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Autore: ziogio    11/02/2013    3 recensioni
"14yrs old": come dice il titolo stesso è semplicemente una descrizione di alcune cose che possono far stare male un adolescente, perché sì, può star male anche lui.
La storia è semplicemente un racconto della vita di Joseph, del perché lui sia scappato di casa, del perché lui odi se stesso.
La storia probabilmente non resterà di un rating fisso, perché non so cosa scriverò, è sicuramente una lettura non adatta a chiunque, sarà abbastanza volgare in tutti i suoi capitoli e spesso violenta, non credo sia doveroso un rating rosso, non al momento.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cap.1: Passerà

 

Joseph, 14 anni, alto, capelli biondi, occhi castano scuro, magro ma non troppo; sono io.

Può sembrare stupido che un ragazzo stia scrivendo una specie di diario, noto al mondo essere una cosa femminile, ma quando ne senti il bisogno non puoi ignorarlo. Nessuno riesce a capire come sto.

Magari un diario può farlo, può capire che i problemi non iniziano a diciotto anni ma li ha chiunque, anche mio nipote, ha 3 anni, ma sono sicuro che i suoi problemi e dubbi li ha anche lui.

Mi sento dire di continuo che i problemi arriveranno dopo, “Tanto si risolve”, “Prima o poi passa”, ma al presente nessuno pensa mai? Nessuno crede nel presente? Le persone credono in Dio, ma non nel presente.

Continuamente, ovunque, la gente non fa altro che credere nel futuro, nel quanto le cose saranno belle poi, di come tutto finirà per il verso giusto, di come in un futuro le cose andranno meglio e i loro sogni si realizzeranno; sì, e il presente?

Continua a pensare che sia sempre futuro, bravo, così non vivrai neanche un momento, perché tanto la vita è una merda, quindi andrà sempre peggio, non meglio, vivrai nel tuo fantastico bel mondo di finzione in cui tutto andrà meglio e ti sentirai bene come un carciofo marcio.

La cosa divertente è che le persone, per primi i genitori, trovano ogni scusante per far credere anche a te che si risolverà, la verità è solo che non sanno che cazzo dirti e allora ti mandano silenziosamente a quel paese dicendo “Passerà”. Mamma, sto morendo: “Passerà”.

Ma passerà che cosa? Certo, tutto passa, ma ora esiste, ora è un problema, non devo risolverlo per aspettare che si auto-risolva perché nessuno è in grado di capirlo? Cosa posso farci io se la famiglia e gli amici vivono nel mondo dei sogni e io no? Cosa posso fare se continuano a essere allegri e felici mentre io fisso con gli occhi bianchi il vuoto? Cosa vuoi che risponda alla domanda “Ma ci sei? Sembra tu stia pensando ad altro”, no, ma davvero? Dovrebbero darti un premio per la tua enorme perspicacia!

 

Ho lasciato una lettera sul comodino dei miei: “Sto male, mi sento una merda, ogni cosa che faccio fa schifo, non va bene a nessuno; nessuno riesce a capire cosa significhi un amico per me, siete troppo ossessivi (rivolto alla famiglia), non vi siete mai preoccupati di nulla perché passerà, beh, passerà anche il vostro ricordo di questa lettera? Non credo. Passerà il ricordo di un figlio che vi ha lasciato qui un bel servito per andare a casa di un suo amico? Non credo. Beh, però questo è il presente, è successo, sta succedendo, ma non preoccupatevi, tornerò, quindi non pensate neanche a dove io sia o come sto, non importa, tanto poi passa tutto, no?”

 

Beh, diario o quel che tu sia, mi fa male la mano, mi stufo a scrivere su un foglio pensando che ciò possa aiutarmi, continuerò, tranquillo, ti deprimerò ancora, non importa dove io sia, non ti ho ancora detto nulla, non sai niente, non sai perché odio la mia classe, non sai perché io odio essere falso con praticamente ogni persona che incontro; non sai perché mi odio.

Non potrai crederci, un 14enne che si odia? Ma dai, come è possibile? Pensa te, ti svelerò un segreto, anche gli adolescenti possono stare male, non perché li hanno picchiati, se qualcuno ha gli occhi rossi non vuol dire che si è fatto una canna, esiste un azione che si chiama “piangere”, cerca sul vocabolario il suo significato.

Se torna a casa stanco e sembra strano non vuol dire che sia ubriaco, esiste una cosa chiamata “depressione”, eh sì, cerca anche questa visto che sei in tema, vedrai che non è un qualcosa che si manifesta solo sopra i 18 anni, solo dopo la fase adolescenziale, anzi, spesso un adolescente è molto -ma molto- più depresso di un adulto.

 

Perciò, quando riscriverò spero che tu non ci sia più, perché quello che imprimerò sopra il prossimo foglio che ti comporrà non ti piacerà per niente, altro che essere tranquillo, vedrai, ma spero di no.

  
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