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Autore: frency70    12/02/2013    11 recensioni
come sarebbero andate le cose se Kate non si fosse ammalata, quel lunedì di maggio?
Christian ed Anastasia si sarebbero incontrati ugualmente o il bel multimiliardario avrebbe trovato un'altra? magari proprio Kate?
***
in attesa dei vostri commenti (per favore, niente pomodori e uova marce! :D ) vi auguro buona lettura!
ciao
frency70
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Katherine Kavanagh
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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miss kavanagh presumo

Dedico questa storia ad Anastasia Rosee Steele Grey , un’amica che usa la sua bacheca facebook per divulgare il verbo di Mr Grey!!! :)

Grazie tesoro, per l’impegno che metti nel non far spegnere le luci dei riflettori su questa bellissima storia d’amore! :D

 

 

Miss Kavanagh, presumo.

 

Christian ed Anastasia erano teneramente abbracciati, dopo aver fatto l’amore, sdraiati sul letto che tante volte li aveva visti avvinghiati dalla passione.

Anastasia strofinò il naso sul petto di suo marito, respirandone il profumo e beandosi della sensazione che questo le procurava a livello fisico e mentale. Era pura estasi.

Non riuscì a trattenere il sorriso che le si formò sulle labbra e Christian ne approfittò subito, per attirarla a sé e ricominciare da dove si erano fermati.

 

Ancora incastrati l’uno nell’altra, nel più intimo degli abbracci, Christian prese il volto di Anastasia fra le sue mani e lo studiò a lungo, prima di accorciare la distanza baciandola con passione.

< Ogni mattina, che mi sveglio e ti trovo accanto a me, ringrazio Dio per averti fatta cadere nel mio ufficio, il giorno di quella famosa intervista. > disse lui, riprendendo fiato. < Chissà cosa sarebbe stato di noi, se fosse venuta Kate al posto tuo! >

 

***

Come sarebbero andate le cose se Kate non si fosse ammalata, quel famoso lunedì di maggio?

***   

 

< Ana? Io devo scappare a Seattle. Devo fare un’intervista per il giornale scolastico. Se va come spero farò un colpaccio! >

< Davvero? Come mai? >

< Mr Grey è l’uomo più ricco e riservato di Seattle ed ottenere un colloquio con lui è come fare un terno al lotto! Dalle foto che ho visto è pure piuttosto bello. Se non fosse che, probabilmente, è gay, un giro con lui me lo farei, anche se non è di certo il mio tipo ideale. >

< Non è ancora nato l’uomo che può resistere al tuo fascino, Kate! Va e spacca tutto! >

< Non è la mia priorità. Oggi vado là per ottenere delle risposte interessanti. Fammi gli auguri! >

< Buona fortuna, Kate! >

Anastasia guardò la sua migliore amica, con una punta di amorevole invidia.

Kate era il suo esatto contrario: bella, sicura di sé, grintosa e decisamente affascinate. Avrebbe fatto carriera ed avrebbe ottenuto tutto ciò che voleva, dalla vita. Quel Mr Grey non avrebbe avuto vita facile, nella mezz’ora in cui si fosse dovuto confrontare con lei!  

Le sorrise con affetto, quindi la salutò con un bacio al volo.

 

***   

< Mr Grey? È arrivata Miss Katherine Kavanagh, per lei >

< Grazie, Andrea. Falla aspettare cinque minuti e poi falla entrare direttamente. >

Christian si aggiustò la cravatta.

Ancora pochi minuti ed avrebbe conosciuto la figlia di Mr Kavanagh. Da quanto s’era impegnata per ottenere quell’intervista, era di certo una ragazza forte e determinata. Decisamente non il suo genere! A lui piacevano le donne docili e mansuete…da sottomettere, magari con l’ausilio di un bel paio di manette d’acciaio ed un frustino di cuoio morbido e flessibile…

Perché la sua mente andava verso quella direzione? Era da un paio di mesi che non aveva una sottomessa. Forse avrebbe dovuto cominciare a guardarsi intorno.

Scosse la testa, nel tentativo di schiarirsi le idee, quindi aspettò che Miss Kavanagh entrasse nel suo ufficio.

 

La porta si aprì con decisione ed una ragazza, dal cipiglio determinato, i capelli ramati ed un bel sorriso sul volto, si presentò davanti a lui, con ostentata sicurezza.

