La solitudine. Certo, ci avevo pensato svariate volte, ma in quel periodo il pensiero che tutto il mondo andasse in coppia tranne me, era sempre più opprimente. Dall'inizio delle vacanze estive non avevo fatto altro che stare in disparte mentre tutte le coppiette che si erano formate se la spassavano allegramente: Tsubaki e Blackstar si erano messi insieme alla festa di fine anno in cui tutti si dichiaravano all'amato a all'amata; anche Crona aveva preso coraggio e si era dichiarato a Maka e ora passavano ogni giorno assieme; le sorelle Liz e Patty erano sempre insieme e facevano le babysitter alla piccola Angela; Kid anche lui non si era fidanzato, ma era troppo occupato a pensare alla simmetria per innamorarsi, anzi forse era proprio la simmetria a fare coppia con lui.
Anche se l'estate era ormai finita e l'anno scolastico era agli inizi, le coppie erano stabili e ancora più unite. Insomma tutto il mondo andava in coppia tranne me.
Era il primo giorno di scuola, stranamente tutti erano in anticipo. Mi sedetti al banco da solo, ormai ci avevo fatto l'aitudine e poi non volevo fare il terzo incomodo tra Maka e Crona.
Il professore entrò accompagnato da Spirit, che non perse occasione per mettersi in mostra davanti alla figlia.
Stein: ''Buongiorno ragazzi, spero abbiate passato bene le vacanze estive. Come ben sapete oggi inizia l'anno scolastico. A farvi compagnia durante quest'anno avrete due nuove compagne. Prego Justin, falle entrare.''
Dalla porta entrò Justin seguito da due ragazze: una sorridente, l'altra piuttosto seria e dallo sguardo gelido.
La ragazza sorridente era abbastanza alta, con i capelli neri scuri lunghi fino a metà schiena e gli occhi blu. Indossava una specie di divisa composta da una gonna blu, una camicia bianca, un maglioncino rosa e un fiocco blu, ai piedi portava delle ballerine con delle calze lunghe fino a metà coscia.
Kid:''Whooo! Ma è perfettamente simmetrica! La ragazza alta intendo... i capelli, i vestiti, tutto!''
L'altra ragazza era bassa, anche lei con i capelli neri, ma meno scuri della compagna, e gli occhi di un colore indefinito: erano verdi azzurri, con alcune pagliuzze lilla e il contorno della pupilla giallo. Indossava una mantella nera e rossa, sotta la quale si intravedeva una maglia larga con le maniche lunge che copriva quasi del tutto una gonna nera, e degli stivali bianchi fino al ginocchio.
Justin: ''Il mio lavoro qui è finito. Sarà meglio che mi ritiri. Ci si vede.''
Tornò fuori, seguito da Spirit.
Stein: ''Loro sono Arata e Alma. Fatele ambientare e non traumatizzatele... capito BlackStar?!''
Indicò le due ragazze, poi iniziò a compilare il registro.
Arata: ''Salve a tutti! Io sono Arata Ely Ashihara e sono una meister.''
Alma: ''Io mi chiamo Alma e sono la sua arma.''
La freddezza di quella ragazza la rese per molti inquietante.
Arata: ''Su Alma, non fare la scontrosa. Siamo appena arrivate.''
Onguno nella classe aveva gli occhi puntati su quelle due.
Il professore fece loro cenno di sedersi nei due posti liberi, ovvero quelli tra me e Kid.
Kid:''Arata! Arata! Siediti vicino a me! ... Dimenticavo le presentazioni, io sono Death the Kid, ma chiamami pure Kid.''
Arata: ''Piacere Kid!.''
E mentre Arata e Kid chiacchieravano sorridenti. Alma rimase seduta con lo sguardo perso nel vuoto.
Io:'' Ehm, ciao. Sono Soul Eater Evans. Spero ti piaccia la Shibusen.''
Alma:''Sembra carina.''
Brrrrrrr che fredda. Era come parlare a un cubetto di ghiaccio, sembrava non provare emozioni, ma qualcosa nei suoi occhi le dava un'aria malinconica e sola.
Arata:'' Alma, io vado a fare un giro con Kid più tardi, preferisci che ti accompagni a casa prima?''
Alma tenne lo sguardo basso e fece un leggero cenno con la testa. Perchè mi sembrava di vedere una scena tra madre e figlia?
Kid e Arata tornarono a parlare. Forse dovevo parlare un po' con Alma, sembrava giù di morale.
Io: ''Senti, non vorrei essere precipitoso, ma ti va se facciamo un giro per Death City dopo le lezioni?''
Esitò un po' prima di rispondere.
Alma:''Perchè no... Senti Arata, non serve che mi porti a casa, vado a fare un giro anche io.''
L'amica gli sorrise e tornò a parlare con lo shinigami.
Finirono le lezioni e tutti si salutarano, in classe rimanemmo io, Kid e le nuove arrivate.
Arata: ''Allora ci si vede a casa Alma, a dopo!''
Si salutarono con la mano e io rimasi solo con Alma.
Io:''Non per offendere, ma sei sempre così fredda?''
Alma:''Ho imparato a esserlo...''
Io:'' In che sens-- ... ehi! Mi stai ascoltando?''
Alma: ''Tra un po' chiuderanno le porte, non voglio restare qui tutta la notte. Non voglio che Arata si preoccupi.''
Uscimmo dalla scuola e andammo a Death City.
Io: ''Perchè non ci fermiamo un attimo da qualche parte? Conosco una gelateria che fa dei frappè ottimi.''
Forse un frappè avrebbe sciolto un po' quella ragazza di ghiaccio, anche se era un po' un controsenso, ma infondo poteva funzionare.
Io: ''Seguimi, conosco una scorciatoia!''
Entrammo in un vicolo, solitamente a quell'ora non c'era nessuno quindi era sicuro. Proseguimmo per qualche metro tranquillamente, ma in breve percepii delle presenze. Ci girammo e ci trovammo accerchiati da alcuni teppisti.
Alma: ''Bella scorciatoia Evans!''
Avevano tutta l'aria di volerci fare del male, ma che uomo sarei stato se non avessi tentato di proteggerla?! Senza Maka ero quasi inutile, anche se avessi tentato di attaccare da solo, orgni attacco sarebbe stato troppo debole.
Come scappare?