispiace." concluse Vegeta, arrossendo per lo sforzo che faceva a dire quelle parole
Bulma lo guardò a bocca aperta.
"Vegeta... non era necessario." gli disse la moglie.
"Lo so." concluse Vegeta.
Non c'era bisogno di aggiungere altro. Si abbracciarono finalmente entrambi in pace, poi si aggregarono alla festa, più o meno.
Bulma era davvero sulle nuvole: quelle parole, che dopo tanti anni il suo uomo le diceva per la prima volta, le avevano scaldato il cuore e dato una speranza per il futuro.
Vegeta non era meno scorbutico del solito. Per quella sera aveva usato la gentilezza di un anno.
  
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