< Miss Kavanagh, presumo. > Christian si alzò e girò intorno alla sua scrivania, studiando le reazioni della bella Miss Katherine, che lo squadrò da capo a piedi, con un certo apprezzamento. Come da copione, pensò lui.

< Mr Grey, è un vero piacere incontrarla personalmente, dopo tanto tempo e tanta fatica! > disse Kate, un po’ sfacciatamente.

< Non sono riuscito a liberarmi di lei. Nonostante la noia che mi procurato questa sua insistenza, apprezzo questo genere di determinazione. > rispose lui, sorridendo sornione, alzando un sopracciglio. < Si vuole accomodare? >

Kate lanciò una breve occhiata intorno a sé, soffermando appena lo sguardo su un gruppo di quattro quadretti che, a suo parere, stonavano con lo stile moderno e raffinato dell’ufficio di Mr Grey, prima di accomodarsi sul grande divano bianco, che l’abbracciò comodamente.

< Le spiace se registro la conversazione? >

< Faccia pure. >

Le prime domande, così ovvie da risultare banali, servirono solo per rompere il ghiaccio e studiarsi a vicenda.

Miss Kavanagh era decisa ad ottenere qualcosa che non era riuscito agli altri, mentre Mr Grey era attento a restare sul generico, lasciando che la giovane donna si scontrasse con la sua marmorea inflessibilità.

Ad un certo punto la voce di Kate divenne più dolce, quasi timida, e chiese: < Mr Grey, non ho potuto non notare che, in tutte le fotografie che ho trovato in internet e durante le occasioni mondane, lei è sempre da solo. Non si fa mai accompagnare, o anche solo fotografare, in dolce compagnia. Che cosa ne devo dedurre? >

L’allusione alla sua presunta omosessualità, che nessuno, nemmeno i suoi familiari, aveva mai avuto il coraggio di chiedergli, lo faceva molto divertire, per cui non si scompose, davanti alla quasi esplicita conferma che Miss Kavanagh stava cercando di ottenere.

< Che sono una persona molto riservata. > disse lui, senza abbassare lo sguardo.

Kate incassò con stile quella risposta generica ed inutile, mentre Christian sorrise sotto i baffi, notando il disappunto della ragazza di fronte a lui.

Il delicato bussare alla porta di Andrea, che annunciava che il tempo a loro disposizione era scaduto, permise ad entrambi di togliersi da quell’imbarazzante situazione.

< Spero che abbia ottenuto quello che voleva, Miss Kavanagh > disse Christian, solo per educazione. Non che la cosa gli interessasse davvero.

< Avrei preferito avere più tempo a disposizione, per estorcerle qualche informazione in più e, magari, poterle fare qualche scatto, ma ho abbastanza materiale per fare un buon articolo. > rispose Kate, con un sorriso di circostanza.

< Andrea le indicherà la strada. Per quanto riguarda le fotografie, come lei ha giustamente sottolineato, in internet ne può trovare a volontà. Arrivederci. >

< Grazie, Mr Grey, ma posso trovare la strada da sola. > rispose lei, piccata.

Kate andò via, ancheggiando con malcelata ostentazione, uscendo dall’ufficio del più arrogante amministratore delegato che avesse mai incontrato e raggiungendo l’ascensore principale, senza mai girarsi.

***

Miss Kavanagh non era di certo il tipo di persona che potesse suscitare in Mr Grey un benché minimo interesse personale, motivo per cui il pomeriggio di Christian proseguì come previsto dalla sua agenda.

Non pensò più alla giovane Katherine, se non per paragonarla al padre, da cui aveva di certo preso lo spiccato senso per gli affari. Quella ragazza avrebbe fatto strada, se non si fosse fatta incastrare del primo bell’imbusto da cui, era evidente anche a lui, non poteva fare a meno di farsi notare.

L’unica cosa che lo fece sorridere fu che, a conti fatti, per quanto in un primo momento non avesse disdegnato una bella occhiata alla sua persona, Miss Kavanagh non aveva avuto il solito atteggiamento che le donne avevano nei suoi riguardi.

Non era arrossita, non aveva balbettato, lo aveva guardato dritto negli occhi, senza abbassare lo sguardo, e quando le aveva stretto la mano non era svenuta. Ok, quest’ultima considerazione era esagerata, nessuna donna era mai davvero svenuta solo toccandolo, ma rendeva l’idea.

