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Autore: Nabi_Kim    02/09/2007    3 recensioni
Un universo alternativo che vede Trunks, Goten, Marron, Bra e Pan in veste di pirati sulla Z Adventure alla ricerca delle leggendarie sette sfere del drago.
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Goten, Marron, Pan, Trunks
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Z Adventure

Z Adventure

 

Ricordi passati

La rotta proseguiva tranquilla. Il timone, comandato da Trunks, governava con serenità la piccola ma accogliente nave, la Z Adventure. Bra si stava osservando attorno col binocolo, pronta ad avvisare i compagni in caso fosse avvistata una nave, mentre Pan poco distante dalla ragazza riposava godendosi il sole mattutino. Intanto Goten e Marron occupavano il tempo libero con delle partite a carte, che vedevano la ragazza sempre vincitrice. I due avevano provato a coinvolgere anche Pan nelle loro partite, ma dato che la ragazzina imbrogliava in continuazione avevano iniziato ad escluderla.

Il mare era sfiorato da una leggera brezza, che rendeva piacevole la canicola estiva. Le onde battevano contro la nave, per lasciare una deliziosa schiuma ai lati. La bandiera, che raffigurava un teschio con la sfera dalle cinque stelle, svolazzava al vento.

Pan osservava le nuvole, cercando di coglierne delle forme conosciute, sdraiata a terra. Dato che si stava annoiando, prese le sue fedeli lame ed iniziò ad affilarle.

- Mi fai sempre paura, quando hai in mano quei cosi. – le disse Bra, facendo una smorfia, distogliendo lo sguardo dal binocolo per un secondo.

- Parla una che tiene una pistola nella cintura. – rispose Pan.

- Almeno io ci metto un po’ a tirarla fuori e ad usarla, mentre tu ci metti un niente per fare a fette le persone. – disse l’altra.

La mora sorrise all’amica.

- Lo sai che sei la mia migliore amica? – chiese, lusingata dal complimento appena fattole.

- Si, lo so. – rise Bra.

Un silenzio sereno calò in men che non si dica, interrotto solo dallo scrosciare dall’acqua. Ma poco dopo, giunsero alle orecchie delle due ragazze delle risate.

- Odio quando fanno così. – mormorò Bra, irritata, riconoscendo le voci di Goten e Marron.

- Gelosa? – la sbeffeggiò Pan.

Arrossendo, l’altra sbuffò.

La mora si alzò.

- Vado a vedere che cosa combinano quei due. Ok? – disse all’amica. L’altra annuì, tornando ad osservare col binocolo il mare.

Intanto Trunks stava continuando a guidare la nave, quando un gabbiano si posò proprio sul timone. Nel tentativo di cacciarlo via da la, il pennuto beccò la sua mano. Per l’oltraggio, Trunks staccò entrambe le mani dal timone, pronto a fare a botte con il volatile, quando la nave sbandò. Sballottato addosso al muro, il ragazzo cercò di tornare al suo posto da comandante, mentre delle urla si levavano.

- Ma che succede? – gridò Marron, caduta dalla sedia.

- Trunks, che stai combinando!? – strillò Bra, rialzandosi.

- Capitano, sei un idiota! – urlò minacciosa Pan, tenendosi sullo stipite della porta per tornare in piedi.

- Amico, tutto bene? – chiese Goten, uscendo ed andando dritto al timone, per poi prenderlo tra le mani e riportare sulla giusta rotta la Z Adventure.

- Si, Goten, grazie… - mormorò Trunks, massaggiandosi la testa che nella caduta era sbattuta contro il muro. – Morditi la lingua, Pan! – le urlò poi, avendo sentito il grazioso complimento che lei gli aveva lanciato poco prima.

Un urlo si levò in aria, e preoccupati i due si volsero verso la cabina.

- Che succede, Pan? – chiese apprensivo Goten.

- Tu e Marron stavate giocando a carte senza di me! – strillò lei, arrabbiata.

- Ma no, facevamo altro! – si scusò il ragazzo.

- E che cosa facevate allora!? – urlò Bra, sentendo tutto.

Trunks si mise a ridere.

- No, Bra, giocavamo a carte! – disse Goten, cercando di non farsi sentire dalla nipote.

