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Autore: eltanininfire    11/02/2013    3 recensioni
Ciao, mi chiamo Altea, ho 17 anni e vivo a Lodi. O meglio, vivevo. L'11 Novembre 2012 ero in uscita con i miei amici scout e, all'incrocio di Casalmaiocco, sono stata investita da un ubriaco. Mi piacerebbe dirvi che sono miracolosamente sopravvissuta.
Invece no, sono morta.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Altea's After Death Stories'
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You have stolen my next dawn

Questa storia mi è uscita così, in una mattina di gennaio mentre andavo a scuola in bici. Spero faccia riflettere tutti voi sull’importanza della vita umana e della sobrietà alla guida.

 

 

You have stolen my next dawn

 

 

Ci tengo a precisare che i fatti citati nell’introduzione e descritti qui di seguito sono realmente accaduti.

I luoghi sono reali, e si possono raggiungere via Google Maps.

Vi aspetto in fondo.

Soprattutto, leggete fino in fondo.

 

 

Era una tranquilla domenica di novembre. Con i miei amici scout avevo partecipato alla messa, come di consueto. Per la prima volta ho fatto l’offertorio ed ero con una mia coetanea, Laura. Ho avuto uno strano presentimento, come se dovesse succedere qualcosa di brutto, ma l’ho cacciato subito.

Quel giorno dovevamo andare a Vizzolo Predabissi dove avevamo saputo esserci un terreno confiscato alla mafia. Per questo motivo abbiamo inforcato le bici e abbiamo attraversato le campagna di Lodi Vecchio e Tavazzano.

La giornata era molto bella per essere già a novembre, e a volte usciva persino il sole. No, non poteva accadere nulla di brutto se rientravamo presto come da programma.

Nel giro di due ore siamo arrivati a destinazione e siamo stati accolti benissimo dal parroco.

Abbiamo trascorso delle ore bellissime. Come durante il pranzo, veramente inusuale anche per noi scout, abituati davvero a tutto ciò che era fuori dal comune. Il nostro capo aveva ingaggiato un gioco mai fatto in precedenza. Dovevamo fingere di essere, a turno, ciechi o senza le braccia e, a coppie, aiutarci a mangiare. Il senza braccia guidava il cieco e questo imboccava il primo, impossibilitato a farlo di persona.

Alla fine non aveva vinto nessuno, ma ci eravamo divertiti un sacco, ed era questo che contava davvero.

Al ritorno ci siamo divisi e, mentre Laura e altri quattro ragazzi sono andati avanti, io ero l’ultima della seconda fila, la più lunga.

All’incrocio appena prima di Casalmaiocco non passava nessuno. Logicamente siamo partiti, ma non avevamo contato che eravamo in troppi.

Alla mia sinistra ci fu uno stridio di freni e mi girai. Fu solo un secondo. I fari della Range Rover bianca mi illuminarono, poi ci fu solo il dolore. Seppi di essere stata investita.

Una normale uscita con gli scout non dovrebbe finire in questo modo, ma era successo…

Sono immobile, non riesco a muovermi, ma riesco a sentire ciò che accade intorno a me. Le persone si accalcano, poi una pressione ritmica sul petto. Stanno cercando di rianimarmi, ma so già che è inutile. Me lo sento.

Le sirene dell’ambulanza mi distolgono per solo un secondo dai miei pensieri funesti, ma è sufficiente perché riesca a sentire i miei amici in lontananza piangere e pregare per me.

Non pregate, è inutile.

Non sperate, non servirà a nulla, perché so già come finirà.

Arriva anche l’elicottero e sento uno dei volontari parlare di sangue dalle orecchie e di un ricovero d’urgenza a Milano. Devo essere molto grave.

Mi raccolgono e mi caricano sull’elisoccorso. Avverto chiaramente il mezzo alzarsi da terra e iniziare a dirigersi verso la sua destinazione, la mia possibile salvezza.

Mentre sto viaggiando sento i miei compagni scout pregare per me. So che è impossibile, che siamo già lontani, ma lo sento chiaramente. Sto delirando, penso che sia uno scherzo della mia mente che vuole farmi avere vicino a me in questo momento i miei amici scout.

Arrivati lì tentano una seconda rianimazione, ma è tutto inutile.

Avverto un grande peso sul mio petto e vorrei gridare al mondo che sto morendo. Dicono che le perone se lo sentano in momento come questi. Avverto il mio cuore rimbombare nel silenzio della camera, ma forse risuona solo dentro di me e lo sento solo io.

Tu-Tum

Tu--Tum

Oh, no. Sta rallentando. È quasi l’ora.

Spero che prendano quel bastardo che mi ha rubato la mia prossima alba.

Tu---Tum

Tu-----Tum

Respiro per l’ultima volta quest’aria che sa di ospedale. Mi mancherà anche questo.

Tu-------Tum

Chiudo gli occhi e un’ultima lacrima si fa strada fra le ciglia, inumidendomi la guancia. “Addio…” penso.

Tu------------------------------------------------------------------------------------

Sono morta.

 

 

Dedico questa One-Shot a tutte quelle persone che sono morte o sono rimaste coinvolte in incidenti stradali. Ma soprattutto lo dedico alla mia protagonista, Altea Trini, veramente morta su quell’incrocio stradale maledetto, già teatro di altri incidenti che, fino a quel dannato 11 novembre 2012, avevano contato solo feriti. E ora che lei è morta, si dice che quell’incrocio non è pericoloso, perché solo Altea ha perso la vita. Intanto un anziano è stato investito proprio nello stesso punto.

E oggi sono tre mesi che Altea è morta.

Spero che quella zona venga messa in sicurezza al più presto.

 

Per cui, a te, Altea, grande ragazza, grande scout, ma prima di tutto, grande amica.

 

Chi era Altea?

Alte era una diciassettenne solare, sempre allegra e con lo scherzo pronto.

Era una studentessa modello, con buoni voti in tutte le materie.

Era una scout che tutti ammiravano per la sua forza di volontà e il suo carisma.

Era una ragazza semplice, con grandi sogni per il suo futuro. Un lavoro da psicologa era quello a cui aspirava.

Oltre che a diventare capo scout.

 

E chi sono io, l’autrice?

Bella domanda.

Mi chiamo Laura e si, sono quella Laura che ha fatto l’offertorio con lei, che chiacchierava con lei, che si confidava con lei. E che adesso ha perso la sua roccia.

 

Spero di avervi fatto riflettere. Sempre se avete avuto la pazienza di leggere fino in fondo.

Alla prossima ragazzi.

 

P.S.: Per qualunque domanda o chiarimento, mi potete contattare via messaggio su EFP. Cercherò di rispondere subito.

   
 
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