Titolo: When the history changes~

Raiting: Giallo (forse evolverà in arancione)

Genere: Malinconico, romantico, fantasy

Pairing principale: FrUk

Pairings accennate: Franne, GerIta

Note: What if

Beta: Marimo {Grazie Acchan♥}
Dediche: A Bluechan {Vale}, grazie di tutto. E Tanti auguri♥

Vagava per le strade di Metz, un tempo capitale del regno merovingio, con un lungo mantello di stoffa, rattoppato e ricucito in diversi punti, che gli ricopriva gran parte del volto.

Si fermò davanti ad una piccola bottega, un negozietto di alimentari, stando a ciò che era inciso sull'insegna appesa sopra la porta.

L'aprì, avvertendo il profumo del pane appena sfornato.

'' Oui? '' una donna si affacciò al piccolo bancone, sul quale erano posti un foglio di carta e una penna.

Il biondo osservò il foglio. Erano le nove del mattino e fino a qualche secolo prima quel pezzo di carta sarebbe stato pieno di conti e segni, tutti a testimoniare che la città si era svegliata e che la proprietaria della bottega era una delle migliori panettiere della Francia.

A causa della guerra, però, era poca la gente che aveva ancora del denaro per permettersi del pane.

'' Monsieur? '' la donna lo richiamò e l'uomo si riscosse dai suoi pensieri.

'' Excuse-moi mademoiselle, potrei avere una baguette? ''.

Lei sorrise, andando a sistemare un ciuffo dei capelli castani dentro la cuffietta bianca e si abbassò, scomparendo alla vista del biondo.

Ricomparve pochi secondi dopo con un cesto di vimini in mano.

Tolse il velo azzurro che lo ricopriva, prese una baguette e allungò la mano libera, mostrando il palmo.

'' Due franchi ''.

L'uomo estrasse dalla tasca dei pantaloni un borsellino di panno e le porse due monete.

'' Merci '' la donna lo ringraziò e gli consegnò la baguette.

'' Sono aumentati i prezzi, Madeleine? '' sorrise.

Lei lo guardò sbigottita per qualche istante e portò la mano davanti alla bocca, sgranando gli occhi azzurri, quando l'uomo abbassò il cappuccio, mostrando il suo vero volto.

'' Mon Dieu, Francis! '' esclamò, lasciando il bancone e correndo per abbracciarlo.

Francis la sollevò e iniziò a girare su se stesso, mentre Madeleine rideva di gusto.

La riposò a terra e le fece l'occhiolino scherzosamente.

'' Io credevo... '' le posò l'indice sulle labbra, facendola tacere.

'' Mon amie, sono venuto a riprendere il mio giglio ''.

Le fiamme si alzano velocemente assieme ad una coltre nera di fumo.

L'odore di bruciato è insopportabile e la gente inizia a gridare e a tossire.

Sei bloccato, non hai la forza di muovere nemmeno un muscolo.

Continui a fissarla, conscio del fatto che non può vederti a causa della folla.

Il fuoco la sta avvolgendo, ma non sembra curarsene.

Non geme, non grida, continua ad osservare il cielo con gli occhi decisi e un sorriso di sfida dipinto sulle labbra, un'espressione da vera guerriera.

E' bella, quasi eterea, con quell'abito bianco addosso. Ti ha completamente tolto il fiato.

Un unico grido, non di dolore o frustrazione. E' il grido di un soldato che si innalza verso l'alto.

E' il 30 maggio 1431 e Jeanne d'Arc è stata appena arsa viva.