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Autore: _Hilaris    13/02/2013    3 recensioni
"Mentre ci allontaniamo, quella soave musica proveniente dalla macchina sta lentamente scomparendo, ma riesco ancora a sentire le note di quel delicato pianoforte e quella voce potente ma al tempo stesso dolce che mi penetra nell'anima e mi fa rabbrividire perchè, in fondo, racconta la mia storia."
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Fanfiction creata sulle note di "Someday" degli U-KISS.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lee Joon, Mir
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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SOMEDAY

 

Corro.

Io, Lee Joon, sto correndo sotto questa fredda pioggia che non accenna a diminuire e, impetuosa, si appoggia sulla mia pelle bagnata per poi scendere verso il basso andando, infine, a terminare il suo lungo viaggio fermandosi definitivamente sul grigio asfalto di città.

Non vuole fermarsi, proprio come io non ho intenzione di rallentare: voglio fare in modo che la mia mente non riesca a pensare a nulla se non alla fatica o al male alla gola e ai polmoni per il troppo correre.

Rabbrividisco.

Il freddo? Magari -o certamente- mi sono preso l'influenza.
… Ma chi voglio prendere in giro?

Rabbrividisco perchè, anche se ci metto tutta la mia buona volontà, non riesco a pensare ad altro se non a lui.

Lui, lui e sempre lui.

Sarebbe mille volte meglio essere malati piuttosto che passare ciò che stavo, o meglio, sto sentendo io in questo preciso momento.

Ma se io restassi a letto con la febbre o qualsiasi altro malanno che mi faccia per forza rimanere al calduccio in casa, non lo potrei accettare.

Proprio no.

Come farei a smettere di pensarlo?

Sono uscito apposta per quello.
Sono decisamente scoppiato: tutto ciò che mi circondava mi feriva profondamente.

Ogni cosa... ogni oggetto, ogni foto, ogni ricordo... è racchiuso in quelle quattro e piccole mura.

Oggi, sfortunatamente, piove.

Non solo dal cielo, purtroppo.

Forse è meglio così, no?

Nessuno mi vedrà piangere.

Nessuno mi chiederà la solita inutile domanda: “Hey, perchè piangi?”.

Non vogliono capire che, dicendolo, mi feriscono ancora di più?
Lasciatemi sfogare.

E' l'unica cosa di cui ho bisogno in questo momento perchè, davvero, io non ce la faccio più.

Vedere il suo nuovo lui abbracciarlo con amore quando poco tempo prima ero io quello che lo stringeva forte, che gli risollevava il morale, che lo sosteneva nel bene e nel male, che gli asciugava le lacrime nei momenti di sconforto e tristezza, che gli mostrava sempre la parte più allegra e forte che possedeva anche quando non era per niente felice, che gli baciava quelle sue sottili e morbide labbra, che si divertiva a osservarlo perchè trasmetteva sempre gioia ad ogni individuo presente sulla faccia della Terra, che provava un po' di gelosia guardandolo parlare e scherzare con altre persone all'infuori di sé, che... lo ha visto andare via e correre tra le braccia di un altro.

Un'altra silenziosa lacrima scende dai miei occhi rigando guancia, labbra e mento e andandosi a nascondere sotto alla mia maglietta.

Rallento e mi fermo.

Perchè correre se tanto non riesco a non pensarlo?

Perchè farlo se so per certo che in questo momento è tra le sue braccia?

Mi piego leggermente e appoggio le mani sulle ginocchia, respirando affannosamente e sentendo la gola bruciare.

Nell'aspettare che i miei polmoni si riprendano un po', sento una musichetta provenire da un'automobile ferma.

La solita gente che alza il volume della radio un po' troppo...”

Ma questa canzone è decisamente diversa.

Non è di quel genere da discoteca, “house” penso si chiami, e nessuno strilla note maledettamente acute da spaccarti i timpani.

E' piuttosto lenta e decisamente pop.

Osservo la ragazza all'interno dell'automobile: sta sicuramente aspettando qualcuno, poiché ha parcheggiato di fianco ad un bar e si guarda intorno con aria annoiata.

Anche se il respiro si deve ancora stabilizzare del tutto, chiudo gli occhi e cerco di ascoltare quella nuova ed interessante canzone.

 

 

Just let him go if you guys are not meant to be,

even if fake tears are shown, it wasn't fate.

The person who's meant to leave will leave,

even if he stayed, he'll leave eventually, oh.

The fact that you're in pain now means that you were in love.

Everybody knows you tried, everybody knows it's alright.

 

 

Questo è ciò che ho sentito o perlomeno capito.

E' una melodia bellissima, triste ma al tempo stesso incoraggiante, che ti porta a doverla ascoltare sempre di più, fino a quando in testa non avrai nient'altro se non quell'affascinante canzone.

Ti invoglia a voler continuare ad ascoltarla e a percepire ogni singola parola e lo avrei fatto veramente se solo non avessi visto qualcosa, o meglio, qualcuno da me conosciuto sulla mia stessa via.

Mir.

