Consiglierei di ascoltarla, dato che nel testo si fa riferimento a questa precisa opera. Buona lettura.
Nocturno – Chopin
http://www.youtube.com/watch?v=MPvS0g2papI
 





Una leggera melodia si espande per la casa.
Le note arrivano delicatamente al mio orecchio che le percepisce amplificate, ma sempre in un tono molto gentile. Gentile come la mano che tocca, o meglio accarezza, i tasti di quel vecchio pianoforte. Le dita percorrono agilmente tutta la sua lunghezza, come se lo avessero fatto milioni di volte, producendo quel suono che sempre riesce ad ammaliarmi.
Distesa sul divano con la testa poggiata al bracciolo, posso vedere benissimo quell’esile figura che riversa tutto il suo animo nobile e generoso su quel burbero strumento, che spesso stona qualche nota. Ma lei sembra non curarsene, continua a suonare quell’opera che tanto tempo prima le era stata insegnata.
La corta chioma bionda a volte si muove, insieme alle braccia, continuamente in movimento, e alle gambe, che solleticano i piedi dell’anziano addormentato, facendogli produrre quella melodia incantata.
Nel complesso, tutta questa scena, sembra saltata fuori dal più classico dei quadri. La luce del sole pomeridiano filtra dalle tende sottili, donandogli un effetto soffuso. Il chiarore sfiora delicatamente tutto il contorno destro del pianoforte e della pianista, disegnando sul muro una lunga ombra scura che asseconda i movimenti della proprietaria. I toni dell’arancione e del giallo sono i colori principali di quella tela, intitolata “Gentilezza arancio”, creata da un’anonima mente pittrice allungata sul divano.
Ma ecco che pian piano si avvicina il momento dell’epilogo e le ultime note si susseguono velocemente, arrivando ormai a sfumarsi alla fine, in un moto di elegante armonia.
La protagonista dell’ipotetico quadro si ridesta e alza il capo, guarda i tasti con gentilezza e con gentilezza li ringrazia mentalmente insieme allo stesso strumento. Al termine della sua conversazione silenziosa si volta verso di me e mi dona un sorriso, che amorevolmente prendo e ripongo nei miei ricordi.
Il suo viso è rilassato e i suoi occhi ambra brillano di una rinnovata serenità che solo un’esecuzione del genere può offrire.
Con ancora in mente quella melodia, mi alzo e mi avvicino a lei, con prestabilita lentezza. Vedo le sue guance imporporarsi un poco mentre il mio volto raggiunge il suo, fino ad arrivare ad un soffio da lei.
Non le faccio complimenti ma la ringrazio con lo sguardo e dolcemente unisco le mie labbra alle sue, senza bramosia né malizia.
Solo tenero amore di ragazza.     
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Per completezza, le due ragazze sono Anja, quella che suona, e Yeva, quella stravaccata sul divano e narratrice della storia. Anja ha imparato a suonare il piano da piccola e adesso se la cava discretamente. Yeva adora immensamente sentirla suonare.
Ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere una cosa senza senso.


Saluti,
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