Lasciò quelle considerazioni al loro decorso naturale e si buttò a capofitto nel suo lavoro.

 

***

Kate salì in macchina, quindi prese un bel respiro. Non si era accorta d’averlo trattenuto, negli ultimi attimi.

Quel Mr Grey era di certo un uomo molto affascinate, con il tipico modo di fare di chi sa di esserlo. Sfruttava la sua fisicità, decisamente non comune, per ottenere attenzione dagli altri.

Sorrise. In fondo, in un certo senso, si assomigliavano, anche se lei era più solare e, di certo, più simpatica! Lui, invece, dava l’idea di nascondere dei segreti. Aveva uno sguardo magnetico, sconcertante, quasi…inquietante.

Ripensò alla conversazione appena avuta. Non avrebbe fatto alcuno scoop, ma le considerazioni di Christian Grey, su alcuni argomenti, erano interessanti. Ne sarebbe venuto fuori un bell’articolo.

Peccato invece per le foto. Si era portata dietro la sua digitale, sperando di convincerlo a fare uno paio di scatti, magari insieme a lei, ma non era riuscita a smuoverlo dalla sua posizione.

Nell’insieme era comunque soddisfatta. Era valsa la pensa farsi quel lungo viaggio, per incontrarlo. Prese la via del ritorno, guidando con prudenza, visto che aveva cominciato a piovere piuttosto intensamente.

Una volta a casa, Anastasia, la sua amica del cuore nonché coinquilina, l’accolse con un sospiro. Era stata in pensiero per lei, visto il maltempo, e le preparò subito una buona cena, in attesa di poter chiacchierare un po’ insieme e raccontarsi le vicende quotidiane. Lei era una persona rassicurante. L’esatto contrario di quell’arrogante di Mr Christian Grey!

 

***   

Il giorno della consegna dei diplomi, Christian si preparò con cura, come era solito fare, ma senza alcun entusiasmo. Sarebbe stata una giornata lunga e parecchio noiosa. Si presentò puntuale nel luogo preposto, dove incontrò la giovane Miss Katherine, che salutò con un cenno del capo, per poi ignorarla educatamente e mettersi a parlare col rettore dell’università ed alcuni docenti.

 

Dopo i doverosi discorsi introduttivi, cominciò la sequenza di neo laureati, che si presentavano al suo cospetto, per ricevere il tanto sospirato rotolo di finta pergamena, che faceva di loro dei neo-disoccupati.

Christian sorrise, pensando, ironicamente, che fosse stato scelto proprio lui, per consegnare i diplomi di laurea, che non aveva nemmeno portato a termine gli studi.

Fu in quel momento, dopo un mare di visi anonimi, di mani sudaticce e di sorrisi inespressivi, che la vide.

Una ragazza mora, che si stava avvicinando a lui, con passo malfermo sui tacchi alti. Aveva un viso angelico ed il bianco latteo della sua pelle faceva un bellissimo contrasto con il rossore pudico che colorava le sue guance.

Quando si guardarono negli occhi, gli occhi più azzurri e più belli che avesse mai visto, provò una stranissima sensazione.

< Congratulazioni, Miss Steele >

< Grazie, Mr Grey >

Christian le consegnò il rotolo di carta e le strinse la mano.

A quel contatto, pelle contro pelle, una scossa di piacere intimo lo percorse per tutto il braccio, fino al petto, fino allo stomaco, fino all’inguine.

Sorpreso da quella reazione inaspettata, emise un debole respiro, che si contrappose allo sguardo incredulo della fanciulla davanti a lui. Evidentemente anche lei aveva sentito qualcosa.

A malincuore lasciò andare quella mano calda e vellutata, che già sognava di sentire sul suo membro, e proseguì con gli altri studenti in attesa, non prima d’aver memorizzato il nome della bella e conturbante ragazza, che aveva appena incrociato la sua strada. Quel pomeriggio, Welch avrebbe avuto del lavoro urgente da fare.

 

Al termine della sfilata, dopo i doverosi applausi ed il rituale lancio dei cappelli dei neolaureati, Christian cercò di ritrovare il volto di Miss Anastasia Steele tra la folla e fu sorpreso di vederla intrattenersi, niente meno, che con Miss Kavanagh.

Sorrise soddisfatto. Qualcuno lassù gli voleva bene!

