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Autore: mawty91    03/09/2007    0 recensioni
“Non puoi salvarmi.”
“Si che posso, perchè io so da chi stai scappando.”
“E da chi sto scappando?”
“Da te, Draco.”
..la mia seconda one-shot :)
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hermione Granger, la caposcuola più bella e intransigente che Hogwarts abbia mai vantato, risaliva lentamente la lunga scalinata che portava alla torre di Astronomia. Del resto, quando si combatte l’insonnia, non c’è mai fretta.
Arrivata finalmente in cima trovò la porta dell’aula già aperta, e non solo. Ad aspettarla, anche una visione piuttosto insolita: Draco Malfoy, l’antipatico, gelido Draco Malfoy, che se ne stava al di là della balaustra, sul tetto, intento ad abbracciarsi le ginocchia con un altrettanto insolito sguardo lucido fisso davanti a sé.
Per la sorpresa Hermione incespicò e quasi cadde, distogliendo il ragazzo dai suoi pensieri, e rivelando la sua presenza.
Draco si girò di scatto, “Cosa ci fai tu qui?” esclamarono all’unisono.
“Non sono affari tuoi!”, si ringhiarono poi.
Draco ghignò. “Va bene Granger, io non ti chiedo nulla e tu non mi chiedi nulla, la torre è abbastanza grande per tutti e due.”
- Com’è bella - , pensò poi, guardandola sedersi il più distante possibile da lui (non molto, la torre non era poi così grande in fondo). La camicia da notte bianca di Hermione si muoveva appena scossa dal vento, Draco avrebbe potuto indovinarle i fianchi sottili se solo non fosse stato ipnotizzato dai suoi lunghi capelli ricci che, mossi dal vento, espandevano il loro profumo di vaniglia tutt’intorno.
- Sembra un angelo, la Granger, questa sera. - , si disse, ma fu un attimo.
- Ma che a che cavolo sto pensando?! - s’irrigidì, ricomponendosi nell’abituale posa che trasudava disgusto da tutti i pori.
Lei si sedette e si volse a guardarlo. Aveva la forte, sebbene inspiegabile sensazione, che lui indossasse una maschera, un’orrenda maschera che incuteva timore a tutti ed impediva a chiunque di avvicinarsi a lui.
- Da solo sembra più umano. Un attimo fa poi, sembrava quasi triste. -
Malinconico. Ecco, malinconico. Era quella la parola giusta per definirlo, pensava Hermione, osservando i sospiri di Draco condensarsi in nuvolette bianche, il pallore della sua pelle che sembrava splendere alla luce delle stelle, le rughe sulla sua fronte.
Improvvisamente un brivido di freddo la scosse. Era scalza, e stava indossando soltanto quella stupida camicia da notte troppo leggera.
Occupata com’era a darsi della scema, non si accorse che Draco le si era avvicinato.
"Stai tremando, stupidona, copriti”, la ammonì porgendole il suo mantello.
- Un Draco decisamente insolito, sta sera. Il buio gli fa bene. - pensava lei, prendendo il mantello e sfiorando la mano di lui - un brivido. “Grazie”, si sorprese a dire.
“Prego”, si sorprese lui a sua volta.
Fu come recitare un incantesimo. Si sedettero vicini ma non vicinissimi, i gomiti a sfiorarsi e i piedi a toccarsi.
Entrambi erano vagamente consapevoli dell’assurdità di quella situazione. Una Grifondoro e un Serpeverde che si dicevano ‘grazie’ e ‘prego’ senza provare né imbarazzo né rimorso. Era come trovarsi in una bolla sospesa nel vuoto in cui tutto poteva succedere, e in cui tutto quello che sarebbe successo sarebbe stato perfettamente naturale.
Si sentivano un po’ storditi, assonnati, calmi. Sereni.
Non si guardarono per un po’. Hermione si era lasciata cullare dalla pace del cielo stellato, ed aveva iniziato a cantare, quasi a sussurrare, una lenta litania a labbra chiuse, che si confondeva con il vento. Anche Draco si era lasciato cullare da quella voce melodiosa, e un nostalgico sorriso gli si dipinse sul volto.
“Canti bene, Granger”, le disse, senza guardarla.
“Cos’è quell’aria nostalgica?”
“Questa melodia… E’ come se l’avessi in testa da sempre.”
Hermione continuava a guardarlo, in silenzio.
“Ahh”, soffiò lui, con un mezzo sorriso a metà tra gioia e pianto. “Adesso ricordo. Me la cantava mia mamma per farmi addormentare. Erano anni che non ascoltavo qualcuno cantarla.”
“Non te la canta più?”
“No.”
“Neanche la mia.”
“Perché?”
“Io non ti ho chiesto il perché, Draco.”
“Come mi hai chiamato?” si stupì lui.
La ragazza arrossì un po’. “E’ il tuo nome”, disse con ovvietà.
“Erano anni che qualcuno non mi chiamava più per nome.”
“Si vede che è una serata di ricordi.”