- Allora avevo ragione io! – strepitò Pan, sentendo tutto.

- No, Pan, non stavamo giocando a carte! – disse il ragazzo, demoralizzato.

Sia Bra che Pan comparvero davanti al moro.

- Deciditi! – dissero, all’unisono.

- Goten, non ce la racconti giusta! – lo prese in giro Trunks, divertendosi.

Il ragazzo, assalito dai tre, iniziò a sudare freddo. Fortunatamente Marron comparve.

- Stavamo cucinando. – spiegò candidamente la bionda, facendo l’occhiolino all’amico. Poi si avvicinò a Trunks, e avvolse la mano che era stata beccata dal gabbiano in una benda.

Quella frase zittì tutti. Bra tornò offesa alla prua, mentre Pan la accompagnò, rimuginando sopra. Marron, dopo aver finito di curare Trunks, andò ai fornelli, lasciando i due uomini soli a poppa.

Le lamentele, riguardanti gli altri membri del gruppo, di Bra e Pan arrivarono anche alle loro orecchie.

- Goten è un bugiardo! – disse Bra.

- Assolutamente. – concordò Pan.

- Ma sentile… - brontolò Goten, sentendosi chiamato in causa.

Trunks rise di gusto, divertito dalla cattiva sorte dell’amico.

- Ahi… Mi fa male il braccio per via della botta che mi sono data cadendo… - si lamentò Bra.

- Si, Trunks è un incompetente! – disse Pan.

Finalmente anche Goten poté ridere, non essendo l’unico non apprezzato.

- Siamo circondati da due arpie ed un angelo… - sospirò Trunks.

L’altro concordò, completamente d’accordo.

Nel frattempo, le due ragazze avevano smesso di lamentarsi, e Bra era tornata al binocolo.

Presa dalla noia, Pan si alzò nuovamente.

- Vado a stuzzicare Goten. – disse, avviandosi verso la poppa.

Ma l’amica la bloccò prima che potesse allontanarsi troppo.

- Aspetta! Vedo una nave! – le disse, stando ben attenta a non farsi udire da altre persone.

Pan corse al suo fianco, e le sfilò il binocolo dalle mani, avvicinandolo al proprio occhio. Poi sorrise, nel vedere la nave che stava venendo verso di loro.

- Io l’assalgo. – annunciò semplicemente. – Sei con me? – chiese all’amica, guardandola.

- Sempre. – rispose l’altra, sicura.

Si sorrisero, e Pan scappò via verso la cabina poco prima che Bra iniziasse ad urlare "Una nave!".

La mora entrò nella sua stanza poco prima che i due ragazzi la potessero vedere, ed aprì il baule delle armi. Avvistò varie spade e vari coltelli, e dopo un po’ di indecisione scelse il pugnale con inciso un drago.

Lo nascose nello stivale, e si munì di shuriken e di una spada.

Uscì dalla cabina, e raggiunse tutti sulla prua, proprio mentre Trunks stava facendo un discorso.

- Non attaccheremo, avete capito? – disse, senza vedere Pan.

- Lei non è della stessa opinione! – rise Bra, indicando l’amica armata.

Il ragazzo si girò, e con voce dura le parlò.

- Non faremo niente, ci allontaneremo e basta. Non dobbiamo perdere tempo con delle navi turistiche, dobbiamo cercare le sfere. Inoltre corriamo il rischio che la taglia sulla nostra testa aumenti, ed è un pericolo che non voglio correre. – disse.

Pan si avvicinò all’albero maestro, tirando le piccole corde che legavano la bandiera, innalzandola.

- All’arrembaggio! – gridò lei, per farsi sentire dall’altra nave.

- Tu devi ascoltarmi! – strepitò Trunks, avvicinandosi a lei.

Ma lei non gli diede bado, e si avvicinò a Bra.

- Sei armata? – le chiese.

- Come sempre. – rispose lei, sorridendo, e mostrandole le pistole che teneva addosso.

Prima di poter fare un altro passo però, Pan si trovò Goten alle spalle. Questo le sfilò la spada di dosso.

- Non comportarti da bambina! – le urlò in faccia.

Lei fuggì dalla sua presa, e lo guardò male.