Si avvicinò al gruppetto di amici, sentendo una fitta di odio profondo verso un ragazzo, presumibilmente il fratello di Katherine, vista la somiglianza, che teneva abbracciata Miss Steele, con un atteggiamento di estrema confidenza.

Non fece in tempo a rimproverarsi per quel pensiero, in fondo Miss Steele non era sua, che si trovò già vicino all’allegra compagnia.

< Miss Kavanagh, volevo porgerle le mie congratulazioni >

< Oh, grazie Mr Grey. >

Kate fu colta di sorpresa da quell’improvviso interesse del ricco imprenditore, dopo che all’incontro era stato così altezzoso ed arrogante.

Poi capì. Lo sguardo che Mr Grey lanciò verso Anastasia fu più esplicativo di mille parole.

< Posso congratularmi anche con lei, Miss Steele? > chiese Mr Grey, ignorando completamente sia Kate che suo fratello, che nel frattempo aveva sciolto l’abbraccio con Anastasia, per abbracciare la sorella.

< Grazie Mr Grey. Ma…come fa a conoscere il mio nome? > chiese Anastasia, sorpresa ed imbarazzata allo stesso tempo.

< Le ho appena consegnato il diploma di laurea, ricorda? > rispose lui, con voce vellutata e rassicurante.

< Certo che sì, ma ne ha consegnati a centinaia, oggi! Dubito che lei possa ricordare i nomi di tutti i presenti! >

< Ricordo solo quelli che mi interessano, Miss Steele! > disse Christian, sicuro di sé.

Per non perdere l’occasione, intavolò la prima conversazione che gli venne in mente.

< Anche lei è una giornalista, come Miss Kavanagh? >

La osservò attentamente, mentre Anastasia, con lo sguardo, cercava l’aiuto di Kate.

< No. Io ho studiato letteratura inglese >

< E quali sono i suoi progetti per il futuro? > chiese lui, anche se la vera domanda che avrebbe voluto rivolgerle sarebbe stata: C’è posto per me, nel tuo futuro, piccola Miss Steele?

< Ancora nulla di preciso. Ho fatto qualche domanda in giro per fare uno stage… >

Questa sì che era una possibilità! La sua azienda faceva stage mirati a sviluppare la professionalità dei giovani laureati ed erano molto ambiti. Entrare nel suo staff era un fiore all’occhiello, per molte persone. Sarebbe stato estremamente interessante vedere Miss Steele varcare la porta del suo ufficio, tutte le mattine!

< Ha presentato domanda anche nella mia? >

< Co…come? Certo che no! > rispose lei, quasi scandalizzata!

< Perché no? > questa reazione proprio non l’aveva capita. Cos’aveva la sua azienda che non andava bene, per lei?

< Bhè…io…sono solo laureata in letteratura. Non credo d’avere nulla da dare alla Grey Enterprises! >

Ah, ecco cos’era! Si sentiva inadeguata. Forse non aveva tutti i torti, se avesse anche solo lontanamente immaginato quali mansioni aveva in mente per lei!

< Ma sarebbe compito della Grey Enterprises dare un valore aggiunto a lei! >

Anastasia, ancora troppo sorpresa per quell’offerta ed, onestamente, piuttosto stordita dallo stesso Mr Grey in persona, cercò supporto da Kate, che stava osservando la scena con malcelato stupore e tanto di bocca aperta.

A Christian non sfuggì quella muta richiesta d’aiuto.

Era evidente che le due ragazze erano molto legate e che, fra le due, la più forte di carattere fosse Miss Kavanagh. Doveva separarle, altrimenti non avrebbe mai avuto modo di vedere le reazioni della bella mora, senza l’influenza della rossa.

Con un movimento fluido e spontaneo, come se si fosse girato senza rendersene conto, sovrappose la sua figura a quella dell’amica, per interrompere la loro visuale.

Quindi aggiunse: < Posso offrirle qualcosa da bere? Così possiamo parlarne. >

< La ringrazio, ma mio padre mi sta aspettando > rispose Anastasia, rossa fino alla punta dei capelli.

< Capisco. Al contrario, mi perdoni, non volevo trattenerla con le mie domande. Sarà per la prossima volta. Decida lei, dove e quando, sempre che le faccia piacere, ovviamente. > disse Christian e le allungò il suo biglietto da visita.

