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Autore: Darksaurus 97    11/02/2013    3 recensioni
Allora, diciamocela tutta, sono una frana con le presentazioni. Diciamo soltanto che questa è la mia prima prova con il genere soprannaturale. Spero vi piacia.
Dal testo:
(...)Qualcosa si innalza squarciando la pelle, qualcosa che non avevo mai sentito prima ma che sapevo che prima o poi sarebbe arrivato: le ali. Ali nere, più nere delle tenebre che mi avvolgevano escono dalla mia schiena e si spalancano mostrando un’apertura alare di quasi 10 metri!(...)
P.S. Se voltete recensire, perndermi a pugni, a calci... fate pure!
Genere: Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ali nere


Prologo


 


Mi sveglio. Provo a guardarmi intorno ma non c’è nulla. Non c’è nulla che io possa vedere. C’è buio. Molto buio. Provo a muovere il braccio ma tutto ciò che riesco a fare è farmi male. Abbasso lo sguardo verso il braccio. Catene. Cerco di muoverlo con più forza ma tutto ciò che sento è dolore così forte da farmi urlare. Cerco di respirare, ma respiro a fatica. Ho paura. Non dove sono, cosa mi è successo, perché sono qui… Ma, aspetta un attimo, chi sono io? No, non può essere io so chi sono! Io… Io…


 No, io ho un passato. Ho una madre, un padre… un fratello? O forse una sorella? Oh Dio… Chi sono io? CHI SONO IO?


 - Non devi avere paura. Andrà tutto bene – dice una voce che sembra un sussurro.


 Mi guardo intorno. Cerco di cogliere qualcosa ma non vedo niente.


 - Chi sei? Fatti vedere! – urlo


 - Farmi vedere? – sibila l’uomo alitandomi in faccia – Non mi vedi?


 Chiudo e riapro gli occhi spaventato. No. Non posso essere cieco!


 - Oh non preoccuparti, non sei cieco – sussurra divertito.


 - E allora dove sei? – chiedo.


 - Qui… - dice e inizia a ridere come un matto. Ora però comincio ad averne abbastanza.


 - Allora se sei “qui”, dammi una mano. Aiutami!


 L’essere comincia a ridere ancora più forte di prima.


 - Aiutarti! Perché dovrei aiutarti?


 D’un tratto un’idea. Una possibilità ovvia, ma che non avevo considerato.


 - Sei stato tu a incatenarmi, non è vero?


 Quello riprende a ridere come se gli avessi raccontato la barzelletta più divertente del mondo.


 - Ci sei arrivato, eh?


 - Perché? Perché sono qui?


 - Oh, niente di personale. Semplice conflitto d’interessi. A proposito… Saresti così gentile da dirmi chi sei?


 Riesco quasi a immaginarlo. Quello stupido sorriso stampato sul suo volto. Sento il suo alito sbattermi in faccia. Metto forza sul piede e faccio per stamparglielo in faccia, ma tutto ciò che riesco a colpire è l’aria. Ma cosa?


 Da dietro di me sento ancora la risata di quel tizio. Ma come… Qualcosa mi colpisce, lasciandomi senza fiato. Sento qualcosa di vischioso uscirmi dalla bocca. Sangue, probabilmente. E pensare che era solo un pugno allo stomaco… Sento persino di non poter restare più alzato.


 - Patetico – mi sibila all’orecchio – Credi davvero di potermi far male?


 Cerco di riprendere fiato quando un altro colpo mi colpisce alla testa facendomi tuffare in avanti. Dopo un po’ sento qualcosa afferrarmi il collo e sollevarmi la testa.


 - Chi sei? – urla l’ombra davanti a me – Che cosa sei? Dimmelo!


 Sento altri colpi farmi male come se lì dentro ci fossero mille persone intenzionate a farmi del male. E poi lo sento. Qualcosa che va oltre il dolore. L’odio. Ma non è il mio odio. Quello era un odio immotivato, come l’odio di un razzista. Un odio che mai ho provato in vita mia. Aspetta, la mia vita. Sì, me la ricordo. Mio padre, mia madre mia sorella Debbie… sì, i miei amici Jeremy, Ted, Joshua… Sì Joshua, il mio migliore amico! E io… io sono… Alex…


 - IO SONO ALEX KANE! – urlo.


 E d’un tratto arriva la luce, una luce forte ma che non mi acceca. Sono io a emetterla. Beh, sono anche nudo se per questo… E d’un tratto sento qualcosa nella mia schiena, al livello delle scapole. Qualcosa si innalza squarciando la pelle, qualcosa che non avevo mai sentito prima ma che sapevo che prima o poi sarebbe arrivato: le ali. Ali nere, più nere delle tenebre che mi avvolgevano escono dalla mia schiena e si spalancano mostrando un’apertura alare di quasi 10 metri! Sento di poter fare qualsiasi cosa, di non avere alcun limite. I lividi che mi ricoprono il corpo d’un tratto svaniscono. Faccio un passo, poi un altro, e poi un altro ancora. E a ogni passo l’oscurità si allontana.


 - Non potrai allontanarci in eterno. Presto le Tenebre vinceranno te e tutti i tuoi simili – profetizza la Tenebra – La guerra riempirà il tuo mondo, i morti si ergeranno, fratelli si uccideranno tra loro, madri azzanneranno le gole dei figli… presto tutto questo arriverà e allora…. BIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIP!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


 


 


 - Ah – urlai spaventato.


 Mi misi a sedere e guardai la sveglia suonare come un ossesso e la spensi con un gesto. Mi toccai le spalle ma… niente… niente ali. Sbuffai e mi accasciai a letto nuovamente. Eppure avevo 14 anni, a quest’età le ali dovrebbero essere già arrivate! Mi strofinai la faccia con le mani e sbuffai ancora.


 - Ancora questo sogno – mi dissi scocciato – Possibile che possa solo sognare di avere le ali!
  
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