Fanfic su artisti musicali > Muse
Ricorda la storia  |      
Autore: Invisible_    13/02/2013    5 recensioni
Stava cadendo giu. Sempre più giu. Una caduta senza fine, inesorabile.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Christopher Wolstenholme
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti :D
Ultimamente in questo fandom si parla raramente di Chris..perciò ho voluto scrivere una storia solo su di lui e il suo problema con l'alcol!
Spero vi piaccia!
Enjoy! :)


Christopher Wolstenholme si svegliò.
Aprì un occhio, il destro e poi l'altro, il sinistro.
Sbadigliò. Era stanco, troppo stanco. Sbuffò. Non poteva permetterselo, non in
quel momento. Aveva troppe cose da fare.
Forse le interviste posso anche saltarle, tanto alla fine parla solo Matt. Ma
le prove..no, quelle non posso perderle o Tom e i ragazzi mi uccidono. Deve
essere tutto perfetto.

Lentamente si mise a sedere, la testa tra le mani.
Improvvisamente tornò. il dolce sapore del bisogno, della necessità gli fece
visita di nuovo, perfettamente puntuale.
Non lo mandò via, non ci provò nemmeno.
In fondo gli piaceva quella presenza perenne, quell'ombra che lo seguiva
ovunque, senza abbandonarlo. Mai.
Ci era abituato. Quella momentanea assuefazione lo trasportava lontano,
azzerando tutti i sensi, allontanando tutti i pensieri, le preoccupazioni.
Quindi perchè privarsene?
Sapeva esattamente quale fosse la risposta, ma il desiderio profondo si
insinuava lentamente sotto la sua pelle, nascondendo la verità ogni volta che
si ripresentava, sottolineando la sua disastrosa situazione.

Stava cadendo giu. Sempre più giu. Una caduta senza fine, inesorabile.

Si alzò.

La camera da letto dei signori Wolstenholme era completamente immersa nel
buio, eccetto per la scarsa luce rossastra della sveglia, che segnava le 4 del
mattino.
A tentoni raggiunse la porta, cercando di non fare il minimo rumore per non
svegliare Kelly.
Evidentemente non fu abbastanza.
"Tesoro..sei sveglio?" La voce della donna ancora impastata dal sonno.
"Sì..ma tu continua pure a dormire.."
Un fruscio di lenzuola.
"..dove stai andando?" chiese ancora un pò intontita.
"Di là, ma torno subito"
T orno subito. Certo, Chris, certo. Continua a mentire.
Un sospiro, di Kelly.

Uscì, richiudendosi la porta alle spalle.
Dentro alla camera le sue bugie si depositarono ovunque, sui mobili, sul
letto, sulle lenzuola, su Kelly.
Percorse velocemente il corridoio e scese le scale fino ad arrivare in cucina.
Si fermò.
Un sospiro, il suo.
Varcò la soglia e insieme alla luce si accese anche il suo desiderio, la sua sete. Questa cominciò a
rimbombare nella sua testa, creando scariche elettriche, che si diramarono
lungo tutti gli arti. Ogni parte del suo corpo si risvegliò definitivamente.

Si diresse verso il frigorifero.
Voglio bere. Devo bere.
Le mani cominciarono a tremare, così da rallentare la ricerca dell'alcol.
Una torta al cioccolato, latte, uova, verdure varie. Una bottiglia di coca
cola e due d'acqua, ma nessuna traccia di bevande alcoliche.
Frustrato e innervosito, riprese a cercare, spostando i vari alimenti.

"Non troverai nulla."
Chris si voltò, sorpreso e spaventato.
Sua moglie era immobile, vicino alla porta, stretta in una vestaglia viola.
Un regalo di natale, forse.
I loro sguardi si incontrarono.
Kelly cercò di decifrare gli occhi del marito, così profondi. Ora poteva
definirli liquidi  e ci leggeva solo panico e ansia, paura.
Erano spaventati, persi, quasi bisognosi di essere portati in salvo.
O forse era semplice e puro desiderio di bere.
Sorrise amaramente.
"Forse è davvero così, Chris. Tu non vuoi essere aiutato da me, ma da lui.
Dall'alcol."
La sua voce abbracciò il corpo dell'uomo, ancora fermo vicino al frigorifero
aperto, appropriandosi della sua anima vulnerabile, scuotendola furiosamente.
"Non è così"
Deglutì.
Da un punto impreciso dello stomaco, qualcosa si contorse. Sensi di colpa
misti a tutte le sue bugie.
"Davvero? Allora dimostramelo"
Non riuscì più a sostenere lo sguardo di sua moglie, pieno di suppliche,
speranze, che si dissolsero immediatamente, colmandosi di rassegnazione e
delusione.
Lei sapeva perfettamente cosa aspettarsi dal marito.
Nei suoi occhi non c'era nessuna traccia di rabbia e questo, forse, era molto
peggio. In fondo sperava che fosse arrabbiata, che lo odiasse, che volesse
fargli del male. Proprio come lui ne stava facendo a se stesso, ai bambini, a
lei.
"Vuoi che te lo provi? Desideri davvero che ti dia una dimostrazione di quanto
ti amo?"
"No, non voglio nessuna dimostrazione. Ho solo paura-" La voce si incrinò,
cominciando a tremare.
"Ho davvero paura che tutto ciò possa farti del male...seriamente."
Una lacrima.
"Lo so..ma- Io non posso, non ci riesco"
Un singhiozzo.
"Le vedi queste?" Chris le si avvicinò, mostrandole le sue mani. "Vedi come
tremano?"
Kelly annuì.
"L'unico modo per fermarle è bere. Prendere una dannatissima lattina e
finirla. Ingoiarne il liquido fino all'ultima goccia. é davvero frustrante,
terribile dipendere da questo. Ma al tempo stesso mi solleva, mi rende libero.
Quando, però, mi guardo allo specchio, vedo un uomo vecchio, stanco e in
catene
. Ma non riesco a smettere, è- è orribile"
Lei lo guardò.
Gli prese le mani tra le sue.
"Non è l'unica soluzione"
Lui spostò l'attenzione sulle loro mani, racchiuse l'una dentro l'altra, unite
e al sicuro.
Smisero gradualmente di tremare.
Lei gli sorrise, notando il cambiamento.
Chris la abbracciò, promettendole con un bacio, che sì, ci avrebbe provato.
Avrebbe smesso di sprecare la sua vita così, rompendo quel legame di dipendenza
che lo stava prosciugando, goccia dopo goccia.


----
P.s. I Muse e Christopher Wolstenholme non mi appartengono e come moltri altri autori, scrivo solo per divertimento :)

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Muse / Vai alla pagina dell'autore: Invisible_