Anastasia lo prese con mano tremante, sotto gli occhi straniti di Kate che, con coraggio, disse: < Mr Grey, la mia amica non è solita accettare inviti da estranei. Non si aspetti d’essere richiamato! >. Quell’uomo proprio non le piaceva!

Christian riuscì a trattenersi dal fulminarla con lo sguardo, anni di autocontrollo potevano essere davvero utili, in certe circostanze, pensò, poi rispose: < Non sono un estraneo. Lei stessa mi ha conosciuto la settimana scorsa. >

< E questo che cosa significa? >

< Che lei può garantire alla sua amica che non sono un mostro, che non le salterò addosso e che non farò nulla che lei non voglia! > affermò sicuro Mr Grey e, prima di dare tempo e modo a Miss Kavanagh di ribattere, aggiunse: < E per dimostrarle la mia buona volontà e la mia buona fede, sono disposto a posare per delle fotografie, in esclusiva per lei! Che cosa ne dice? >

Kate si lasciò sfuggire un sussulto compiaciuto. Foto esclusive del più esclusivo e ricco scapolo di Seattle? Doveva parlarne con Ana.

Ma chi le avrebbe garantito che non fosse tutta una scusa?

Intuendo l’indecisione di Katherine, Christian colse la palla al balzo quando, intercettato da un giornalista del giornale locale, che gli aveva chiesto di posare per la sua rivista, si fece scattare una fotografia attirando accanto a se un’incredula Anastasia.

< Ecco…in fondo…credo che si possa fare… > disse Kate, stupita.

La giovane donna guardò Anastasia, che per la prima volta alzò il viso arrossato verso la sua amica. Cosa le voleva chiedere, Kate, con quello sguardo? Incerta sulla risposta da dare, istintivamente si morse il labbro con i denti.

Mr Grey ebbe un sussulto a livello primordiale, guardando le labbra della ragazza accanto a lui. Erano la cosa più erotica che avesse mai visto in vita sua…e ne aveva viste di cose erotiche, in ventisette anni!

A fatica, ritrovò un minimo di lucidità per osservare lo scambio mentale di informazioni, che le due amiche stavano avendo davanti ai suoi occhi, e ne colse il contenuto prima ancora della bella Anastasia, motivo per cui incalzò dicendo: < Miss Kavanagh, sarò a Portland fino a sabato. Alloggio all’ Heathman Hotel. Se deciderà di contattarmi, per fare qualche scatto, Miss Steele ha il mio numero. A presto! >

Si girò verso Anastasia e, prendendole la mano con la sua, sfiorò quella pelle delicata e perfetta, con un galante quanto inusuale baciamano.

Indugiò appena più del dovuto, per poterne memorizzare il profumo inebriante.

< Anastasia >

< Christian >

L’uomo rimase interdetto. Nessuna donna lo aveva mai chiamato per nome, nessuna poteva permetterselo, eppure, pronunciato da quelle labbra sensuali ed impudenti, gli era sembrato il suono più dolce che avesse mai sentito in vita sua.

Uno strano e nuovo sentimento stava prendendo forma, dentro uno dei brandelli in cui era stato ridotto il suo cuore.

Si allontanò dalle due ragazze, lasciando che traessero le loro conclusioni, (giuste o sbagliate che fossero, lo avrebbero scoperto in futuro), di quell’incontro così fuori dal comune.

Di due cose era assolutamente certo: Katherine non sarebbe stato un problema e, prima o poi, Anastasia Steele, con quella sua bocca sensuale ed eccitante, sarebbe stata sua.

 

***************

 

Questa è forse la meno sentimentale e zuccherosa, tra le varie storie che ho scritto su questa coppia, ma non poteva essere diversamente, visto che qui Christian ed Anastasia si sono appena conosciuti e Mr Grey, come ben sappiamo, all’inizio voleva solo una sola cosa da Anastasia…e non era di certo la ricetta del suo pollo al forno!!! Ahahahahah! ( sono riuscita a sorprenderti questa volta, mrsLelli? )

Ma mi sono divertita a sottintendere l’ineluttabilità del destino, che gioca con i nostri beniamini, perché in nessun universo può esistere Mr Grey senza la sua Anastasia!

Ora lascio a voi la parola e, vi prego, come sempre, siate clementi!  :)

Ciao

frency70

   
 
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