Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Segui la storia  |       
Autore: White_to_Black    13/02/2013    0 recensioni
Una nobile famiglia inglese, la famiglia Oak, dimora da anni in Giappone, e quando il conte e la contessa decidono di tornare in Inghilterra, i due figli, gemelli, dovranno lasciare gli amici, la scuola e la famiglia. Con loro verrà però il fedele maggiordomo dei due, Sebastian.
(Il significato del titolo è: il maggiordomo e i gemelli)
È ambientata nel mondo reale, e i personaggi avranno solo il carattere di Sebastian, L, Light ecc.
È un crossover fra: Kuroshistuji, Death Note, 07-Ghost e D.Gray-man.
Avvertimento: prima la fanfiction era di Brooklyn_Rogers, ma adesso lei mi ha chiesto di continuarla!
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2-Quel maggiordomo e quei gemelli, litigio
 
Susan sbadigliò. Non sopportava le finestre aperte durante la notte, ma si era dimenticata di chiuderle.
Sebastian entrò con la colazione su un carrello. Lei si agitò un po’ fra le coperte.
-Bocchan, tanto lo so che siete sveglia.- ma dato che lei non si decideva ad alzarsi, andò verso le coperte e scoprì il volto di Susan, che palesemente faceva finta di dormire.
-La prossima volta, Bocchan, ditemelo se volete che chiuda le finestre.- lei aprì gli occhi e si tirò su.
-Non voglio essere una bambina viziata. A proposito, non ti avevo detto di smetterla di portarmi la colazione a letto, Sebastian?- lui le strizzò l’occhio.
-Mi piace venire a svegliarvi la mattina. C’è del the.- non ascoltando le proteste della ragazza, gli mise davanti la tazza e i biscotti.
-Che sci trovi di bello nel visciarmi?- chiese con la bocca piena di cibo.
-Bocchan, non parlate con la bocca piena.- lei inghiottì rischiando di strozzarsi.
-Bocchan, non vi uccidete.- il ragazzo mise una mano sulla spalla di Susan e la tirò verso di sé, facendole posare la testa sulla sua spalla. La ragazza arrossì e si scostò.
-Perdonate la mia insolenza. Ho preparato l’acqua nella vasca.- lei si alzò e ancora paonazza si avviò verso il bagno. Dopo qualche minuto, attraverso la porta Sebastian le chiese:
-Va bene la temperatura?
-Sì, è perfetta.- poi aggiunse piano –Come te.
-Come avete detto?
-Niente, non ho detto niente.- rispose agitata.
Per poco non mi sgamava, pensò.
Chi non ti sgamava?, rispose Will.
Ma mi lasci in pace? Sei noioso, che t’importa?
Gne gne gne, conclusero così il discorso.
A volte fra i gemelli succede, questa specie di connessione mentale che però in loro era altamente sviluppata, tant’è che spesso l’uno riusciva a insinuarsi nella mente dell’altro.
Susan uscì dalla vasca in accappatoio e rimase nel vedere Sebastian aspettarla nella camera con un asciugamano bianco in mano. Lei lo spinse fuori.
-Cavolo, Sebastian, avrò pure il diritto di asciugarmi i capelli da sola, no?- urlò arrabbiata.
-Ma cosa le è preso?- si chiese ad alta voce.
-Quanti anni pensi che abbia, Sebastian?- gli domandò William appena apparso accanto al maggiordomo.
-Ehm, sedici, no?- lui annuì.
-Appunto.- sospirò e si voltò dall’altra parte, scendendo l’ampia scalinata di casa Oak per andare in giardino a giocare con il cane, in quanto c’era ancora parecchio tempo per andare a scuola.
Susan, ti sei arrabbiata perché non sopporti essere trattata come una bambina, o perché è stato Sebastian a farlo?, ma la sorella non rispose.
A quanto pare stavolta c’è rimasta male.
Il parco della residenza degli Oak era deserto, a quanto pare il cane era partito per una delle sue esplorazioni o stava ancora dormendo.
-Pluto! Dove sei? Vieni qui, bello!- c’era così silenzio che William poteva sentire il ronzio di una mosca.
 
Susan si asciugava i lunghi capelli corvini. Gli occhi verde acqua erano però altrettanto bagnati, ma nessuno lo sapeva o poteva sentirlo, perché lei piangeva in silenzio.
Uffa, perché mi sono innamorata di Sebastian? Lo so benissimo che tra noi non potrà esserci mai niente, pensò con le guancie rigate da lacrime trasparenti.
-Bocchan?- sentì dire a Sebastian da fuori, e si girò dall’altra parte per costringersi a non rispondere.
-Scusatemi, per prima, non era mia intenzione offendervi.- Hikari sbuffò e continuò a prepararsi senza badargli.
-Hikari, smettila di fare così.- lei improvvisamente si bloccò. Era parecchio tempo che Sebastian non la chiamava in quel modo.
-Sebastian, do così tanto l’impressione di essere una bambina viziata?- chiese al maggiordomo.
, rispose Will.
Non era per te la domanda, idiota!
-Niente affatto, Bocchan, la colpa è mia. Ma cerco solo di essere un perfetto maggiordomo.- si giustificò il ragazzo.
Susan aprì di scatto la porta.
-Allora ti ordino: non osare mai più trattarmi come una bambina, Sebastian!- lui si portò una mano al petto, scoprendo il polso dove apparve un braccialetto bianco e nero, si inchinò e rispose come sempre.
-Yes, my Lady.- lei gli sorrise e, abbassatasi per essere alla stessa altezza del ragazzo, inginocchiato con fare ottocentesco, lo abbracciò.
-E non ti dimenticare che io sono la tua migliore amica, Sebastian Michaelis.- questa frase lasciò stupito il maggiordomo.
-Pensi che io non ci faccia più caso perché sei diventato il mio maggiordomo, Sebastian? Non ricordi quella promessa?- Sebastian ricambiò l’abbraccio.
-Ovviamente, Bocchan.
-E allora mantienila, è un ordine!
-Yes, my Lady.- mormorò all’orecchio della ragazza.
 
Sono solo due bambini, lui ne ha dodici e lei nove.
-Sebas-chan, perché non ci facciamo una promessa?- chiede improvvisamente la bambina al suo amico.
-Che promessa, Hikari?
-Che non ci dimentichiamo mai di essere amici, nemmeno quando saremo grandi e avremo tante cose a cui pensare.
-Sì.- risponde lui, entusiasta.
-E allora giuriamo. Se smetteremo di essere amici, che la sciagura si abbatta su di noi!
-Sembra una maledizione.- osserva Sebastian.
-Giura, Sebas-chan!
-Se smetteremo di essere amici, che la sciagura si abbatta su di noi!- dice cantilenando.
-E ora…- la bambina porta Sebastian fino all’albero dove ha nascosto lo zainetto. Ne tira fuori due fili colorati, uno nero e uno bianco, e comincia a intrecciarli. Alla fine ne escono due braccialetti e ne lega uno al polso di Sebastian.
-Forte, eh? Me lo ha insegnato la mamma.- chiede mentre il bambino osserva meravigliato il braccialetto.
I due si stringono la mano come fanno gli adulti e sorridono: nessuno sarebbe riuscito a separarli.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: White_to_Black