- Ok, starò buona per questa volta… - mormorò, infuriata, portandosi le mani dietro alla testa.

Tutti però, erano troppo impegnati ad osservare la mora, per accorgersi di Bra, che rideva sotto i baffi riconoscendo la sceneggiata di quella che si dava falsamente per vinta.

Pan continuò per vari minuti un discorso senza senso, intrattenendo i tre ragazzi, per lasciare il tempo a Bra di caricare il cannone.

Poi la mora sorrise, quando si accorse che l’amica aveva finito. Si sentì una piccola risata, poi il colpo del cannone riempì brutalmente l’aria.

Trunks, Goten e Marron si voltarono verso Bra, che li guardava ridendo.

- Ehi, Zio! – chiamò l’attenzione Pan. Quando Goten si fu girato verso di lei, con espressione sconvolta, lei tirò fuori il pugnale dallo stivale. – Ti sei dimenticato di questo! – disse, alludendo a quando poco prima l’aveva privata dell’arma.

Nel frattempo, la nave da abbordare si era affiancata alla Z Adventure, in procinto di scappare. Ma oramai era tardi per fuggire, e lo sapeva bene.

Lanciando una corda con un cappio all’estremità, Pan afferrò l’albero maestro dell’altra nave, ed usò la fune per raggiungere l’altra imbarcazione. Bra la seguì subito dopo.

- Dannata Pan! – urlò Goten, poco prima di raggiungerla lanciando un’altra cima all’albero maestro avversario.

- Non doveva andare così! – strepitò Trunks. – Sono io il capitano! – gridò, esasperato. Vedendo l’azione, però, cambiò idea e si lanciò all’avventura insieme agli amici, anche se continuava ad essere contrariato.

Trunks, appena arrivato sulla nave nemica, aveva notato che il paesaggio era libero. Vide Pan abbattere un grassone, Goten alle prese con tipo che lanciava botti piene di vino e Bra sparare ad un bruto che cercava di ferirla. D’un tratto si accorse che un ragazzo gli era arrivato di soppiatto alle spalle. Poco prima che questo potesse colpirlo, Trunks lo colpì in pancia con un calcio. La botta fece volare l’avversario di qualche metro, ma il capitano non ebbe neanche il tempo di rilassarsi che un altro uomo si era lanciato alla carica contro di lui. Con maestria, evitò che il corpo dell’uomo gli arrivasse addosso, e poi gli tirò un pugno sulla nuca, facendolo svenire. Evitò il pugno di un tipo, e con una gomitata lo stese. Schivò la bastonata di una vecchietta, che si difendeva come poteva, e prese la gentile nonnina, per poi gettarla in acqua.

Intanto Goten se la stava spassando con un giovane che sembrava saperci fare con le arti marziali. Partì all’attacco, e colpì in volto il ragazzo. Questo gli tiro un calcio ai polpacci, facendolo cadere. L’avversario stava per colpirlo selvaggiamente, quando un colpo di pistola gli attraversò il petto. Goten notò che Bra aveva puntato la pistola nella sua direzione, e vide che la ragazza gli fece l’occhiolino. Lui le sorrise, per riprendere a combattere.

Improvvisamente, i quattro ragazzi si trovarono schiena contro schiena. Erano accerchiati da camerieri, che erano armati di forchette e coltelli, e che guardavano in malo modo i pirati.

- Abbassatevi! – gridò Bra, allargando entrambe le braccia armate di pistole. I tre si abbassarono, e la ragazza turchina iniziò a sparare girando, formando un tornado di proiettili. A lavoro finito, la prima fila di camerieri era stata abbattuta.

I due ragazzi si lanciarono all’attacco, mente Pan difendeva con gli shuriken Bra, che stava ricaricando le sue pistole.

Goten e Trunks se la stavano cavando molto bene, ma quando il primo cercava di colpire qualcuno, questo si ritrovava uno shuriken piantato in faccia.

- Pan, non togliermi il divertimento! – gridò lo zio.

La mora rise, e si diresse in una cabina, intenta a prendere tutto l’oro che trovava. Ma prima di individuare la porta che portava al coperto, la ragazza vide una cosa che la colpì profondamente.