Colui che mi ha frantumato il cuore e tutti i miei sentimenti con esso: li ha buttati, spazzati via, pestato e sputato sopra come i veri duri sanno fare.

Ma lui non è uno di quei bulletti brutti e cattivi che non provano gioia se non feriscono una persona: lui è bello, dolce, simpatico e gentile, è pronto a risollevarti il morale in ogni momento, anche alle tre di notte; ama aiutare le persone e vedere uno splendido sorriso stampato sui loro volti perchè lo fa sentire felice e importante.

E' perfetto, ecco.

Ed ora, purtroppo, tutta quella perfezione non mi appartiene più.

Mi ha già rimpiazzato.

Quindi, tutte le promesse fatte e mai mantenute, quei 'ti amo' a fior di labbra, quei 'resteremo insieme per sempre' erano solo... bugie?”

Questo mi ritrovavo a pensare ogni fottuta notte ed è proprio questo che non mi fece dormire per settimane.

Ed ora eccolo lì, sulla mia stessa via, che abbraccia e stringe lui sotto ad un solo ombrello rosso fuoco.

Come il loro amore, no?

 

 

You get some right, you get some wrong.

Even if it's hard right now, you will be smiling one day.

When you fall down, when you get up,

even if it's hard right now, the day will come...

The day you'll smile will come eventually.

 

 

Mi rialzo lentamente, appoggio una mano sul petto, stringo la maglietta ormai impregnata d'acqua e faccio una smorfia di dolore.

Potrà non essere a livello fisico, sì, ma la mia anima ci sta rimettendo parecchio.

Continuo a fissare nella sua direzione e una profonda e dolorosa fitta mi pervade il petto.

E questa cresce ancora di più dopo aver visto che Mir ha incontrato il mio sguardo e, con aria preoccupata, si sta precipitando verso di me, lasciando l'ombrello e correndo sotto alla pioggerellina che si è creata.

Nonostante io stia cercando inutilmente di sopprimere ogni mio sentimento nei suoi confronti, non posso non ammettere che sia bellissimo.

Si ferma e mi squadra dalla testa ai piedi.

«Hyung...» sussurra, con gli occhi spalancati e un'aria triste e affranta.

«Cos'è, ti faccio pena, per caso?» riesco a dirgli con un mezzo sorriso sarcastico.

Lui mi fissa, serio, e mi abbraccia.

No, non lo fare... Non ora...”

Stringe sempre di più i lembi della mia maglietta per un tempo infinito e, ovviamente, il suo caro fidanzatino non poteva non interrompere l'adorabile scenetta che si era creata, no.

Si avvicina a passo veloce e tossicchia, mentre il suo grande ombrello ci copre tutti e due.

«Guarda come è ridotto, hyung! Cosa facciamo?» chiede il piccolo, agitato, rivolgendosi alla figura che è apparsa al suo fianco.

Poi, all'improvviso, gli si illumina il viso e mi guarda facendo un piccolo sorriso.

«Portiamolo a casa con noi!» afferma con convinzione, saltellando leggermente sul posto. «... e tu non provare a rifiutare!» mi avverte, quasi come se avesse letto nella mia mente, mentre mi punta l'indice contro, cercando di intimidirmi.

Non posso non notare la faccia delusa del suo partner che ora sta facendo girare l'ombrello in modo nervoso, facendo cadere alcune gocce che si erano posate sopra di esso.

Cos'è?
Mi sta prendendo in giro oppure pensa che io sia un tenero cagnolino abbandonato?

E poi si vede lontano un miglio che il suo nuovo fidanzatino è contrario a questa sua “strabiliante” idea.

Non voglio” è quello che vorrei dire ma Mir mi prende per un braccio e comincia a camminare, portandomi sotto l'ombrello, in mezzo a lui e al suo ragazzo che emette un sospiro.

Non ho neanche abbastanza forza per impormi a questa sua immediata decisione: la corsa mi ha stancato troppo.

Le gambe mi fanno male e la gola brucia sempre di più.

Mentre ci allontaniamo, quella soave musica proveniente dalla macchina sta lentamente scomparendo, ma riesco ancora a sentire le note di quel delicato pianoforte e quella voce potente ma al tempo stesso dolce che mi penetra nell'anima e mi fa rabbrividire perchè, in fondo, racconta la mia storia.

 

 

The past is the past, is the past,

enough of past memories, it's the past.

It was painful for the longest time.

Those were days that made me forget you...

Everybody wins some time.

Everybody knows you lose some.


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ANGOLO AUTRICE.
Allora, innanzitutto, vorrei ringraziarvi per aver letto fino a qua.
Grazie. :3 
Ho scelto la canzone "Someday" degli U-KISS perchè mi piace davvero molto e trovo che le parole siano fantastiche.
[Ma perchè non farla, allora, sugli U-Kiss?]
Semplice: la JooMi è in assoluto una delle mie coppie preferite. **

Poooi, vorrei sapere cosa ne pensate della storia: non siate timidi, sono qui per migliorare!
Spero vi sia piaciuta,
_Hilaris.

  
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