The nightmare of my life
Primo Capitolo : Paris
- “ Agitata? “ – domandò Amanda.
-Per cosa?- domandai.
-Cretina, per il lavoro- rispose.
- “ A dire il vero.. sì. “ – ammisi.
- “ Devi semplicemente stare calma. Tutto si risolverà per il meglio.” – cara dolce Amanda.
-Uff, lo so.- sospirai.
-Dai , su con la vita, siamo a Parigi.- sorrisi. Lei sapeva tutto di me , era la mia migliore amica , quindi mi conosceva.
Tutti vi starete domandando chi sono io . Io sono io.
Io sono Bridget Elizabeth "Effie" Duffy.
Non chiamatemi mai Elizabeth.
Sono nata il 12 febbraio del 1993 in South Shields , Inghilterra.
I miei genitori si chiamano Donna Logan e Liam Duffy. Mia madre è nata a Liverpool, invecen mio padre a South Shields
Ho un fratello e una sorella .
Mio fratello si chiama Logan Francisco William Duffy e mia sorella Hope Helen Duffy.
Logan ha ventitre anni e Hope sedici annii.
All'età di dieci anni , io e la mia famiglia ci siamo trasferiti Liverpool.
Dopo il diciottesimo compleanno di mio fratello ci siamo trasferiti a Parigi , ma precisamente vicino alla Tour Eiffel.
Ed ora sono qui nella mia amata Parigi, in questa città ho fatto tante amicizie di cui Amanda.
Lei è fantastica , non Francese come me è venuta per lavoro dei suoi genitori, lei è irlandese, è nata a Dublino.
-Allora Bridg, stiamo per arrivare , sei pronta?- domandò la mia dolce amica.
Ero pronta?
Cavolo , dovevo essere feliccissima.
-Siii Amanda- sospirai.
-Allora , andiamo.-
Finalmente ero dentro.
Mi piaceva disegrare, la moda , scrivere e leggere, eh si mi avevano preso come una giornalista, di moda e altre cavolate .
-Buongiorno, lei chi è?- mi domandò una donna molto molto bella.
-Salve sono Bridget Effie Duffy mi hanno chiamato per fare un colloquio di lavoro.-sospirai
-Che reparto?-
-Moda-risposi.
Mi guardò dalla testa ai piedi.
Alzai il sopracciglio per fargli capire perché guardava.
-Lei non è francese giusto?-domandò
-No, sono inglese -risposi
-Vabene, signorina Duffy , ecco lei il modulo e venga con me.-disse mentre usciva dal bancone.
-Amanda io vado , ci vediamo a pranzo.-
Stavo per morire , l'ansia mi stava uccidendo e Amanda l'aveva capito.
-Ok io vado, stai calma , ti raccomando.- mi baciò la guancia e iniziò a camminare verso l'uscita.
-Bene venga con me , per piacere.- disse
Dio mio che era antipatica .
-Mi scusi , lei come si chiama?- domandai.
-Mi chiamo Amelia.-rispose.
-Vabene-
-Ecco a lei , questo sarà il suo ufficio , se deve chiedere qualcosa venga da me signorina Duffy.- mi disse.
-Non mi può chiamare Bridget , perfavore Amelia.-dissi.
-Vabene, Bridget. Nella scrivania ci saranno scritti tutti i tuoi orari di lavoro. Ora vado.-disse.
-Grazie mille.- risposi.
Amelia girò i tacchi e uscì dal mio nuovo ufficio.
Erano già mezz'giorno .
Sentì vibrare il mio adorato iphone 4s .
-Pronto?-
-Amore della mamma, sono io- rispose mia madre.
-Dimmi, mamma.-
-Devo parlarti .-
-Mamma, sono a lavoro , muoviti.-
-è meglio parlare di presenza.-
-No, dimmi tutto.-
-Però non ti arrabbiare.-
-Uff mamma , muoviti.-
-Ok...dobbiamo partire .-
-Vabene, non mi sembra così grave, e dove andiamo?-domandai
-Dobbiamo andare da zia Debbie a South Shields .-
Rimasi con gli occhi aperti.
-COSA?- urlai.
Grazie a dio che avevo la porta chiusa.
-Lo so Bridget, ma tua cugina Perrie deve far conoscere a tutti il suo fidanzato.-
Perrie? Perald? Perrie Louise Edwards?
-Dio mio, no! io non parto- dissi
-Tua cugina ha chiesto proprio di te Briget.-
-Lo sai che io non la sopporto .-
Io e mia cugina eravamo sempre il contrario.
Io giocavo con le macchinine e cose da maschio , invece, lei barbie e cavolate da femminuccia.
Lei era carina e io? bruttina.
-Quanti?-domandai.
-Quanti cosa?- rispose mia madre.
-Quanti giorni?-
-Un pò di giorni-rispose
-Mamma perdo il lavoro.-
Ed ero rovinata.
-Lo so , ma ormai è fatto.-
-Mamma devi dirmi altre cose?.-
-Ah...sì-disse
-Cosa?.-domandai
-Andremo poi a Londra.-
-Altro?-
-Ehm...sì-
Sentì un rumore .
-SORELLONA CI TRASFERIAMO A LONDRAAA- Urlò Hope.
Ero scioccata, non potevo andarmene da Parigi, qui avevo tutti,Amanda , Nicole, Erina e David.
I miei poveri occhi iniziarono ad appanarsi, non potevo piangere.
-Mamma dimmi che non è vero.-
-Mi dispiace piccola mia, ma io e tuo padre abbiamo trovato lavoro lì.-
-E' come fa Logan?- domandai, anche lui aveva lavoro qui.
-Lui anche ha trovato lavora là, un suo amico ha una azienda ed lui lavora lì.-
Certo ero io l'unica svigata e cretina.
-Ma, ora chiudo, a dopo.-
Non sapevo che fare, ero solo stanca.
___________________________________________________________Tadaaaaaaaaaaaaaaaaaan!
Sono tornata bella gente.
Beh, che ne dite dell'inizio?
Spero di trovare qualche recensione
ci tengo davvero molto.
ALLA PROSSIMA, Bebe.
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Bridget
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Hope