Un uomo ed una donna erano rannicchiati in un angolo, e tra le loro braccia congiunte riposava una bambina. Negli occhi della piccola traboccava il terrore, alla vista di quelli che per lei erano degli orchi cattivi.

Pan vedeva la madre sussurrare parole di conforto alla bambina, e si bloccò. Non si mosse di un passo, restò semplicemente ad osservarli, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Il pianto isterico della bimba la percuoteva, rendendola paralizzata.

Dopo aver steso il capitano di quella nave, Goten alzò gli occhi per cercare un altro avversario. Ma al posto di un nemico agguerrito, vide Pan immobilizzata, e un ciccione poco lontano da lei pronto ad assalirla.

Senza perder tempo, il ragazzo si lanciò sull’uomo, uccidendolo. Subito dopo corse dalla nipote, prendendola per le spalle e guardandola negli occhi vuoti.

- Pan, cosa ti succede? – chiese, preoccupato. Poi seguì lo sguardo della nipote, che per tutto quel tempo era rimasto immobile. Vide anche lui la famiglia spaventata, e capì al volo.

Goten prese Pan tra le braccia, alzandola.

- Ti porto via da qua. – le sussurrò, correndo verso la Z Adventure.

Saltando, il ragazzo raggiunse la prua della loro nave, e corse in cucina. Appena fu entrato si avvicinò a Marron, affidandole Pan tra le braccia.

- Torno subito! – rassicurò la bionda, che vedendo Pan in quello stato si era allarmata.

- Io sono contro la violenza! – ribadì Marron.

- Lo so. – disse Goten, scappando verso la porta, e ritornando a combattere.

Nel frattempo, Trunks si stava iniziando a divertire. Con la collaborazione della sorella, avevano creato un spettacolino che faceva accapponare la pelle ai pochi sopravvissuti.

- Bra, diamo fuoco a questa catapecchia! – gridò ridendo Trunks, sapendo benissimo che quella nave, a confronto della Z Adventure, era un lusso sfrenato.

- Si, a quest’ora Pan avrà finito di prendere l’oro! – rispose lei, ignorando il fatto che l’amica si fosse sentita male.

D’un tratto, Goten comparve al loro fianco. Notando tutte le vittime che si trovavano li intorno, non poté fare a meno di commentare.

- Vi siete dati alla pazza gioia! – disse, mettendosi a ridere.

Trunks alzò il braccio che teneva la fiamma che avevano creato con la polvere da sparo di Bra. Stava per lanciarla sul combustibile caduto, quando una voce li richiamò.

- E’ pronto il pranzo! – gridò Marron, con il solito tono dolce.

Trunks sorrise, e fece un inchino agli ultimi sopravvissuti.

- Messeri, siamo costretti a separarci! – disse, elegante.

I tre corsero verso la nave, e saltarono. Prima però di abbandonare l’imbarcazione attaccata, il capitano lanciò il fuoco sul ponte. Esso prese fuoco, mentre Trunks spiccava il salto per mettersi in salvo.

I tre entrarono in cucina, e vi trovarono Pan seduta tranquillamente a tavola.

- Ciao! – salutò, con la solita voce squillante.

Goten non disse nulla, anche se voleva parlarle della sua reazione sulla nave. Ma stette zitto, aspettando il momento opportuno.

Durante il pranzo, i cinque poterono godersi il favoloso panorama, che includeva un magnifico incendio in mezzo al mare.

- Quanto sei riuscita a prendere, Pan? – chiese Bra all’amica, inghiottendo un boccone.

- Non erano molto forniti, anche se sembrava il contrario. - spiegò semplicemente

lei, senza scomporsi.

- Questo abbordaggio, allora, è stato inutile! – strepitò Bra, quasi offesa.

- Almeno ci siamo divertiti! – ricordò Goten.

- Io l’avevo detto… - disse Trunks, attirando gli sguardi furenti di tutti, tranne che dell’amico.

La giornata passò normalmente, anche se Pan era un po’ più tranquilla del solito. La sera, la mora uscì sul ponte della nave, per prendersi una boccata d’aria. Goten approfittò del momento per raggiungerla. Infatti Trunks stava subendo la tirata d’orecchie da Marron per la propria vanità, mentre Bra si godeva lo spettacolo.

