Una Vita in meno per una Vita in più.

Aberforth mi guardava preoccupato. Nella metà dello specchio che condivideva con Harry Potter aveva intravisto che il ragazzo e i suoi amici erano in pericolo nella casa dei Malfoy. Mi aveva chiamato subito e questo gesto mi aveva stupito, non era da lui preoccuparsi per qualcuno. Quando avevo ricevuto la notizia mi era venuto un colpo, cos’era successo?
:- Dobby, Harry Potter e i suoi amici sono in pericolo. Si trovano nella casa dei Malfoy, Greyback e i suoi compari l’hanno catturato e portato lì. Ti ho chiamato perché so che provi una stima profonda nei suoi confronti. Ora va’ e salvali piccoletto…- prima che andassi via, il fratello di Silente mi diede un affare strano e mi disse si usarlo al momento giusto. 
L’importante era salvarli.
Non me lo feci ripetere due volte, mi smaterializzai con un plof e due secondi dopo mi ritrovai nei sotterranei della casa, dove avevo pensato che si trovassero. Avevo ragione. 
Il mio cuore fece una capriola quando li vidi preoccupati ad urlare il nome della loro amica Mezzosangue. Quando il ragazzo mi vide gli si illuminarono gli occhi, stavano bene. 
:-Dobby, che cosa ci fai qui?- chiese Harry stupito.
:-Sono venuto a salvarvi signor Harry Potter, Dobby è sempre disponibile per lei…-
:-Bene,- continuò Harry guardando Luna e uno strano vecchietto dall’aria decrepita. –Dobby, riesci a smaterializzarti con qualcun altro?- 
:-Certo, signore, farò tutto quello che vuole, chi devo portare via?- 
-Questa ragazza e questo signore per iniziare, noi dobbiamo salvare Hermione!-
:-Giustissimo!- esclamò l’amico rosso che mi stava tanto simpatico, -Portali a Villa Conchiglia, lì saranno al sicuro!- annuii e più veloce che potei mi smaterializzai mano nella mano degli altri due amici. Arrivai alla villa, ma non feci in tempo a scorgerne la tanta bellezza, perché ritornai subito in aiuto dei miei amici. Ma con stupore vidi che non erano più lì, in compenso c’era un uomo brutto e con la faccia da topo disteso per terra senza sensi. 
Avevo paura che fosse successo qualcosa di male perché da sopra si sentivano grida e scoppi. Mi materializzai immediatamente al piano di sopra e mi nascosi dietro un mobile. Vidi tutta la scena:
c’erano Bellatrix, Draco e i suoi genitori, i miei ex padroni, e altri Mangiamorte che lottavano contro Harry e i suoi amici. Pensai a cosa potevo fare per far uscire tutti indenni da quella situazione e fu in quel momento che vidi che Bellatrix era proprio sotto il lampadario. Senza farmi vedere mi avvicinai e quando ci fui accanto, iniziai a svitarlo.
Il cigolio delle viti attirò la loro attenzione e quindi non ci fu l’effetto a sorpresa. Un attimo dopo, il lampadario crollò, ma Bellatrix riuscì comunque a evitarlo. 
:-Dobby, come osi farmi questo!? Potevi uccidermi!- gridò furibonda e agitando i pugni. 
:-Dobby non voleva uccidere, Dobby voleva solo mutilare o ferire gravemente!- risposi con tono innocente. :-Oh, questa me la pagherai lurido elfo domestico!-
:-Dobby… è… un elfo LIBERO!- risposi arrabbiato. 
Successe tutto molto velocemente: dopo ancor pochi scontri, io e gli altri ci prendemmo per mano e ci smaterializzammo, ma fu in quel momento che vidi qualcosa di argentato e luccicante volare in direzione di Harry Potter, ma io mi misi davanti a lui e sparimmo. 

Eravamo poco distante da Villa Conchiglia, e qualcosa di freddo mi trapassava la milza da parte a parte. Fu allora che capii cos’era successo. Quella cosa argentata era il pugnale che teneva in mano Bellatrix e che dovette aver lanciato mentre sparivamo. Sapevo che di lì a poco sarei morto. Sentivo il pianto disperato di Harry Potter che mi sollevava dalla nuda terra. Anche gli altri stavano piangendo, stavano piangendo un elfo domestico, una cosa così rara e così bella che sul mio volto si aprì un sorriso. Piano, piano, non sentivo più il mio corpo che cadeva in un sonno infinito. La mia corta e umile vita mi passò davanti agli occhi.