“Visto che siamo in tema, erano anni che non sentivo questo profumo. Usi lo stesso shampoo che usava la mia mamma.”
“Adesso non lo usa più?” gli chiese, intenerita da quel suo doppio 'mia mamma'.
“No.”
“Neanche la mia.”
“Mi dispiace, Draco.” Suonava quasi naturale, in quell’innaturale situazione, il suono di quel nome in bocca ad Hermione.
“Non voglio essere consolato.” Parole fredde, acide, taglienti, eppure così malinconiche e ricche di un'essenza, quella di un sogno lontano che corre più forte delle gambe, sentito e tremante di desiderio: fuggire e andare altrove... Non importa dove, basta che non sia lì.
“Questo lo so. Quello che non sai tu è che tutti meritano di essere consolati.”
Draco rimase interdetto a guardare quella donna incredibile che con poche parole gli regalava un passato innocente.
Hermione ebbe un sprazzo di lucidità. - Okay, Draco ha sempre desiderato potere dove gli altri desiderano amore. Questo l'ha sempre reso odioso, ma nessuno, mai, si è sprecato a chiedersi un perchè. -
La ragazza continuava ad analizzare la persona che aveva di fianco, fino a che non capì la malinconia di Draco. Lui non aveva mai saputo che cosa significava essere amato. Non aveva mai fatto l’amore con amore, non aveva mai baciato ad occhi chiusi e con il batticuore, non si era mai perso negli occhi di una donna. Era talmente evidente che si stupì di esserci arrivata così tardi.
Così, dal nulla, Hermione l’abbracciò. Un abbraccio insolito, quasi come se si stessero preparando a ballare il loro ultimo valzer, guardandosi negli occhi. E fu proprio quello che fecero, ballare. Hermione aveva ripreso a cantare, e Draco a perdersi. Però sta volta erano abbracciati, e si scambiavano calore, e danzavano.
“Non puoi salvarmi.”
“Si che posso, perchè io so da chi stai scappando.”
“E da chi sto scappando?”
“Da te, Draco.”
E poi, sempre dal nulla, chissà come e chissà perchè, si ritrovarono incollati per le labbra, e per la lingua, poi di nuovo labbra, in un bacio che li stordiva, che li esaltava, che li faceva tremare d'emozione e d'affanno. Hermione era più bassa di Draco almeno di tutta la testa nonostante fosse dolorosamente in punta di piedi, così, semplicemente, lui la prese per i fianchi sottili e la sollevò con facilità, appoggiandola al muro di pietra fredda, senza mai smettere di baciarla. Labbra, lingua, guancia, fronte, collo, collo, collo.
Hermione impazziva per i baci sul collo, impazziva letteralmente. E anche se le emozioni, in quella notte improbabile alla torre, sembravano essere ovattate, lei reclinò la testa all'indietro e gemette, allacciando le sue gambe alla schiena di Draco, mentre un brivido la scuoteva dalla base della schiena fino alla punta della lingua.
La candida camicia da notte di Hermione era scivolata a terra, seguita dal maglione di Draco, dai suoi pantaloni, dalla sua camicia e dalla loro biancheria intima.
“Cosa... so...ono ques...te?” ansimò Hermione, ripercorrendo con le dita i contorni di innumerevoli cicatrici che sfiguravano il petto del ragazzo.
“Sono le mie croci e i miei vanti. Punizioni indelebili inflitte quando non ce n'era motivo, ma che sono andate a punire i mali successivi.” rispose lui, con la voce un'ottava più in basso del solito.
“Prima mi chiedevo quanto dovessi piangere per lavarmi di dosso tutto questo dolore, ma ora ho capito che mi basti tu.”
Draco non aveva neanche fatto in tempo a togliersi la cravatta che il loro primo vero ballo ebbe inizio.
- Al diavolo! Per sempre o per un giorno, questo è il punto di non ritorno, e io lo supero. Con lui. -
Fu una danza di passione, di dolcezza, di voglia. Piacere dentro al dolore dentro al piacere. Uno scambio, uno sfogo, un dimenticarsi delle angosce. Quando l'avrebbero raccontato avrebbero usato anche la parola 'amore' - amore, sì.
L'alba li sorprese ancora ansimanti e ancora allacciati.

“Grazie per avermi salvato, Hermione.
Mi salveresti anche domani?”
Per sempre, Draco.”










precisazioni: alur. io sono per Harry/Hermione for ever and ever and after and always and blablabla, MA! Draco Malfoy come personaggio mi ha sempre intrigato moltissimo. specialmente dopo il suo comportamento nel sesto libro. insomma, ho grandi progetti per lui XD. e avevo proprio voglia di scrivere su di lui, quindi eccolo qua con Hermione *-*.
seconda one-shot *-*
  
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