Dopo aver raggiunto la nipote, non disse nulla, ma si mise ad osservare il cielo stellato come stava facendo lei.

D’un tratto, la ragazza parlò.

- Grazie per questa mattina. – disse.

- Ne vuoi parlare? – le chiese Goten.

- No. – disse lei.

Lui sospirò, pensando che la nipote era sempre la solita testarda.

Per qualche attimo stettero in silenzio, a contemplare il cielo.

- I genitori della bambina mi hanno ricordato tanto mamma e papà. – spiegò.

- Lo so. – rispose lui.

- Non ho potuto ferirli. Mi sono sentita un mostro, quando ho realizzato che mi stavano guardando mentre ammazzavo tutte quelle persone. Che la bambina mi stava guardando. -

- Lo so. – disse di nuovo lui.

- Mi sono sentita uguale a quelle persone orribili che mi hanno portato via la famiglia. -

Lui le si avvicinò, e l’abbracciò dolcemente. – Ma sai anche tu che non è la stessa cosa. -

Lei iniziò a piangere, singhiozzando tra le braccia dello zio.

- Se non c’eri tu, non avrei trovato la forza di andare avanti. – ammise lei, tra le lacrime. Lei la strinse più forte, per farle sentire la sua presenza.

Dopo qualche minuto di doloroso silenzio, lei si allontanò di un po’, restando sempre tra le braccia dello zio. Portò una mano al petto, con cui prese il medaglione che indossava. Con l’altra mano invece, prese il medaglione che Goten portava al collo. Restò a guardarli, tenendoli a qualche centimetro di distanza tra di loro.

Erano le due metà dello stesso ciondolo. Erano uguali, se non fosse stato per i nomi incisi. La metà di Pan portava il nome di Videl, la mamma della ragazza, mentre quello di Goten aveva scritto Gohan, papà di Pan nonché fratello di Goten.

La mora unì i due ciondoli, che insieme formavano un cerchio perfetto.

- Questi ciondoli sono come i miei genitori. Dovranno sempre rimanere insieme. – mormorò, piangendo alla vista dei nomi dei genitori.

- Noi due rimarremo sempre insieme, Pan. – la rassicurò il ragazzo con voce dolce. – Anche noi siamo come i ciondoli. Nessuno ci potrà mai separare. -

Sentendo quelle parole piene di conforto e di amore, Pan affondò di nuovo il viso nel petto dello zio, abbracciandolo forte.

Qualche minuto dopo, Trunks li venne a cercare. Vedendoli abbracciati, l’unica cosa che gli venne in mente era di prenderli in giro.

- Momento di improvviso affetto? – chiese, beffardo.

Pan tirò su il viso rigato di lacrime, e lo guardò in viso. Rimanendo seria, chiese

- Vuoi che abbracci anche te? –

Spiazzato dalla battuta, il ragazzo arrossì, negando tutto, per rientrare il più presto possibile in coperta.

Che provasse qualcosa per Pan?

 

 

Ciao. Siamo Nabi e Kim, e questa è la nostra prima fan fiction. In questo capitolo non si capisce ancora molto sulla storia dei protagonisti e sul loro obbiettivo: ad esempio non spiega cosa è successo ai genitori di Pan o perché Marron è completamente diversa dal resto del gruppo ecc… Ma tutto verrà chiarito a tempo debito. Anche la descrizione dei personaggi, compreso aspetto fisico ed età (abbiamo modificato gli anni, avvicinando i due ragazzi alle ragazze) verrà effettuata più avanti. Detto questo, speriamo che come inizio vi sia piaciuto.

Kim: ho sempre adorato il rapporto che lega Goten e Trunks e con questa storia ho voluto fare lo stesso con Bra e Pan. Mi piace molto il personaggio di Marron, e anche se in questo capitolo non si è praticamente vista, nel corso dell’avventura avrà un ruolo importante.

Nabi: Anche io la penso come Kim sulle relazioni. Io però insistevo per descrivere meglio la bandiera, perché è una delle cose più importanti che contraddistingue i pirati, ma Kim non mi ha lasciato.

Kim: Secondo me era inutile…

Nabi: Umpf!

Nabi e Kim: Al prossimo aggiornamento.

 

 

  
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