[Compleanno di Dobby, l'anno prima]

Era il mio compleanno, e lo stavamo festeggiando a Grimmauld Place. Era il compleanno più bello della mia vita. C’erano tutti quanti i miei amici: Harry, Ron, Hermione, Ginny, i signori Weasley, Sirius Black, Moody, Lupin, Luna, Tonks , infine loro: i gemelli. Loro mi facevano scoppiare il sorriso anche quando ero triste. Erano sempre felici e pronti a aiutarti e quell’anno mi avevano regalato dei guanti con tante lucine colorate che si illuminavano quando eri felice. Era il regalo più bello che avessi mai ricevuto. Era stata una bellissima giornata e tutti quanti mi avevano regalato qualche vestito. Con loro mi sentivo bene, perché con loro ero libero.
Loro erano la mia famiglia. 

Credo che se avessi avuto i guanti addosso si sarebbero illuminati, perché avevo avuto una bella vita e stavo per morire dopo aver salvato alcune fra le persone a me care. 
:-Harry… Potter…- biascicai per fargli vedere che ero ancora lì con loro. 
:-Dobby, no! Non morire! Non puoi farlo…- non avrei mai immaginato che il famoso Harry Potter un giorno avesse pianto per me. Poi mi venne un’illuminazione: 
:-Aspetta…- con fatica mi misi una mano nella tasca dei pantaloni. Tirai fuori l’aggeggio che mi aveva dato prima Aberforth. Era un bell’oggetto…
:-Dobby, perché hai una Giratempo in mano?- chiese Hermione tra i singhiozzi.
:-Una che?- domandò Ron stupito e un po’ scombussolato. Allora capii, ecco a cosa serviva, non era ancora finito il mio turno. La presi bene in mano e feci un giro, mi sarebbe bastato. 
Girai…

Mi ritrovai dietro al mobile, ero tutto intatto. Bellatrix stava duellando con Harry e io, quatto, quatto, mi avvicinai. Il pugnale usciva dalla tasca del suo vestito e, agilmente, glielo presi. Poi mi smaterializzai per salire sul lampadario e successe quel che successe. 

[Alcuni giorni dopo, durante la battaglia di Hogwarts… Fred sta per morire…]

Ero nel pieno della Battaglia. Tutti davano il meglio di sé e piano, piano i cadaveri si facevano sempre di più. Era tutto un misto di urla, pianti disperati, scoppi e vetri rotti ovunque. Era quella la fine. Ero insieme agli elfi domestici delle mense di Hogwarts e combattevo nel miglior modo possibile. Ero vicino a un corridoio quando vidi il mio amico Fred in pericolo. Bellatrix stava per causare una grandissima esplosione. Io mi avvicinai, il tempo sembrava rallentarsi: Bellatrix che rideva sguaiatamente pronunciando la parola magica, Fred, ignaro di quello che sarebbe accaduto, che continua a lottare, e io che correvo più veloce di quanto avessi mai fatto, senza esitazione e con il cuore che mi batteva forte. Lo spinsi più lontano che potei, quando l’esplosione mi colpì in pieno. Sentì il mio corpo irrigidirsi e venir scagliato lontano. Le fiamme mi circondavano e le mura erano completamente crollate. Ero inerme, steso per terra, e un eco lontano mi rimbombava nella testa. Era quella la mia fine? Sì, e ne andavo fiero. Le urla echeggiavano e la battaglia continuava, mentre io morivo.
Ma Fred era vivo.

Angolo autrice: 
Ciao a tutti! 
Per prima cosa ringrazio la mia collega (?) Tyra Sunlow, la storia l'abbiamo scritta insieme (anche se magari se ne è dimenticata dato che l'abbiamo scritta un anno fa) ...ma non so come si faccia a taggare :/  
Abbiamo scritto questa storia perchè sono una fan sfrenata di Fred Weasley, e non mi andava giù il fatto che fosse morto ewe .
Detto questo: vi è piaciuta? Vi ha fatto schifo? 
Beh, le recensioni sono gradite (anche neutre e negative!) 
Baci, 
Isa.