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Autore: Nannaria    12/02/2013    3 recensioni
Faberry shipper non disperate, ecco come andrà la scena Quinntana.
“Baciami.”, sussurrò.
Santana ghignò. “Q, sei completamente andata.”, la derise.
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Rachel, Quinn/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' una quinntana, ma in realtà è una faberry. Già. Enjoy! 

 

 

 

Kiss me 

 

 

Le luci erano accecanti, la musica assordante, le persone si muovevano a scatti e le facevano girare la testa. I tavoli si erano duplicati.

Forse aveva davvero bevuto troppo, pensò Quinn in un incredibile sprazzo di lucidità. Diede ancora un sorso al suo drink e il fatto che fosse azzurro le fece decisamente passare la voglia di scoprire cosa ci fosse dentro. Fece per alzarsi dallo sgabbello e catalogò l'idea come la peggiore della sua vita quando quasi cadde e...poteva avere le vertigini al piano terra?

Cercò di darsi un contegno, passò una mano tremante sulla fronte e sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Vide due ragazze, more, con un vestito rosso e uno spacco quasi inguinale avvicinarsi. Sbattè un paio di volte le palpebre prima di rendersi conto che era solo Santana.

“Quinn...hai sentito quello che ho detto? Quinn!”

Sì, era chiaramente, decisamente molto ubriaca.

“C-cosa?”, biascicò.

“Credo che Rachel e Finn si siano rimessi insieme.”, ripetè, finendo il drink che lei aveva lasciato sul bancone.

Quinn si sentì, per un secondo, pericolosamente vicina allo svenimento. Non voleva pensarci. No, non ci avrebbe pensato.

Si perse per un attimo negli occhi dell'altra ragazza.

Erano castani e se si concentrava poteva quasi vederli assumere la sfumatura di quelli di lei.

I capelli erano un po' più scuri e meno morbidi. Non che li avesse mai toccati quelli di Rachel, ma aveva passato talmente tanto tempo a immaginare di passarci le dita da essere riuscita a coglierne la consistenza.

Sfiorò la mano di Santana e chiuse gli occhi.

“Baciami.”, sussurrò.

Santana ghignò. “Q, sei completamente andata.”, la derise.

Quinn si sentì invadere da una rabbia accecante, che per un attimo le tolse il respiro. Ma non capiva? Non vedeva quanto ne avesse bisogno? Era così sola...così...”Baciami”, ripetè, senza la minima traccia d'esitazione nella voce.

Santana storse la bocca. “Non dovresti provocare in questo modo le persone, rischi che ti prendano sul s-”

Quinn non fu gentile, pressò una mano sulla sua nuca fino a spingerla verso il suo viso. Non appena sentì le labbra a contatto con le sue forzò l'altra ad aprirle per permetterle di approfondire il bacio.

Santana non si oppose più di tanto, complice l'alcool che aveva in corpo, prese a passare freneticamente una mano nei capelli soffici di Quinn.

Quinn riusciva a sentirlo. Il sapore di Rachel. Aveva guardato le sue labbra fino quasi a consumarle, tanto che avrebbe potuto giurare che sebbene non le avesse mai avute nemmeno vicine, ne aveva saggiato il sapore.

E adesso le aveva lì, sulle sue. Morse leggermente il labbro inferiore di Santana...no, Rachel, era Rachel. Stava baciando lei, finalmente.

La sentì gemere leggermente e allora la strinse, forte. Le prese una mano e senza nemmeno darle tempo di chiedere la trascinò verso una stanza.

La testa le pulsava e le veniva da vomitare. Si appoggiò allo stipite.

“Quinn...”, la voce di Santana era piena di senso di colpa. Era brilla, ma si rendeva perfettamente conto che quello che stava accadendo era sbagliato. Non era in sé e diamine...ma non era etero?

Quinn sentì la voce di Santana arrivarle ovattata, come se fosse distante.

Si voltò e la vide seduta sul letto, i capelli scompigliati per merito suo, li aveva quasi tirati, nel bacio.

Le sembrò tutto così sbagliato e il senso di nausea si fece più acuto. Non era Rachel, non era lei, lei era con Finn e probabilmente, in quello stesso momento, erano su un letto anche loro.

Era sul punto di piangere.

“Quinn?”

Si avvicinò a Santana con uno slancio che non fece altro che aumentare il capogiro, ma non le importava. Le spinse una spalla fino a farla cadere sdraiata sul letto e poi le salì sopra.

La baciò di nuovo, con prepotenza. Spinse le mani nei suoi capelli, prese a strusciarsi su di lei violentemente, la sentì ansimare. Chiuse gli occhi. Era così bello, elettrizzante, lo aveva aspettato per così tanto, troppo, tempo.

Rachel era sotto di lei e le stringeva i fianchi e la baciava.

Ti amo, ti amo, ti amo, pensò sconnessa, e non importava, non c'era niente che importasse se non il piacere che stava provando e quello che stava dando alla sua piccola Rachel.

Senti una spallina del vestito spostarsi e un bacio sulla spalla e poi più giù e la nausea tornò e le venne da piangere perché era tutto così sbagliato e quella non era Rachel, non era lei, non sarebbe mai stata lei.

“Rachel...”, non si rese nemmeno conto di averlo sussurrato. O almeno non fino a quando Santana smise di baciarla, smise di muoversi e la tenne ferma in un abbraccio strettissimo. Si rese conto che stava tremando e le lacrime presero a scendere e non tentò nemmeno di fermarle, non quella volta.

“Va tutto bene.”, le ripeteva l'amica nell'orecchio. Abbandonò la testa sulla sua spalla e non si impedì di piangere, singhiozzò fino a sentirsi stremata. Voleva solo dormire.

“S-scusa.”, riuscì a balbettare, le palprebre pesanti. Sapeva che avrebbe capito a cosa alludeva.

“Non importa.”, le sorrise e le accarezzò ancora i capelli fino a che non sentì il respiro di Quinn farsi regolare. Le asciugò le guance ancora umide di lacrime e la coprì con un lenzuolo.

Sorrise. Doveva decisamente parlare con Rachel.

 

  
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