AN DEINER SEITE
Sono
steso a terra.
Il
terreno è duro e scomodo ma non so perché non ci
faccio caso.
Ho
la sensazione di non avere il cappello in testa, vorrei urlare costringendo chi
me lo ha tolto a restituirmelo subito ma dalla mia
bocca non esce alcun suono…
Solo ora mi accorgo che ho gli occhi chiusi.
Cerco
di aprirli.
Tutto
inutile.
C’è
qualcosa di umido sul mio petto.
È
pesante e alcune volte brucia,soprattutto quando un
liquido caldo ci passa sopra.
Sono
immerso nell’oscurità, ho sonno e vorrei dormire.
Sto
per addormentarmi ma un’improvvisa scossa elettrica mi
riporta alla realtà.
Ne arriva un’altra.
Un’altra.
Qualcosa
in me si risveglia.
Riesco
ad aprire gli occhi
anche se è tutto annebbiato e una luce blu intermittente mi da
fastidio…
Vedo
dei movimenti vicino a me.
Persone
vestite di arancione
mi sono addosso.
Ora
però si allontanano e compari tu…
La
tua pettinatura la riconoscerei tra mille.
Ti
ho sempre detto che assomigli ad un leone pettinato
così ma non mi dai mai retta
…come
sei testardo…
Ma…mi stai dicendo qualcosa…
Non
ti sento,leggo il labbiale
Tieni
duro fratellino.
Abbasso
lo sguardo verso la mia mano che tu stringi nella tua.
È
insanguinata.
Ora
ricordo.
La
discoteca.
Quella
ragazza.
Il
suo fidanzato.
La
pistola.
Lo
sparo.
Il
dolore.
Come
sono stato idiota, ma come avrei potuto immaginare che lei fosse fidanzata con
un ex galeotto.
Continui
a sussurrarmi parole mentre io sento che quel liquido
caldo,che ora so essere sangue, continua ad uscire dalla ferita sul mio petto.
Si,
non mollo fratellino.
Per
te.
Ma ho un po’ freddo sai?
Le
palpebre mi pesano anche se mi sento leggero
Mi
accorgo che l’oscurità sta tornando.
Non
voglio chiudere gli occhi.
Non
mollo.
Non
mollo.
Anch’io ti voglio bene.
Non
mollo.
Non
mollo.
Bill…vedo
una luce!!!