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Autore: princess_sparklefists    12/02/2013    1 recensioni
[Mondo Disco, Terry Pratchett]
Il Wizcon è la più grande convention di magia del Multiverso.
Ponder la adora. Rincewind... la adorava.
[Crossover: Discworld/L'ultimo unicorno]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Mentre si serviva ancora un paio di canapé, Ponder Stibbons notò una mano rugosa e incallita che tastava il piano del tavolo.
Quando alla fine trovò la ciotola delle arachidi, la fregò rapidamente dal tavolo. O almeno ci provò. Ponder la colpì mentre si ritirava sotto la tovaglia, le prese la ciotola, e la rimise al suo posto.
“Eek”, disse il Bibliotecario. Era un eek davvero furioso. Un eek che diceva: “Ti staccherò il dito a morsi se ci riprovi". Ponder rabbrividì e si allontanò dal buffet. Se a qualcuno importava così tanto delle dannatissime arachidi potevano rischiare la loro di vita. In ogni caso, la reputazione dell’Università Invisibile era già piuttosto infangata, e non sarebbe migliorata: l’Arcicancelliere era tristemente famoso tra i seguaci della scuola ‘amici di tutte le creature viventi’ come un insopportabile attaccabrighe, e tra l’altro rendeva tutti nervosi persino a casa; i suoi colleghi professori si lamentavano ogni anno di quanto scarso e di bassa qualità fosse il buffet, ma mangiavano comunque più che potevano e rubavano cibo da portare come snack alle conferenze1; molti dovevano ancora imparare che  chiamare il Bibliotecario ‘scimmia’ non era una scelta di vita lungimirante, e la confusione rendeva il Tesoriere ancora più, bé, “tesoriere” del solito.2
Ponder era quasi sicuro di essere l’unico mago dell’Università Invisibile a cui il Wizcon piaceva. Non era proprio entusiasta di essere apostrofato come “Harry” ogni due per tre, ma era sempre un posto dove veniva preso sul serio, per una volta, e un’opportunità d’oro per raccogliere materiale per i suoi studi sulla natura della Magia stessa.
A essere onesti, questa era un po’ un’esagerazione: Scuotivento era visibilmente meno miserabile durante la convention. Principalmente per due ragioni: era molto meno pericoloso della giornata tipo di Scuotivento e il maggo si era fatto un amico.
Era un ragazzotto simpatico con un nome che Ponder non osava pronunciare per paura di evocare qualcosa di brutto dalle Dimensioni Sotterranee. Era anche un totale inetto, almeno per quanto riguardava la magia. Sapeva fare un paio di trucchetti, che era comunque più di quanto fosse mai riuscito a fare Scuotivento, ma non aveva alcun controllo sugli incantesimi davvero potenti. Se mai succedeva che ne invocasse uno, era perché la magia aveva lavorato attraverso di lui.
Avevano legato molto negli ultimi anni. Scuotivento si era persino messo ad aiutare Ponder con le ricerche nel dipartimento di Magia ad Alta Energia dopo che lui aveva ventilato l’idea di un sistema per comunicare con altri universi.
Quindi, Ponder rimase piuttosto sorpreso nel vedere Scuotivento appoggiato contro un muro con aria cupa e sguardo fisso sul pavimento.
“Er, il tuo amico non è riuscito a venire quest’anno, Scuotivento?”.
L’uomo continuò a fissare il pavimento. Ponder gli toccò delicatamente una spalla. Scuotivento si voltò verso di lui.
“Oh, no, Schmendrick è qui”, disse.
“E allora perché stai qui a mugugnare? Vai a divertirti!”, disse Ponder. Provò una punta di imbarazzo cosmico nell’accorgersi che sembrava di sentire parlare sua madre.
“Sono andato”. Inspirò profondamente. “Sembra che sia diventato ‘un vero mago’ ora”, disse Scuotivento, e la sua voce era più dura di quanto Ponder l’avesse mai sentita, “Non parlava d’altro. Alla decima menzione della signorina unicorno, ho tirato fuori una scusa e sono scappato”.
“Ma dovresti essere lieto per lui!”.
“E perché mai?”.
“Scuotivento, se lui è diventato un mago propriamente detto, puoi farcela anche tu!”, disse Ponder, e non appena la parola “propriamente” lasciò le sue labbra si rese conto che stava dicendo la cosa sbagliata. Non solo una meramente scorretta, proprio la peggiore che potesse tirare fuori in un momento del genere.
Scuotivento era così furioso che fremeva.
“Io sono un vero mago”, disse, lentamente, “Semplicemente, non sono anche uno molto bravo”.
 
 
1Quelle poche a cui partecipavano. I maghi dell’Università Invisibile, non erano molto entusiasti per quanto riguardava le conferenze e le sedute di brainstorming. Alla prima edizione del Wizcon, la maggior parte dei professori si era messa in lista solo per quelle che si tenevano nell’Aula 3B, assumendo che fosse codice per “tempo libero” anche là. Però l’Aula 3B esisteva davvero e c’erano effettivamente delle conferenze. Alcuni non si sono mai ripresi da quello shock, e da allora hanno giurato di non prendere mai più parte ad una conferenza.
 
2L’Università invisibile avrebbe potuto avere una chance di migliorare la loro reputazione, o perlomeno di convincere la comunità magica che quello era solo la maniera in cui era fatta la gente del Disco, se solo le streghe si fossero degnate di partecipare.
Purtroppo, avevano tutte concordato sull’opinione che la convention fosse solo un raduno per maghi di città fighetti che facevano troppo affidamento su pezzettini di carta e discussioni, per cui se ne stavano ben alla larga. Neanche la prospettiva del cibo gratis le avrebbe smosse dalla loro decisione.
   
 
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