Sono le undici e venti,e Tom dovrebbe già essere qui.Come al solito farà ritardo,tipico.Nemmeno il tempo è riuscito a cambiarlo,e nemmeno l'arrivo del successo. Qualche mese fa mi chiamò,cosa che ha sempre fatto da quando mi sono trasferita nel BelPaese, -Ci siamo,io ed i miei amici pubblicheremo un album!Non è fantastico?-mi disse.-Si,Anthony,è meraviglioso.Sono fiera di te.-risposi,anche se in realtà ero preoccupata che il successo me lo avrebbe portato letteralmente via.Insomma,non bastava già l'essermi dovuta trasferire a migliaia e migliaia di km di distanza dal mio migliore amico, dovevo temere anche che diventasse un viziato,scorbutico e fanatico cantante famoso?
Guardo l'orologio,impaziente,e aspetto che arrivi.Tic Toc,tic  toc.Il tempo sembra non passare mai.Penso e ripenso a quando eravamo piccoli e i nostri genitori ci portavano a giocare nei prati vicino alla fattoria dietro casa nostra.Thomas Anthony Parker è il mio migliore amico da quando avevo cinque anni,cinque,come gli anni che mi passa.Poi un giorno i miei genitori ci dissero che dovevo trasferirmi in Italia con loro,e pensai che noi non saremmo più stati amici.Mi sbagliavo.Ci siamo sentiti tutti giorni per 3 anni,mandati foto e videochiamati.Ora dopo tre anni torno in Inghilterra in vacanza,e non vedo l'ora di rivederlo di persona. Eccolo,lo vedo in lontananza correre,dietro di lui una marea di persone che lo seguono.Mi fa cenno di salire su un taxi che sta arrivando per salvarlo da quella tortura,e io,senza esitare,mi dirigo verso quell'auto gialla.A quanto pare,dopo tre anni che non ci vediamo,riesco ancora a capire cosa mi chiede senza  bisogno di parlare.Entriamo da due sportelli diversi,e ancora prima che possa sedermi mi ritrovo tra le sue braccia possenti che mi stringono con forza,come se qualcuno stesse per strapparmi via da lui.Com'è diventato forte,e pensare che qualche anno fa lo chiamavano tutti 'Mozzarella'.Butto le mie braccia intorno al suo collo,rimaniamo così per 5 minuti,senza nemmeno parlare.In fondo noi non ne abbiamo bisogno.Il taxi ci lascia davanti ad un grandissimo edificio,e finalmente si decide a parlare-Benvenuta nel mio Mondo,Jenn-dice.Mi esorta ad entrare.-Cos'è questo?-chiedo.Mi guarda,sorride e dice - All'interno di questo edificio c'è la sala registrazioni dove vengo ogni giorno a 'vomitare sentimenti' sottoforma di canzoni-fa una pausa,sorride e riprende-Non vedo l'ora di farti conoscere i ragazzi!-Sorrido ed entro.Mi guardo intorno,ci sono molti dischi,quadri ed attestati appesi al muro,con i nomi di diverse band.Mi soffermo su una foto che occupa metà parete che ritrae i Beatles impegnati ad incidere una canzone.Sento delle voci che provengono dall'ultima stanza a sinistra,credo stiano registrando una canzone,'The sun goes down,the stars come out..' è tutto ciò che riesco a sentire,il resto è disturbato da altre voci nella penutlima stanza a destra che urlano.Tom si dirige verso l'ultima stanza,entra tenendomi per mano -Avete già iniziato?!Potevate aspettarmi bastardi!-esclama ridendo.Tira una pacca sulla spalla di uno di loro,un tipo alto e pieno di capelli ricci.